Nel 2016 la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana “si è occupata innumerevoli volte di danni erariali provocati dallo spreco di fondi comunitari, sia perché indebitamente erogati in favore di soggetti che non avevano i requisiti richiesti ovvero perché utilizzati in modo improprio. L’ampiezza del fenomeno delle illegittimità riscontrate induce a ritenere che difetti nel meccanismo di concessione dei suddetti contributi un attento monitoraggio delle sue varie fasi, da quella di individuazione dei possibili beneficiari fino a quella di erogazione delle risorse”.
È quanto emerge della relazione della presidente della Sezione Luciana Savagnone in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, presso lo Steri, sede del rettorato, a Palermo.
“Sarebbe, quindi, opportuno, anche in considerazione della circostanza che, nei confronti dei percettori dei contributi, l’ente erogatore è quasi sempre già in possesso del titolo giuridico per agire coattivamente per la restituzione delle somme – ha continuato la presidente -, un maggiore coinvolgimento nei giudizi di responsabilità amministrativa non solo delle agenzie erogatrici ma degli organismi intermedi che supportano l’attività istruttoria delle pratiche di concessione, i quali potrebbero e dovrebbero rispondere, insieme al percettore del contributo, quando per mancata vigilanza vengano corrisposti aiuti non dovuti”.