Nel corso di una conferenza stampa affollata da plaudenti fan, il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle passa al contrattacco: “Un tentativo di delegittimazione da parte di chi è fuori dal Movimento”. La sensazione, però, è che la vicenda non lascerà indifferenti i simpatizzanti…
Nel corso di una conferenza stampa affollata da plaudenti fan, Ugo Forello, candidato sindaco del M5S, stamattina a Palermo, ha declamato la sua arringa passando al contrattacco. Il caso, come sappiamo, è quello dell’audio circolato sul web da cui emerge uno spaccato inquietante sia sul mondo delle associazioni antiracket che sulle ambizioni politiche dei suoi esponenti (ve ne abbiamo parlato qui).
Forello si mostra sereno: “Si tratta di un tentativo di delegittimazione che viene dall’esterno del Movimento. Chi lo ha registrato è fuori dal gruppo parlamentare e, quasi certamente, non tornerà più a farne parte. Si tratta di deputati che sono entrati nel gruppo misto. Sono stati travalicati principi etici. Non querelerò il giornalista Andrea Cottone ma procederò con querela nei confronti di chiunque abbia distribuito e reso pubblico un file captato in maniera illecita”.
Dispiaciuto, certo, per quelle che lui definisce “strumentalizzazioni a fini politici di associazioni come Addiopizzo o la Fai, che hanno cambiato il contesto cittadino, combattendo la mafia e contribuendo all’arresto di mafiosi”. Ma sicuro “dell’appoggio di Grillo e della compatezza del movimento”.
“Chi ha utilizzato questo audio mi risulta sia stato Nuti – ha detto Forello rispondendo ad una domanda – se qualcuno degli altri parlamentari non sospesi faranno dichiarazioni contro di me si assumeranno la responsabilità di aver violato lo statuto”.
il candidato sindaco, che ieri, con un post su Facebook ,è entrato più dettagliatamente nel merito delle accuse, minimizza le possibili conseguenze di quanto accaduto. Certamente non canta vittoria: “Non penso che inciderà sulla scelta dei cittadini, arriveremo al ballottaggio. Certo può succedere di tutto, ma bisogna essere realisti”.
Un po’ meno sereno è sembrato Giampiero Trizzino, deputato regionale, seduto accanto a lui: una espressione tesa dipinta sul volto che non si è addolcita nemmeno nei tanti momenti di affettuosa claque. Al di là della doverosa solidarietà espressa a Forello e dell’altrettanto doverosa precisazione sulla compattezza del gruppo, il parlamentare, che, forse, conosce un po’ meglio il latino della politica e la potenza dei mezzi di comunicazione, probabilmente sa che la botta è stata forte. E che la conta dei danni è solo rimandata.
Nella testa dei palermitani pare essersi insinuato il tarlo di strane manovre e di poca chiarezza sulla vicenda ‘elezioni di Palermo’, e per un Movimento che fa della trasparenza il suo mantra, il rischio è alto.
Certamente non è da sottovalutare la forza dell’esercito pentastellato, quegli elettori che votano M5S a prescindere da nomi, fatti, e incidenti. Ma la sensazione, parlando con tanti simpatizzanti, è che qualcosa si sia rotto. Vedremo.
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