Contro l’assessore Miccichè si schierano anche parlamentari della maggioranza di centrosinistra. Il candidato alla presidenza della Regione, Franco Busalacchi, attacca non soltanto l’assessore Miccichè, ma anche le “Anime morte” dello schieramento politico dello stesso assessore: Giampiero D’Alia, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone e il Ministro Angelino Alfano. E domani conferenza stampa sull’Avviso 8 di Antonio Venturino e dell’avvocato Francesco Menallo
Due notizie scuotono in queste ore il mondo della Formazione professionale siciliana: la mozione di censura nei riguardi dell’assessore regionale al Lavoro, Gianluca Miccichè, presentata da un gruppo di parlamentari e la conferenza stampa sull’Avviso 8 convocata domani dal vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino.
Alla mozione di censura per l’assessore Miccichè – esponente dei centristi, schieramento politico e parlamentare dove si ritrovano insieme gli ex UDC e gli esponenti del Nuovo Centrodestra Democratico di Angelino Alfano – firmata dai deputati di Sala d’Ercole Sergio Tancredi (Movimento 5 Stelle), Marcello Greco (Sicilia Futura) e Nino Dina (gruppo misto), si sono aggiunti i parlamentari Totò Cordaro (Cantiere Popolare) e Totò Cascio (Sicilia Futura).
Scrive Toto Cordaro:
“Stamattina firmerò la mozione di SFIDUCIA contro l’assessore Gianluca Miccichè! La sua condotta dilatoria e inconcludente pretende una seduta pubblica all’Ars. Spieghi se e cosa vuole fare per la soluzione delle vertenze sociali e del lavoro su cui ha competenza esclusiva, oppure abbia un sussulto di dignità politica e SI DIMETTA! #lapoliticadelNONfare #governoinutile #gameover”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Totò Cascio, presidente della commissione Affari istituzionali del Parlamento siciliano:
“Aggiungo anche la mia firma alla mozione di censura all’assessore regionale al Lavoro, Gianluca Miccichè. Avevo anticipato quanto pensassi sull’operato dell’assessore. L’insoddisfazione per come ha affrontato diverse problematiche è diffusa in tutto il Parlamento. Miccichè non ha saputo lavorare sulla stabilizzazione dei precari, sulla vertenza degli ASU, sulla rioccupazione del personale degli ex sportelli multifunzionali. Ho letto anche che Miccichè attribuisce la responsabilità di tanti fallimenti ad altri assessori con uno scaricabarile patetico”.
Oltre a non aver fatto nulla di concreto per i servizi del lavoro – con riferimento non soltanto ai circa mille e 500 dipendenti degli ex Sportelli Multifunzionali, ma soprattutto per le migliaia e migliaia di disoccupati della Sicilia! – l’assessore Miccichè non si sarebbe attivato per tutelare il futuro degli oltre 5 mila precari ASU, come sottolinea Cascio, se è vero che a Roma, nel disegno di legge di Stabilità nazionale non c’è nulla.
Ma cosa c’è scritto nella mozione? Ancora non abbiamo il testo (che pubblicheremo integralmente quando sarà disponibile). Ma da quello che si racconta si dovrebbe parlare di adeguamento dei servizi per il lavoro agli standard europei: cosa che fino ad ora non è stato fatto. Garanzie che dovrebbero garantire le prestazioni essenziali in favore di chi, in Sicilia, è alla ricerca di lavoro.
Il compito di chi svolge i servizi per il lavoro dovrebbe essere proprio questo: mettere in contratto l’offerta di lavoro e la domanda di lavoro. Su questo fronte dovrebbe essere già operativo un accordo-quadro con lo Stato.
Ricordiamo che, per potenziare i servizi per il lavoro in Sicilia – partendo, appunto, dalle professionalità degli ex sportellisti (che sono stati formati con le risorse regionali) – sono disponibili i fondi pubblici: ovvero, risorse finanziarie europee: POC e PON SPAO, soldi che non sono ancora oggi stati utilizzati e che rischiano il cosiddetto “disimpegno” (leggere Bruxelles che si tiene questi soldi per utilizzarli in altre Regioni europee amministrate da governi efficienti).
Di tutto questo i parlamentari regionali che hanno firmato la mozione di censura ritengono responsabile l’assessore Miccichè: da qui la censura per provare a mandarlo a casa.
Sulla vicenda interviene anche Franco Busalacchi, titolare di questo blog e candidato alla presidenza della Regione siciliana:
“Leggo che un drappello di parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana avrebbe deciso di presentare a Sala d’Ercole una mozione per censurare l’assessore al Lavoro, Gianluca Miccichè. La cosa non mi stupisce. Mi lascia perplesso il ritardo con il quale, nel Parlamento dell’Isola, sia maturata una decisione che avrebbe dovuto vedere la luce già da tempo”.
“Questo signor assessore Miccichè – sottolinea Busalacchi – da mesi ha a disposizione le risorse finanziarie per potenziare i servizi per il lavoro in Sicilia. Ma non l’ha fatto. Forse lui e gli esponenti del partito di ‘Anime morte’ del quale fa parte pensano, illudendosi, che utilizzando queste somme a ridosso del voto per le elezioni regionali, previsto per il prossimo novembre, di ricavare chissà quale consenso”.
“L’assessore Miccichè e le ‘Anime morte’ di Giampiero D’Alia, Giovanni Ardizzone, Angelino Alfano e via continuando con il ciarpame della vecchia politica siciliana – prosegue Busalacchi – non solo hanno lasciato senza lavoro i mille e cinquecento dipendenti degli ex Sportelli multifunzionali ma – soprattutto – hanno lasciato decine e decine di migliaia di disoccupati siciliani, giovani e meno giovani, senza servizi per il lavoro. Tutto questo è incredibile! – conclude Busalacchi -. Ed è ancora più incredibile che un assessore al Lavoro come Miccichè sia ancora lì con l’avallo del PD e degli altri partiti che sostengono il Governo di Rosario Crocetta”.
Alla conferenza stampa di domani, oltre a Venturino, saranno presenti il senatore Francesco Campanella e l’avvocato Francesco Menallo.