Ormai da giorni la faccia del candidato sindaco di Palermo del Movimento 5 Stelle, Ugo Forello, campeggia in tutta la città. In questo l’esponente grillino dimostra di essere uguale ai candidati degli altri partiti (Leoluca Orlando, Fabrizio Ferrandelli, Ciro Lomonte, Nadia Spallitta). Ma i grillini non avevano detto di essere diversi?
Ugo Forello che sorride con il mare alle spalle. Ugo Forello che pensa. Ugo Forello che va in bicicletta. Sono tante le immagini del candidato sindaco di Palermo del Movimento 5 Stelle che campeggiano nei manifesti elettorali. La cosa ci ha colpito un po’ perché i grillini hanno sempre detto di essere diversi da chi fa politica negli altri partiti. In questo caso, però, Ugo Forello è uguale, in tutto e per tutto, agli altri candidati sindaci: a Leoluca Orlando che, per la prima volta nella sua vita, vuole fare squadra; al pensoso Fabrizio Ferrandelli; ai riccioli argentati di Ciro Lo Monte; e agli occhi profondi di Nadia Spallitta.
Ragazzi, anche i grillini si stanno evolvendo per diventare come tutti gli altri. E dire che hanno sempre detto: noi non prendiamo, né prenderemo mai i rimborsi (in Italia è stato abolito il finanziamento pubblico dei partiti che, però, fregandosene di quanto stabilito nel 1993 dagli italiani con un referendum, hanno introdotto i già citati rimborsi, aggirando, di fatto, il risultato referendario).
A questo punto siamo un po’ curiosi: cinque anni fa, quando il Movimento 5 Stelle esordì alle elezioni regionali non ricordiamo di aver visto manifesti con i volti dei candidati all’Assemblea regionale siciliana. I manifesti di Ugo Forello che campeggiano a Palermo significa che, alle elezioni regionali di novembre, vedremo le facce di tutti i candidati grillini, a cominciare dalla faccia del candidato alla presidenza della Regione?
Una cosa la ricordiamo con precisione: alle elezioni comunali di Palermo della Primavera del 2012 ai candidati al Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle era severamente vietato organizzare manifestazioni elettorali.
Idem alle elezioni regionali dello stesso anno. Ricordiamo che un candidato grillino del collegio di Palermo – cosa, questa, che ci venne riferita la sera stessa – fu oggetto di durissime polemiche perché il padre aveva organizzato per lui una cena elettorale tra amici!
Oggi queste ‘regole francescane’, nel Movimento 5 Stelle, non ci sono più. san Francesco e la sua povertà sono stati mandati in soffitta.
Ultima domanda: chi sta pagando i manifesti del candidato sindaco di Palermo e, in generale, chi sta pagando i manifesti di tutti i candidati sindaco del capoluogo siciliano?
Non sarebbe corretto – anche per una questione di ‘trasparenza’ – fare sapere quanto sta costando la campagna di affissione di ogni candidato sindaco e chi la sta pagando?
E’ chiedere troppo?
Visualizza commenti
Io sono abbastanza critico verso il M5S, ma leggendo il passaggio: "Ragazzi, anche i grillini si stanno evolvendo per diventare come tutti gli altri. E dire che hanno sempre detto: noi non prendiamo, né prenderemo mai i rimborsi (in Italia è stato abolito il finanziamento pubblico dei partiti che, però, fregandosene di quanto stabilito nel 1993 dagli italiani con un referendum, hanno introdotto i già citati rimborsi, aggirando, di fatto, il risultato referendario)." mi viene da domandarmi: che significa? La domanda viene dal fatto che non si afferma che il M5S abbia preso rimborsi elettorali, ma il modo in cui si scrive la frase (peraltro avulsa dal contesto e quindi gratuita) lascerebbe intendere il contrario, ma se si è a conoscenza di rimborsi elettorali al M5S lo si scriva chiaramente (intendiamoci, non è un reato, è solo che il M5S si è sempre dichiarato contrario, è una questione di coerenza). Forse sarebbe meglio fare un po' più di chiarezza sul passaggio.