Ma ci volevano i magistrati per interrogarsi sull’opportunità di diffondere quelle immagini? E mentre la città è sotto shock, dalla Chiesa arriva l’allarme: “C’e’ gente che ha perduto il confine tra il bene ed il male”
La Procura di Palermo, apprendiamo dall’Italpress, ha aperto un’inchiesta sulla diffusione del video che ritrae la bestia (non troviamo altri termini per definirlo) incappucciata che stanotte ha dato fuoco a Marcello Cimino, il senza tetto di 45 anni, che dormiva sotto un portico all’interno della missione San Francesco, nel capoluogo siciliano e che è morto tra le fiamme.
Le ipotesi di reato, al vaglio dei magistrati, sono di violazione del segreto istruttorio e favoreggiamento. Reato quest’ultimo che probabilmente allude al fatto che l’assassino adesso sa che ci sono immagini, per quanto non chiarissime, che lo ritraggono.
Un plauso alla Procura, ma ci chiediamo come mai chi ha diffuso il video non si sia interrogato su questa scelta discutibile sotto tutti i punti di vista. Mostrare quelle immagini non ha aggiunto nulla a quello che già si sapeva e, probabilmente, oltre alle ipotesi di reato cui fanno riferimento i magistrati, non si è valutato abbastanza il rischio di ferire ulteriormente una famiglia,quella della povera vittima, già devastata dalla notizia: “Papà non meritava questo, chi l’ha ucciso deve fare la stessa fine”. ha detto una delle due figlie di Marcello Cimino. “Solo un mostro può bruciare viva una persona. Spero che lo prendano al più presto”, ha aggiunto la moglie della vittima, da cui era separata da tre anni. Ex idraulico, aveva una casa nel Villaggio Santa Rosalia, a Palermo, ma aveva deciso di vivere per strada.
“C’e’ gente che ha perduto il confine tra il bene ed il male. Gente che da’ sentenze di morte come se niente fosse”. Cosi’ il frate cappuccino Domenico Spatola, che opera presso la missione San Francesco.
Per l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, “se un uomo è capace di fare un gesto di questo genere vuol dire che il cuore realmente sta diventando di pietra, un cuore che si indurisce, che perde se stesso, che perde la propria identità, e su questo io non posso che esprimere la mia indignazione”.
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