Rifiuti: il gioco delle tre carte del Governo Crocetta e il caos che sta per esplodere a Palermo

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Nell’agosto dello scorso anno questo blog ha anticipato che il conferimento dei rifiuti a Bellolampo da parte di un gruppo di Comuni della provincia di Palermo avrebbe saturato la discarica. Cosa che si sta puntualmente verificando. Proprio su Bellolampo non possiamo tacere sull’atteggiamento ambiguo di un gruppo di deputati regionali del Movimento 5 Stelle, che invece di fare opposizione ‘dialogavano’, non abbiamo mai capito a che titolo, con il sindaco di Palermo, ‘preoccupati’ per la fine della gestione commissariale dei rifiuti in Sicilia…

Otto mesi fa – luglio 2016 – nel commentare la folle decisione del Governo regionale e del Comune di Palermo di consentire a circa 80 Comuni siciliani di conferire i rifiuti presso la discarica del capoluogo della nostra Isola (leggere Bellolampo), azzardavamo una previsione: che entro qualche mese sarebbe scoppiato il caos.

Qui di seguito quello che scrivevamo nel luglio dello scorso anno:

Rifiuti, a Ottobre Palermo rischia di diventare una discarica a cielo aperto

qui di seguito il sommario dello stesso articolo:

Sarebbe questa la logica conseguenza di una decisione un po’ folle annunciata ieri in conferenza stampa dal presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Da Venerdì prossimo tutti i Comuni del Palermitano conferiranno i rifiuti a Bellolampo”, ha detto il governatore dell’Isola. Peccato che la sesta vasca della discarica di Palermo sia ormai quasi satura. Con l’arrivo dei rifiuti degli oltre 80 Comuni della provincia in meno di tre mesi Bellolampo sarebbe al tracollo. E a Ottobre 700 mila palermitani non saprebbero dove portare i rifiuti. Ma questo, presidente Crocetta, è un modo di governare?

Ad ottobre dello scorso anno non è successo nulla perché il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, hanno capito che Bellolampo non poteva sotterrare i rifiuti di circa ottanta Comuni, più quelli di Palermo. Ma la ‘botta’ – cioè l’arrivo dei rifiuti di altri Comuni, anche se meno di quanto era stato prospettato – deve essere stata comunque forte, se è vero che la sesta vasca della discarica di Palermo si è saturata (per la cronaca, Bellolampo riceve mille e 400 tonnellate di rifiuti al giorno: mille tonnellate circa da Palermo città e 400 tonnellate circa da altri Comuni che sono molto meno di ottanta).

Leggiamo in un comunicato della CISL siciliana:

“Con la nuova ordinanza del Presidente della Regione – dice Dionisio Giordano, segretario regionale della FIT CISL Ambiente – che impone alla RAP, a causa del rischio di saturazione della discarica di Bellolampo, di conferire 300 tonnellate giornaliere del cosiddetto sopravaglio, presso la discarica di Motta Sant’Anastasia di Catania, la frittata è fatta: con i costi di viaggio e di conferimento a carico della RAP, la Regione mette a rischio l’equilibrio economico finanziario dell’azienda di igiene ambientale del capoluogo siciliano, l’Amministrazione comunale non ha colto le ripetute sollecitazione del sindacato sulla necessità di una strategia sulla dotazione impiantististica a Bellolampo e la RAP deve completare la predisposizione dei progetti per la nuova vasca”.

Da questo primo passaggio del comunicato cogliamo tre elementi.

Primo elemento. Si sta verificando quanto abbiamo previsto. La sesta vasca della discarica di Bellolampo è quasi satura e Palermo rischia il caos.

Secondo elemento. Il Governo regionale dice al sindaco di Palermo: portate i rifiuti della città nella discarica di Motta Sant’Anastasia-Misterbianco (la discarica si chiama Valanghe d’inverno). Peccato che questa discarica – da anni al centro di furiose polemiche – dovrebbe essere chiusa. Non lo diciamo noi: l’ha detto lo stesso Governo Crocetta. Nei primi mesi dello scorso anno, in seguito alle proteste degli abitanti di Misterbianco e del sindaco di questa città, Nino Di Guardo, la discarica era stata chiusa. Crocetta ne ha disposto la riapertura ad agosto dello scorso anno, per sei mesi, come potete leggere qui di seguito:

‘Risolta’ l’emergenza rifiuti in Sicilia. Come? Con la riapertura delle discariche…

Contiamo i mesi: settembre, ottobre, novembre, dicembre del 2016; gennaio e febbraio di quest’anno. La discarica Valanghe d’inverno – che dovrebbe essere chiusa da anni, visto che ha avvelenato e continua ad avvelenare un’intera comunità – a marzo dovrebbe essere chiusa.

Ora apprendiamo che la discarica che sta avvelenando una comunità è ancora aperta. E non riusciamo a capire che cosa sta succedendo.

Il Governo regionale sta prendendo in giro i cittadini di Misterbianco, con in testa il sindaco Di Guardo? O quest’ultimo, in quanto esponente di centrosinistra, regge il gioco al Governo regionale?  

Terzo elemento. Non solo i rifiuti di Palermo città dovrebbero andare ad avvelenare Misterbianco, ma questo costo aggiuntivo sarebbe a carico della RAP, l’azienda comunale che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti di Palermo (gestendo anche la discarica di Bellolampo).

La CISL si preoccupa che il costo del trasporto dei rifiuti da Palermo a Misterbianco possa fare saltare i conti della RAP: ma – chissà perché – non si preoccupa delle sacrosante proteste dei cittadini di Misterbianco che vanno avanti da anni.

