La nostra non è un’invenzione. Cinque anni fa, l’attuale presidente della Regione, Rosario Crocetta, appena insediato, mandò a casa alcuni dirigenti generali che erano stati nominati dal suo predecessore. Questi ultimi si sono rivolti alla Giustizia e hanno vinto: la Regione (cioè i contribuenti Siciliani) gli ha pagato le indennità degli anni del mandato di nomina, anche senza avere lavorato. I grillini vogliono bloccare tutto facendo approvare dall’Ars la legge sullo Spoil System che a Roma c’è e in Sicilia no
In queste ore ‘febbrili’ c’è che osserva con preoccupazione la ‘nominite, o sindrome di Mazzarò’ che ha colpito il governatore della Siciliana, Rosario Crocetta. La ‘nominite’ è una ‘patologia politica’ che porta il presidente della Regione, nell’ultimo anno del proprio mandato, a nominare quanti più ‘amici’ possibili nelle società, negli enti, nella sanità e, se capita, pure nei condomini.
Per la Sicilia non è una ‘patologia’ nuova. Basti pensare all’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che negli ultimi mesi del suo Governo effettuava nomine a ritmo continuo: tanto che, a un certo punto, il Parlamento siciliano, per fermarlo, approvò – unico caso nella storia dell’Autonomia della nostra Isola – una legge blocca-nomine.
Ma perché un presidente della Regione, giunto all’ultimo anno di legislatura, viene colpito da questa ‘sindrome’?
Le ricerche effettuate dagli ‘anatomopatologi-politologi’ – e questa è veramente una novità – ritengono che il fenomeno sia germogliato in Sicilia all’ombra di Giovanni Verga, il grande scrittore della nostra terra (che in verità, aveva una certa predilezione per gli ‘attassati’, da attasso, parola palermitana intraducibile per i catanesi).
A quanto pare la ‘nominite’ potrebbe essere il prodotto ‘politico’ di una novella di Verga: La Roba. Il protagonista di questa novella è il contadino Mazzarò (da qui il termine sindrome di Mazzarò), che viene descritto come un uomo basso, con una grossa pancia e, soprattutto, “ricco come un maiale”.
Mazzarrò aveva passato la vita ad accumulare “roba”, cioè proprietà e soldi. Dopo una vita passata ad andare dietro ai beni terreni, quando arrivò il momento di passare, come si usa dire, a miglior vita, il protagonista della novella “andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini”, al grido di “Roba mia, vientene con me!”.
Insomma, Mazzarò avrebbe voluto portarsi la ‘Roba’ nell’Aldilà.
La stessa cosa, in fondo, cercano di fare i presidenti della Regione in uscita: pensano che, effettuando nomine a tinchitè, cioè senza limiti, una volta lasciato lo scranno di Palazzo d’Orleans conserveranno ancora potere.
E’ un’illusione, certo: ma che si tratti di un’illusione i presidenti della Regione lo capiranno dopo, non mentre ‘spatuliano’ con le nomine negli ultimi mesi di Governo: in questo periodo, infatti, i governatori colpiti dalla sindrome di Mazzarò vengono presi da una frenesia incontrollata e incontrollabile: così nominano, nominano, nominano…
Crocetta, ad esempio, ha già nominato il suo consulente personale, Sami Ben-Abdelaali, al vertice dell’IRCAC, l’Istituto Regionale per il Credito alla Cooperazione. Che nesso ci possa essere tra l’IRCAC e il ruolo che Sami Ben-Abdelaali ha ricoperto fino ad oggi, ovvero di “assistenza all’Organo politico nelle relazioni con i Paesi del Mediterraneo, Africa e Mondo Arabo” non è facile da capire: e infatti noi ci rinunciamo. Ma un nesso connettivo che a noi sfugge ci sarà.
A quanto pare il nesso non sembra sfuggito ai grillini dell’Ars che, a proposito della nomina di Sami Ben-Abdelaali, scrivono:
“Vorremmo capire se per i titoli conseguiti in Tunisia dall’uomo buono per tutte le poltrone sia stato emanato il decreto di equipollenza. Inoltre non basta averlo messo a collaborare alla presidenza della Regione per farlo considerare un interno all’Amministrazione regionale: Sami Ben Abdelali era e resta un esterno e, in base alla recente legge del nostro Salvatore Siragusa, le nomine degli esterni devono prima passare al vaglio della Prima Commissione dell’Ars. Cosa che non è avvenuta”.
Su questa vicenda i parlamentari del Movimento 5 Stelle si riservano di inviare le carte all’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione.
I grillini vorrebbero approvare anche una legge sul cosiddetto Spoil System. Infatti, se la ‘nominite o sindrome di Mazzarò’ non dà alcun potere a un ex presidente della Regione, quelli che ha nominato prima di andarsene potrebbero restare per i successivi cinque anni: o meglio, potrebbero essere pagati per i successivi cinque anni.
Il ‘caso’ si è verificato proprio con Crocetta che, appena insediatosi, tra la fine del 2012 e i primi del 2013, mandò a casa alcuni dirigenti generali che erano stati nominati dal suo predecessore. Questi ultimi si sono rivolti alla Giustizia che non gli ha potuto riassegnare le poltrone, ma ha sostanzialmente invitato l’Amministrazione regionale a pagargli gli anni di nomina, ancorché senza poltrona!
Della serie: cinque anni di retribuzione pagati a babbo morto: pagati dagli ignari Siciliani con le tasse!
Cosa, questa, che potrebbe valere per il segretario generale della Presidenza della Regione, Patrizia Monterosso (nominata di recente per altri cinque anni) e per Gaetano Montalbamo, già al vertice del Consiglio di gestione della SEUS (la società regionale che gestisce il servizio ambulanze dei Pronto Soccorso della Sicilia), nominato in queste ore – anche lui per altri cinque anni – amministratore unico.
Sono le stranezze della politica: Crocetta se ne va a L’Arena da Massimo Giletti per denunciare la ‘vergogna dei vitalizi’ degli ex deputati e, contemporaneamente, assicura ai suoi sodali – in carenza di una legge che lo vieti – altri 5 anni di laute prebende. A giugno, si chiede il quotidiano on line, Love Sicilia, il nostro Crocetta farà la stessa cosa con Antonio Ingroia, al quale scadrà il mandato di numero uno di Sicilia E-Servizi? A quanto altri alti burocrati Crocetta e il suo Governo regaleranno 8-10 mila Euro al mese per altri cinque anni?
Secondo voi Crocetta ha avvertito Giletti che sta regalando una barca di soldi ai suoi sodali? Tutti sanno che il Governo che verrà dopo l’attuale manderà a casa la dottoressa Monterosso, il dottore Montalbano, il dottore Ingroia e via continuando. ma non tutti sanno che questi signori – con l’attuale legge – verrebbero pagati lo stesso per cinque anni a spese degli ignari contribuenti siciliani.
Egregio presentatore-giornalista Giletti: questi sono o non sono sprechi?
I grillini dell’Ars, per chiudere questa oscena partita, vogliono che Sala d’Ercole, prima di chiudere i battenti di questa infelice legislatura, approvino la legge sullo Spoil System. Obiettivo: dare la possibilità, al Governo regionale che subentra al vecchio di poter mandare a casa tutti i burocrati nominati per i successivi cinque anni, evitando di far pagare alla Regione – cioè agli ignari Siciliani – altri cinque anni di prebende.
I grillini portino in Aula questo disegno di legge. Poi vedremo chi voterà a favore e chi l’affosserà. Siamo certi che Giletti e la sua Arena daranno ampio risalto a questa storia, comunque vadano le cose.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal