L’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, dimostra di non conoscere la storia della Sicilia. Scambiare ancora oggi Garibaldi – che è stato un predone al servizio di casa Savoia – per un “eroe” è veramente incredibile! Ma questo assessore la conosce la storia dei Mille? Lo sa che i garibaldini conquistarono la Sicilia a colpi di battaglie farlocche, vinte grazie alla sistematica corruzione dei generali borbonici? Dia retta a noi, assessore: prima di parlare legga e si aggiorni: eviterà altre pessime figure!
di Ignazio Coppola
Una delle punizioni che ti aspettano per non avere partecipato alla politica è di essere governato da esseri mediocri. Questo affermava Platone più di 2300 anni fa. Se fosse vissuto ai nostri giorni il filosofo ateniese avrebbe riconfermato ancora di più convintamente il suo pensiero, soprattutto se avesse avuto occasione di leggere uno degli ultimi comunicati stampa dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, dal titolo:
“È’ tempo di costruire il nostro risorgimento investendo sulla bellezza. I ‘Nuovi Mille’ sconfiggeranno i professionisti del lamento”.
“La Sicilia sta vivendo un momento magico – dice Cracolici -. È’ il tempo di costruire il nostro risorgimento. Restituiamo alla Sicilia orgoglio e futuro. Investiamo sulla bellezza per dare una prospettiva ai nostri figli. Palermo capitale della cultura e dei giovani. Taormina sede del G7. I borghi più belli d’Italia. Il percorso arabo-normanno patrimonio dell’Unesco. L’Etna, le diverse testimonianze di una storia antica. Salto in aria ogni qualvolta qualcuno la definisce ‘Regione Sicilia’ e non invece come la carta costituzionale recita, a differenza di tutte le altre, ‘Regione Siciliana’: Noi non siamo solo una geografia, ma siamo anche una storia. La Sicilia può con i ‘Nuovi Mille’, come quasi 160 anni fa, ricostruire un nuovo orgoglio italiano. Dobbiamo sconfiggere il nemico più forte che assolda ancora tanti soldati: i professionisti del lamento. Coloro che sono sempre pronti a raccontare sofferenza, a crogiolarsi delle difficoltà senza mai sporcarsi le mani. Immaginare questa come la terra del bello e del buono, è un grande programma di governo per il futuro. Abbiamo tutte le carte in regola per riuscire a realizzarlo” Noi non siamo solo una geografia ma siamo anche una storia”.
E qui casca l’ “asino”. Cracolici dimostra, infatti, di essere più esperto di patate e di cipolle anziché di storia. Una storia che non conosce bene, a giudicare dal suo richiamo ai ‘Nuovi Mille’. Si informi, egregio assessore, prima di avventurarsi in simili affermazioni. Le ricordiamo che nel maggio dello scorso anno, in occasione delle pompose celebrazioni dello sbarco garibaldino a Marsala, il presidente del Consiglio comunale di questa cittadina, Enzo Sturiano, non ha fatto una bella figura. Anzi. Sturiano ha definito Garibaldi un “eroe del Rinascimento”, pasticciando con la storia e dimostrando, a proposito dei Mille, di non sapere che, in realtà, conquistarono, depredarono, saccheggiarono e colonizzarono la Sicilia in nome dei Savoia e di Vittorio Emanuele.
Quindi, caro assessore Cracolici, prima di parlare di nuovi Mille e di nuovo risorgimento sarebbe utile, per non essere paragonato al presidente del Consiglio comunale di Marsala, di informarsi bene su chi erano i ”vecchi Mille” e da parte sua, a questo punto, sarebbe salutare un bel ripasso della storia e su come realmente andarono i fatti 160 anni fa con la battaglia farsa di Calatafimi vinta dai Mille grazie alla corruzione del Generale Landi, alla battaglia di Palermo vinta grazie al tradimento e alla corruzione del generale Lanza e poi al saccheggio, da parte di Garibaldi, del Banco di Sicilia che fruttò al Nizzardo 5 milioni di ducati d’oro pari a 82 milioni degli attuali Euro. Un ‘bottino’ che andò a rimpinguare le esauste ‘casse’ del regno di Sardegna.
L’orgoglio e il futuro alla Sicilia a cui fa riferimento nel suo comunicato, egregio assessore Cracolici, furono negate 160 anni fa con l’invasione e la conquista garibaldo-piemontese, riducendo la nostra terra allo stato di colonia: uno stato di colonia dal quale ancora oggi non ci siamo affrancati e liberati.
