Formazione, Menallo: “Prima hanno massacrato i lavoratori, adesso vorrebbero incassare…”

9 febbraio 2017

Mercoledì 15 febbraio, a Palermo, presso la sala stampa dell’Assemblea regionale siciliana, è previsto un incontro con i giornalisti che avrà per tema proprio la Formazione professionale. O meglio, il contestato Avviso 8. Ci saranno il vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino, i senatori Campanella e Bocchino (entrambi espulsi dal Movimento 5 Stelle). E ci sarà, soprattutto, l’avvocato Francesco Menallo, profondo conoscitore del mondo della Formazione professionale siciliana che annuncia “cose da rompere…”

L’appuntamento è per mercoledì 15 febbraio nella sala stampa dell’Assemblea regionale siciliana. Saranno presenti il vice presidente vicario del Parlamento dell’Isola, Antonio Venturino, e i senatori Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino. E ci sarà pure l’avvocato Francesco Menallo. Tema: la Formazione professionale. O meglio, per essere precisi, l’Avviso 8, il bando da 136 milioni di Euro di fondi europei che, da mesi, è al centro di mille polemiche. “Quello che posso dire in questa fase – sottolinea l’avvocato Menallo – è che ci saranno cose da rompere…”.

L’avvocato Menallo è un profondo conoscitore del mondo della Formazione professionale della Sicilia. E’ il presidente della Fondazione CAS onlus di Bagheria. Un soggetto che, per tanti anni, ha operato in questo settore, quando i corsi venivano finanziati dalla Regione e l’attività andava avanti seguendo i dettami della legge regionale n. 24 del 1976.

Erano gli anni del Governo regionale di Raffaele Lombardo quando la Regione decideva di mettere da parte la legge 24. Il tutto non con un’abrogazione di tale legge e con l’approvazione di una nuova legge, ma a colpi di provvedimenti amministrativi. Tant’è vero che sono tutt’ora pendenti, davanti ai giudici amministrativi, ricorsi che puntano a ripristinare la legge 24. Cosa che, se si dovesse verificare, aprirebbe scenari ‘apocalittici’ (soprattutto sul fronte dei risarcimenti). Con nuove iniziative in arrivo da parte dei lavoratori. 

Ma il tema, oggi, anzi, di mercoledì prossimo non è l’impossibilità di gestire le risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) destinate alla Formazione con la vecchia legge regionale. Quello che cerchiamo di capire, una volta che siamo venuti a conoscenza di questa conferenza stampa, è che cosa sta ‘bollendo’ nella pentola dell’avvocato Menallo, del vice presidente dell’Ars, Venturino, e di due senatori della Repubblica eletti in Sicilia.

Ci poniamo tale domanda perché Menallo, in materia di Formazione professionale, non è soltanto preparato: è anche tosto assai. Quando la Regione siciliana decise di metterlo fuori gioco – o meglio, di mettere fuori gioco la Fondazione CAS onlus di Bagheria – l’avvocato si è rivolto alla Giustizia. Che, dopo qualche anno gli ha dato ragione su tutta la linea. All’Amministrazione regionale, in quell’occasione, non rimase che aprire le ‘casse’ e risarcire a fior di milioni la Fondazione di Bagheria.

Menallo, per la cronaca, è stato tra i fondatori, in Sicilia, del Movimento 5 Stelle. Per qualche tempo è stato anche consulente del gruppo parlamentare dei grillini all’Ars. Poi ha mollato tutto perché, in anticipo su quanto sarebbe avvenuto successivamente, non ha condiviso la linea politica del Movimento, a Roma e, soprattutto, in Sicilia.

Cosa succederà mercoledì 15 febbraio, avvocato Menallo?

“Non voglio anticipare nulla – ci risponde -. Posso solo dire che parleremo dell’Avviso 8. E che ci rivolgeremo alla Corte dei Conti e alla magistratura ordinaria. Adesso basta. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.

Insomma, ai ricorsi presso il TAR Sicilia (Tribunale Amministrativo Regionale) che verranno presentati da enti esclusi dalla graduatoria definitiva, si aggiungerà l’iniziativa, che si annuncia ‘scoppiettante’, di Venturino, Campanella, Bocchino e Menallo.

Iniziativa che arriverà in un momento delicato: questo, infatti, è il periodo in cui i titolati di enti e società selezionati con l’Avviso 8 stanno preparando i progetti esecutivi. Atti che andranno all’esame dei Carabinieri (con i quali il dipartimento regionale della Formazione professionale ha siglato un protocollo d’intesa), della stessa Amministrazione regionale e, in ultima battuta, della Corte dei Conti.

Riusciamo a strappare a Menallo un’ultima battuta: “Dopo aver messo all’angolo migliaia di lavoratori vorrebbero passare all’incasso. ma non sarà così…”.

 

 

 

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