Ci vuole veramente coraggio a parlare di “grande vittoria”. Se andiamo a guardare i numeri, ci accorgiamo che il trend delle primarie del PD, dal 2005 ad oggi, è decrescente. E notiamo anche che, dal 2013 ad oggi – cioè da quando Renzi si è impossessato del PD – questo partito ha perso circa un milione di elettori. Il resto sono chiacchiere e propaganda. In Sicilia Renzi non stravince. Anzi
Le fanfare renziane parlano di “grande successo delle primarie del PD”. Ma, evidentemente, chi le suona ha letto male i dati. L’aritmetica, infatti, non può essere contestata. Perché, per definizione, i numeri sono testardi e non si lasciano manovrare dalla propaganda, a meno che non vengano nascosti o manipolati.
Detto questo, i numeri reali raccontano un’altra verità. Vediamoli.
Alle primarie del PD del 2005 si recarono a votare oltre 4 milioni e 300 mila persone.
Alle primarie del PD del 2007 alle urne si recarono 3 milioni e mezzo di persone circa.
Alle primarie del 2009 gli elettori furono 3 milioni e 110 mila circa.
Alle primarie del 2013, altro calo: 2 milioni e 800 mila persone circa.
Arriviamo ai giorni nostri, cioè al 30 aprile 2017, ieri: alle urne si sono presentati un milione e 850 mila persone.
Se osserviamo i dati, il trend è sempre decrescente. Non possiamo non segnalare l’ultimo passaggio: dal 2013 ad oggi ai gazebo del PD si sono presentati circa un milione di persone in meno.
Il 2013 è l’anno in cui arriva Renzi. Se ne deve dedurre che, dopo quattro anni di renzismo, un milione di elettori del PD non si sono presentati alle primarie di questo partito.
Questi sono i fatti. Suffragati dai numeri. Se questa è una “vittoria”, non possiamo che sorridere…
Se guardiamo al voto in Sicilia, poi, oltre alla riduzione del numero di votanti, c’è anche una vittoria di Renzi che è meno netta rispetto a quanto avvenuto nelle altre regioni.
La Sicilia, insomma – che ha già ‘punito’ Renzi al referendum del 4 dicembre – conferma il giudizio negativo sul segretario del PD.
Renzi, in Sicilia, raggiunge il 62%. Andrea Orlando si attesta al 225. Mentre Michele Emiliano si piazza al terzo posto con il 15%.
“Soddisfazione” per il risultato siciliano di Emiliano viene espressa dal parlamentare regionale del PD, Pino Apprendi, che ha coordinato la campagna elettorale nella ‘corsa’ del presidente della Regione Puglia alla segreteria nazionale del Partito Democratico.
“Abbiamo fatto una campagna elettorale, tutta in salita – dice Apprendi – senza risorse e con molto impegno. Abbiamo incontrato tanta gente che vuole ritornare ad essere protagonista nella politica. Speriamo che si torni ad una gestione pluralistica del Partito”.
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Difficile capire quanti
cittadini si sono recati
nei gazebi, le primarie
del PD sono un mistero.
Pasticci sulle ricevute,
seggi chiusi in Calabria,
a Nardò (Lecce) alcuni
scrutatori si dimettono
per gravi irregolarità,a
Gela scoperto un seggio
occulto, lontano dal
gazebo, a quanto pare in
una casa privata, ogni
volta la stessa storia, con
cinesi,extracomunitari
e anche richiedenti asilo
al voto. Un rumeno al
seggio delle primarie...
" io moastre drink-card
du strip tease clandes-
tine club, indoave lavo
ara mea sorele Dragana
e votare pir treo vote..."