Di fatto, Nadia Spallitta – oggi candidata a sindaco di Palermo – è una delle poche voci del Consiglio comunale che, in questi cinque anni, ha fatto opposizione all’Amministrazione uscente retta da Leoluca Orlando. L’interrogazione sul caso Consip-Gesip è l’ultima di una lunga serie di atti ispettivi firmati dalla vice presidente vicaria dell’assemblea di Sala delle Lapidi. Proprio sulle società che fanno capo al Comune di Palermo Nadia Spallitta ha chiesto documenti che non sono mai arrivati in Consiglio comunale. Perché?
Un’interrogazione sulla delicata vicenda del caso Consip/Gesap è stata annunciata dal vicepresidente del Consiglio comunale uscente e candidata Sindaco di Palermo, Nadia Spallitta. Obiettivo: per acquisire gli atti a proposito dell’intercettazione pubblicata dai giornali nella quale si parla di “una gara da 8 milioni e 700 mila Euro per le pulizie all’interno dell’aeroporto Falcone e Borsellino”.
Non è la prima volta che Nadia Spallitta – che in questi cinque anni è stata una delle poche voci di opposizione all’Amministrazione di Leoluca Orlando – punta i riflettori sulle società controllate dal Comune di Palermo.
“Sugli investimenti finanziari della Gesap il Comune, nella qualità di socio, ha il diritto di esercitare il controllo, ma nonostante le nostre reiterate richieste – sottolinea Spallitta – la Gesap non ha mai ottemperato ad inviare le relazioni, i piani industriali, i budget e quant’altro, perché hanno ritenuto, a mio avviso erroneamente, non dovuta la trasmissione degli atti, e quindi questi atti non sono mai giunti in Consiglio comunale”.
Il Comune di Palermo è uno degli azionisti della Gesap (controlla il 30% circa delle azioni), la società che gestisce i servizi a terra all’aeroporto Falcone-Borsellino del capoluogo siciliano, già Punta Raisi.
Un altro 30% circa delle azioni fa capo alla Camera di Commercio di Palermo, ‘conquistata’ nei giorni scorsi da Confindustria Sicilia che, nonostante le polemiche che hanno toccato i vertici di questa organizzazione (il presidente Antonello Montante indagato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta), è riuscita a piazzare alla presidenza Alessandro Albanese.
L’azionista di maggioranza relativa della Gesap è l’ex Provincia di Palermo, trasformata in una un po’ grottesca ‘Città Metropolitana’ (in pratica, si tratta di tutto il territorio della provincia di Palermo che l’Assemblea regionale siciliana ha trasformato in ‘Città Metropolitana’…). Al vertice della Città Metropolitana di Palermo c’è lo stesso sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, come previsto dalla legge regionale.
Il presidente della Gesap è l’ex senatore, Fabio Giambrone, molto vicino al sindaco di Palermo, Orlando.
Sulla vicenda Gesap, nei giorni scorsi, è intervenuto il parlamentare nazionale del Movimeto 5 Stelle, Riccardo Nuti.
“E’ a dir poco imbarazzante – ha scritto Nuti su facebook – il mancato intervento della politica, regionale e nazionale, e delle istituzioni tutte, sulla pesante ombra del ‘sistema Romeo’ sull’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo e sulla Gesap, la società partecipata che gestisce la struttura”.
“E’ surreale – prosegue il deputato – che mentre la Procura apre un fascicolo sul bando da 8,7 milioni vinto dalla Romeo Gestioni per le pulizie all’interno dell’aeroporto la politica, che pure è chiamata in causa, colpevolmente non condanna e non chiarisce come ha vinto il bando la ‘Romeo Gestioni’. Eppure basterebbe leggere le intercettazioni per rendersi conto di come Romeo e l’ex parlamentare Italo Bocchino si vantassero di avere presunti contatti con uomini di Orlando ‘che ci stanno dando una mano’ o con Antonino Lo Presti, ex deputato di An e militante di Futuro e libertà, oggi componente della sezione consultiva del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione siciliana”.
Nuti fa riferimento a un appalto – che riguarda le pulizie all’aeroporto di Palermo – vinto dal gruppo imprenditoriale che fa capo ad Alfredo Romeo. In particolare, il deputato cita una una conversazione intercettata, il 16 gennaio del 2016, tra Romeo e l’ex parlamentare nazionale di An, Italo Bocchino.
Sempre per la cronaca, va detto che i vertici della stessa Gesap, nei giorni scorsi, hanno diffuso una nota dove di fa chiarezza su questa vicenda:
“Il contratto dopo la gara da 8 milioni e 700 mila Euro per la pulizia dello scalo Falcone-Borsellino – si legge nella nota della Gesap – non fu mai firmato, alcuni mesi fa abbiamo allertato con una nota la Procura di Napoli perché non ci avevamo visto chiaro”.
“La gara fu aggiudicata alla ‘Romeo Gestione’ si legge sempre nella nota della Gesap -. Ma dall’aprile del 2016 l’aggiudicazione è stata bloccata. Il presidente Giambrone e l’amministratore delegato Mistretta, nel dicembre scorso, hanno scritto alla Procura campana. Pochi mesi prima, in settembre, avevano chiesto alla Prefettura di Napoli le informazioni di legalità sulla Romeo Gestioni. Non avendo ricevuto risposte il contratto era stato preparato. Ma quando era tutto pronto per la firma i giornali hanno dato la notizia che Romeo era finito sotto inchiesta per corruzione. E così ‘per ragioni di opportunità’ la sottoscrizione del contratto fu sospesa in attesa di acquisire ulteriorinformazioni. La ditta Romeo dunque non si è mai insediata e il servizio di pulizie è rimasto affidato in regime di prorogatio alla vecchia ditta”.
Detto questo, rimangono i rilievi mossi da Nadia Spallitta: fino a che punto è normale che una società comunale non comunichi al Consiglio comunale le relazioni, i piani industriali e i budget?