Durissimo il giudizio del leader storico della FABI siciliana, Carmelo Raffa, sullo scippo di oltre 50 milioni di Euro all’IRFIS. “Giustissimo assistere i disabili, ma non con le risorse che servono per il credito alle imprese”. Il sindacalista paventa anche possibili problemi per i dipendenti dello stesso Istituto. L’attacco al presidente della Regione, che rinuncia agli effetti positivi dei contenziosi con lo Stato per poi ‘saccheggiare’ le ormai poche risorse finanziarie della Sicilia
Tra le reazioni all’approvazione della manovra finanziaria 2017 da parte dell’Ars – che oggi dovrebbe esprimere il voto finale – segnaliamo l’intervento della FABI, il più importante sindacato dei lavoratori del settore bancario della Sicilia. A parlare è il suo coordinatore per la Sicilia, Carmelo Raffa, figura storica del sindacalismo dei bancari della nostra Isola.
“Dichiariamo piena soddisfazione per il provvedimento atteso da parecchio tempo dai disabili, che rappresenta finalmente un primo passo di concreta attenzione nei loro confronti – dice Raffa -. Siamo costretti però ad esternare forte perplessità nei confronti del prelievo forzoso operato dalla maggioranza dell’Ars nei confronti dell’IRFIS”.
Il riferimento è al prelievo di oltre 50 milioni di Euro dalle ‘casse’ dell’IRFIS spa, una sorta di banca regionale che dovrebbe sostenere le imprese e non certo pagare il fondo per l’assistenza ai disabili!
Tra l’altro – e questo è veramente incredibile! – gli oltre 50 milioni di Euro che verranno tolti all’IRFIS sono gli unici soldi sicuri, perché quasi tutte le altre voci di entrata di questo Fondo in favore dei disabili sono aleatorie (come potete leggere qui).
“Purtroppo – prosegue Raffa – ciò conferma che in questa Regione si continua ad andare avanti con profonda superficialità e con una forte miopia gestionale che rischia in questo caso di provocare danni sensibili all’Azienda IRFIS e, conseguentemente, ai lavoratori interessati”.
Il timore di Raffa, insomma, non riguarda solo le imprese siciliane, alle quali l’IRFIS, privato di 52 milioni di Euro, potrà dare risposte sempre meno incisive, ma anche per gli stessi lavoratori dell’IRFIS, che potrebbero pagare gli effetti negativi di tale manovra.
Dopo di che Raffa sferra un attacco al Governo regionale di Rosario Crocetta:
“Siamo più che convinti – sottolinea il leader storico della FABI siciliana – che l’esperienza del Governatore Crocetta continui ad essere negativa è nociva per la comunità siciliana. Non si può fare l’interesse della Regione rinunziando a contenziosi miliardari con lo Stato e poi creare problemi allo sviluppo delle imprese e provocare così nuovi precari e disoccupati nell’Isola. Di ciò chiederemo un’attenta verifica agli Organismi competenti con la certezza che sulla problematica si creerà un fronte sindacale unitario”.
Il riferimento, in questo caso, è alla rinuncia, operata dal presidente Crocetta, nel giugno del 2014, quando ha rinunciato agli effetti positivi di alcuni pronunciamenti della Corte Costituzionale favorevoli alla regione siciliana. Un ‘Patto scellerato’, quello firmato da Crocetta con l’allora capo del Governo nazionale, Matteo Renzi, che è costato alla Regione siciliana circa 5 miliardi di Euro.
Soldi che avrebbero dovuto rimpinguare le ‘casse’ della Regione siciliana e che, invece, sono stati incamerati da Roma.
Non è la prima volta che l’attuale Governo regionale penalizza le imprese siciliana.
Ricordiamo che il Governo Crocetta – e la maggioranza di centrosinistra che lo sostiene – ha anche tagliato il fondo di rotazione della CRIAS (Cassa Regionale per il credito alle Imprese Artigiane della Sicilia). Si tratta di un fondo di rotazione di 20 milioni di Euro che il Governo si era impegnato a rimpinguare, ma che non è mai stato rimpinguato.
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