Da noi, in Sicilia, grazie al nostro clima, non c’è bisogno di utilizzare il glifosato per fare maturare il grano duro. E, sempre grazie al clima caldo, non c’è spazio per le micotossine DON. I Siciliani, insomma, possono fare a meno della pasta industriale e optare per la pasta a “chilometro zero”, che per ora è solo artigianale. I Nuovi Vespri iniziano da oggi un ‘viaggio’ tra le realtà locali-artigianali che producono pasta con i grani duri delle nostre contrade
Sono in tanti, dopo che GranoSalus ha diffuso i primi dati sulla pasta industriale italiana, a chiederci dove possono acquistare pasta artigianale, ovvero pasta prodotta con i grani duri locali di ogni Regione. Una lettrice che vive nel Nord del nostro Paese ci ha detto: giusto essere informati e vi ringraziamo; ma se da voi, nel Sud, non è difficile trovare pastifici artigianali dove acquistare la pasta prodotta con i grani locali, qui da noi la cosa è un po’ più complicata: aiutateci!
Ricordiamo a tutti i lettori che questo blog, lo scorso 14 settembre, ha pubblicato un articolo nel quale si parla di alcune aziende del Sud che producono pasta con il grano duro locale:
Pasta senza glifosato e senza micotossine: ecco dove trovarla in Sicilia e nel resto del Sud
Va da sé che è un elenco parziale, suscettibile di integrazioni. Su Centro Nord, in questo momento, non sappiamo cosa consigliare.
Nei giorni scorsi ci hanno segnalato un’azienda – Feudo Masinazzu, questo il nome – che produce pasta con il grano duro siciliano. Ogni domenica i titolari di questa azienda – che ha sede a Valledolmo, piccolo centro della provincia di Palermo – è presente nel capoluogo siciliano con un proprio stand nel mercato di via Nortarbartolo. Ed è lì che siamo andati a farci raccontare la storia di questa avventura imprenditoriale dai protagonisti: fratelli Vincenzo e Castrense Battaglia.
Precisiamo che questo è solo l’inizio di un ‘viaggio’ che porterà questi sito a parlare delle aziende locali della Sicilia che producono pasta con grano duro siciliano. Cogliamo l’occasione per invitare i titolari di queste aziende – che ne saranno, speriamo, tante che non conosciamo – a segnalarci la loro presenza. Lo stesso discorso vale per i cittadini siciliani che sono a conoscenza di piccole aziende locali.
Non ci inventiamo nulla se diciamo che il futuro, anche per la pasta, sta nel cosiddetto “chilometro zero”.
Se il “chilometro zero” nella pasta non lo fa la Sicilia, che ha alle spalle una tradizione millenaria di grano duro, chi dovrebbe farlo?
Il discorso, in realtà, si potrebbe estendere a tutto il Mezzogiorno d’Italia. perché quasi tutte le Regioni del Sud del nostro Paese hanno una tradizione legata al grano duro.
Non resta che cominciare: e la Sicilia ha già iniziato.
Noi diamo per scontato che la qualità della pasta fatta con il grano duro siciliano sia esente da glifosato e da micotossine. Del glifosato in fase di maturazione la Sicilia non ha bisogno, perché è il clima caldo che fa maturare il grano duro. Idem per le mocotossine DON: con le nostre alte temperature i funghi del genere Fusarium vanno a farsi benedire: dai noi non c’è spazio per le micotossine DON.
ciò posto, è bene che anche la pasta artigianale prodotta in Sicilia sia oggetto di analisi: ben vengano le analisi di GranoSalus. Analisi che, in realtà, dovrebbero essere richieste e sollecitate dai cittadini.
Ma torniamo all’azienda Masinazzu.
“Il nome della nostra azienda dovrebbe derivare dal siciliano magazzinaccio o magazzinazzu – ci dice Vincenzo Battaglia -. Da qui il nome Masinazzu. La nostra è un’azienda che si estende su 90 ettari di superficie. Ci dedichiamo ai cereali in rotazione con le leguminose, a parte un ettaro di vigneto e due ettari di oliveto. La nostra è una scommessa che ha appena un mese di vita. Abbiamo deciso di diventare noi industria della pasta, perché siamo convinti che oggi i consumatori cercano qualità: e noi siamo in grado di offrirla, chiudendo la nostra filiera”.
Vincenzo Battaglia ci dice che l’azienda opera su quattro linee di produzione più una linea di pasta integrale.
“C’è la linea tradizionale – ci dice -. E’ la pasta fatta con le varietà Orizzonte, Simeto e altre cultivar come, ad esempio, la Anco Marzio. Siamo intorno al 14,5% di proteine. Questo grazie alle concimazioni azotate. Sempre con la linea tradizionale produciamo orecchiette, strozzapreti, trofie, gnocchetti, paccheri, cantarelli, busiate, nidi di linguine, tagliatelle, pappardelle”.
“Poi c’è la linea di pasta prodotta con i grani antichi – racconta sempre Vincenzo Battaglia -. Sono fusilli, busiate, caserecce e altri tipi di pasta prodotti con le varietà di grano duro Tumminia, Russello, Senatore Cappelli e qualche altra varietà antica. Quindi la linea farro. La pasta prodotta con il farro è ad alta digeribilità, con un basso contenuto glicemico”.
I fratelli Battaglia ci raccontano anche della pasta integrale e di un progetto che è in fase di sperimentazione: la pasta fatta con le lenticchie.
“Noi – raccontano – lavoriamo molto con le leguminose. Per noi le rotazioni colturali con le leguminose sono la norma. Produciamo e vendiamo anche lenticchie, ceci e fave. Lavorando molto con le lenticchie abbiamo pensato di produrre la pasta con questa leguminosa”.
Valledolmo è un paese dove, da sempre, il grano duro è di casa. E se il feudo Masinazzu affonda le radici nel passato, l’azienda che oggi porta il suo nome è piuttosto recente:
“E’ vero, operiamo da appena un mese – ci raccontano sempre i due fratelli Battaglia -. Tant’è vero che il nostro sito è ancora in fase di realizzazione. ma ci teniamo a informare i consumatori che siamo in grado di consegnare il nostro prodotto a domicilio”.
In attesa che il sito dell’azienda Masinazzu arrivi on line, il consiglio che possiamo dare ai nostri lettori è di recarsi o in azienda, a Valledolmo, o a Palermo, presso lo stand del mercato di via Notarbartolo.
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