Stamattina, al cineteatro Lux di Palermo, convention del movimento Siciliani Liberi per ufficializzare la candidatura dell’architetto Ciro Lomonte a primo cittadino del capoluogo siciliano:” “Innanzitutto credo sia importante lavorare sulla riscoperta dell’identità di questa bellissima città”. “Dobbiamo rifare strade, piazze e case. Questo peraltro innesca una serie di potenzialità imprenditoriali ed economiche che danno lavoro”.
E’ iniziata con l’inno della Sicilia la convention di “Siciliani liberi” al cineteatro Lux di Palermo per presentare il candidato sindaco del capoluogo, Ciro Lomonte, la lista dei candidati consiglieri e il programma elettorale. Un modo, l’inno, per ricordare il progetto di fondo del movimento: “liberare” la Sicilia dai partiti italiani “che la privano delle sue ricchezze”. Il presidente di “Siciliani liberi” Massimo Costa ne e’ sicuro: “Da Palermo parte la battaglia politica per l’intera isola”. Il cinema e’ pressoché pieno e fuori dalla sala un banchetto di raccolta delle firme a sostegno del movimento. Nella lista dei candidati consiglieri anche Massimo Merighi, tra i principali sostenitori, con l’associazione “Bispensiero”, del ricorso contro la Ztl, poi vinto dall’amministrazione comunale.
“E’ una giornata molto importante: da Palermo – ha detto Costa all’ITALPRESS – inizia una battaglia politica per liberare tutta la Sicilia. Oggi il problema principale di tutti i comuni e di tutta l’amministrazione pubblica siciliana non sono solo la corruzione e il malaffare, che ci sono, ma soprattutto il furto che la Sicilia subisce ogni anno delle proprie risorse naturali da parte dello Stato nel silenzio assoluto di tutti i politici dei partiti italiani sia di governo sia di opposizione. Noi abbiamo un progetto radicale di riforma della Sicilia – ha continuato -. La soluzione ultima sarebbe quella dell’indipendenza ma a breve termine noi proponiamo la Sicilia come Zona Economica Speciale in modo che possa avere la sua fiscalità di vantaggio, una moneta complementare e la devoluzione integrale di tutti i tributi maturati nel territorio”. E sul candidato sindaco ha aggiunto: “Naturalmente per fare tutto questo ci vuole una classe politica completamente diversa, non possiamo affidare la rinascita di questa città alla classe politica che ne ha gestito il declino. Per questo abbiamo selezionato professionisti come Ciro Lomonte, che punta a una riqualificazione urbana integrale con un vero e proprio ridisegno della mappa di questa citta’ per farle recuperare la propria identita’ di capitale e la fierezza di essere palermitani”.
Proprio dal concetto di orgoglio per le proprie radici parte Lomonte: “Innanzitutto credo sia importante lavorare sulla riscoperta dell’identità di questa bellissima città da parte dei cittadini, che non sanno chi sono e qual è la loro storia e quindi non valorizzano la loro città. Ad esempio, il festino di Santa Rosalia che si festeggia oggi è una pantomima ridicola rispetto a quello che era prima del 1860. Riscoprire l’identità e la storia di questa città permetterà ai palermitani di migliorarla. Noi dobbiamo ricostruire Palermo – ha continuato – usando le metodologie di rigenerazione urbana e fare piani urbanistici che permettano di individuare come, dove e con quali tecnologie rifarla completamente. Dobbiamo rifare strade, piazze e case. Questo peraltro innesca una serie di potenzialità imprenditoriali ed economiche che danno lavoro. E poi dobbiamo difendere le famiglie, che qua hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. Dobbiamo fare in modo che le tasse non siano penalizzanti per una persona che mette a mondo figli. E a Palermo è così. Occorrono incentivi, qui c’è un decremento demografico pauroso, emigrazione a parte. Ci sono tante altre questioni – ha aggiunto Lomonte – come le partecipate: dobbiamo lavorare seriamente su come è impostato il modo di assumere. Ho visto con piacere che stanno cercando nuovi autisti per l’Amat ma ne servono molti di più. In questa città si chiede ai cittadini di lasciare l’automobile a casa, ma qual e’ l’alternativa? Ci sono appena 200 bus in strada, ce ne vorrebbero almeno 600, e questo significa un numero congruo di autisti. Invece abbiamo una pletora di amministrativi che non servono a queste partecipate. Lavoreremo su tante altre cose, anche sulla squadra di calcio”.
(Fonte: ITALPRESS)