“Lo avevamo annunciato già nel dicembre 2015 – si legge sempre nel comunicato della CISL siciliana – quando le ordinanze regionali imposero alla RAP di ricevere presso la discarica di Bellolampo i rifiuti di circa 40 Comuni della provincia (in realtà, avrebbero dovuto essere 80 Comuni ndr), che il rischio di saturazione anticipata della discarica di Palermo avrebbe avuto ricadute economico-finanziarie sulla RAP con conseguenze sulla tenuta dei conti dell’azienda di piazzetta Cairoli”.

“Abbiamo ripetutamente sollecitato l’Amministrazione comunale, la RAP ed il Governo regionale – aggiunge Giordano – a guardare in prospettiva, fuori da logiche di contrapposizione politica, con il monito che eventuali effetti negativi non sarebbero dovuti ricadere sui lavoratori. Avevamo anche sollecitato la velocizzazione degli iter per la costruzione della settima vasca e per una maggiore spinta sulla raccolta differenziata”.

Di questa “spinta” della CISL siciliana per la raccolta differenziata dei rifiuti noi non abbiamo mai sentito parlare. Mentre è la stessa organizzazione sindacale che, evidentemente, non sa che la discarica di Bellolampo non ha solo la sesta vasca satura: ma è tutta satura, nel senso che la settima vasca sarebbe una follia!

La verità è che Palermo e, in generale, la Sicilia pagano il prezzo di una gestione folle dei rifiuti.

E’ stata una follia, nei primi anni del 2000, istituire gli ATO rifiuti costituendo società per azioni tra Comuni per assumere a umma umma oltre 13 mila persone senza concorso, consentendo agli ‘amministratori’ degli stessi ATO rifiuti ricche indennità.

E’ stata una follia, a partire dal 2008, azzerare la raccolta differenziata dei rifiuti che, bene o male, dal 2001 aveva cominciato a diffondersi, per concentrare quasi tutto il ‘business’ in quattro discariche private.

E’ stata una follia finanziare centinaia di centri di compostaggio – con decine e decine di milioni di Euro di fondi pubblici – senza premurarsi di effettuare accertamenti sull’andamento dei lavori: tant’è vero che, ancora oggi, tanti centri di compostaggio non sono stati completati; la dimostrazione che, nei fatti, non c’è stata e non c’è alcuna volontà di far crescere la raccolta differenziata dei rifiuti.

E’ stata una follia gestire la questione rifiuti in Sicilia in regime commissariale dalla fine degli anni ’90 del secolo passato fino al 2014. regime commissariare che è servito solo a gestire appalti all’insegna della somma urgenza, mantenendo in piedi il sistema delle discariche.

E’ una follia che, ancora oggi, si proceda con le discariche.

E’ una follia avere programmato la realizzazione di inceneritori di rifiuti per fronteggiare un’emergenza rifiuti creata ad arte, pur sapendo che gli inceneritori sarebbero operativi – bene che vada – tra cinque anni. Dove si dimostra che, sempre nel nome dell’emergenza, la politica vorrebbe realizzare altri affari senza risolvere i veri problemi.

E’ stata una follia avere allontanato l’ex assessore regionale con delega alla gestione dei rifiuti, Nicolò Marino, che aveva perfettamente individuato i grumi affaristici che stanno dietro questo settore. Illuminante, al riguardo, quello che ha scritto, qualche giorno fa sulla propria pagina facebook, in occasione degli arresti operati dalla magistratura nel mondo dei rifiuti di Catania, dal professore Aurelio Angelini, uno dei massimi esperti di gestione dei rifiuti in Sicilia:

“Crocetta, che oggi plaude all’operazione della magistratura, è colui che ha rimosso l’assessore Marino che stava cercando di riportare nella legalità la gestione dei rifiuti, e successivamente, il nuovi assessori e dirigenti ai rifiuti nominati dal presidente hanno completato l’opera, smantellando l’ufficio creato da Marino, composto da funzionari al servizio delle istituzioni, nonché validi tecnici”.

E’ stata una follia, in una situazione già gravissima aver fatto arrivare in Sicilia anche i rifiuti dell’ILVA di Taranto come vi abbiamo raccontato qui:

I rifiuti e la discarica di Melilli: l’intreccio tra mafia, politica, imprenditoria e funzionari pubblici

andando a inquinare ulteriormente l’area di Melilli, Priolo e Augusta già provata da decenni di cattiva gestione del territorio.

E’ una follia ‘giocare’ – come continua a fare il Governo regionale di Rosario Crocetta – con le discariche, aprendole e chiudendole, senza aver messo in piedi una reale alternativa a questo sistema affaristico. Il tutto all’ombra della solita antimafia di facciata.

Nel caso di Palermo – con riferimento alla discarica di Bellolampo – non possiamo non segnalare il rapporto quanto meno strano tra l’Amministrazione Orlando e alcuni deputati regionali del Movimento 5 Stelle, che all’atto della fine del regime commissariale in materia di gestione dei rifiuti, ‘condividevano’ con il sindaco del capoluogo siciliano ‘preoccupazioni’ che dovrebbero essere prerogativa di chi governa, non di chi dovrebbe fare opposizione.  

Nella gestione dei rifiuti in Sicilia serve una svolta. E una svolta potrebbe essere assicurata dalle proposte illustrate dall’editore di questo blog, Franco Busalacchi nel video che potete seguire a destra.

 

 

 

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