Ecco perché la demagogia del suo comunicato fa a cazzotti con la realtà storica. Quindi pensi alla sua salute e cerchi di non “saltare in aria” ogni qual volta si parla, a ragion veduta, in senso critico, della Sicilia ridotta da 160 ad oggi, come già ricordato, allo stato di colonia. Si aggiorni, studi e legga la vera storia della sua terra e alla fine se ne faccia una ragione per non dare così, alla fine, credito a quello che scrisse più di 2300 anni fa Platone a proposito dei politici mediocri che ci governano.
Se volete conoscere la vera storia dei Mille e dei danni fatti da Garibaldi in Sicilia vi consigliamo di legegre le otto puntate scritte dal nostro Manfredi Mosca (in allegato all’ottava puntata trovate le sette puntate precedenti):
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Perché forse che il resto del discorso è migliore? Basta che c'è stu sole ...basta che c'e stu mari....
Sob
Cracolici non conosce la storia e neppure la politica. Ma anche Ignazio Coppola dovrebbe fare un bel ripasso. Ricordo rapidamente che il preteso tradimento di Landi a Calatafimi è una invenzione della Civiltà Cattolica - come ho spiegato in dettaglio nel commento ad un altro articolo - , che i ducati "d'oro" sono una "leggera imprecisione", che nella battaglia di Palermo ebbero un ruolo decisivo le squadre e l'insurrezione popolare, che stranamente vengono ignorate da chi afferma di voler resuscitare l'orgoglio siciliano.
Il mito di Garibaldi, per certi versi simile a quello di Napoleone,;non nasce da fama usurpata, e non è nata dall'agiografia come vorrebbero i sostenitori complottistici alla Coppola e company ma per aver partecipato in prima persona ai moti del Risorgimento. In fondo, è un dato storico che la rivolta siciliana, la quinta contro la dinastia dei Borbone, nata in Sicilia e diretta dal siciliano Rosolino Pilo fu determinante per indurre Crispi a scendere in Sicilia.
La personalità di Garibaldi, nota in tutto il mondo per il carisma del generale nizzardo che ha dedicato tutta la vita per l'Italia (non ha caso il leghismo nordista e parasudista alla Coppola vogliono demolirne l'immagine, al punto da irriderlo per la vicenda della Marchesa Pallavicini), fu determinante per coagulare le forze di opposizione alla brutalità militaresca dei "napoletani" che avevano militarizzato l'isola dopo i fatti del 1848/49. Fatti riportati da un buon articolista sulla rivolta del 12 gennaio del 1848, ma mai affrontata dal Coppola, prigioniero del suo pregiudizio complottistico.
La Sicilia era in fiamme, Garibaldi scese e diede il colpo di grazia ad un regno che si sfaldò come neve al sole.
Questi sono i fatti, le dietrologie lasciamole ai Coppola e company che riprendono paro paro le velenose teorie politiche della gesuitica Civiltà Cattolica.
Per indurre Crispi a indurre Garibaldi a scendere in Sicilia.
E' un politico, ed ha cognizione solo dei meccanismi che lo fanno galleggiare nel mare della sua corrente. Già ascoltare cosa dice è un insulto alla propria intelligenza, per una questione di .. Dignità.
Evocare Garibaldi per salvare la Sicilia...è come evocare le locuste per salvare il raccolto...
Gli Italiani strana gente....
Che discorsi sono, gli italiani strana gente; l'Italia l'ha costruita Garibaldi.
CARO FULGENZIO, TI CHIEDO DI AGGIORNARTI. L'ITALIA NON L'HA COSTRUITA GARIBALDI, MA GARIBALDI, GRAZIE TANTI TRADIMENTI DI MILITARI BORBONICI, E TANTI FATTI CONTINGENTI DI CATTIVA AMMINISTRAZIONE DA PARTE DEI GOVERNANTI BORBONI, HA TOLTO LA SOVRANITà AL REGNO DELLE DUE SICILIE, SVUOTANDO I FORZIERI PIENI DI MARENGHI D'ORO, DEL BANCO DI SICILIA E DEL BANCO DI NAPOLI, TRASFRENDO QUESTA ENORME RICCHEZZA NELLE CASSE DEI PIEMNTESI, SUCCUBI DEL REGNO DI LONDRA E DICHIARANDO LE TERRE DEL RENO DELLE DUE SICILIA, POSSEDIMENTO PIEMONTESE ED ANNETTENDOLE AL REGNO PIEMNTESE.
Caro amico, più volte abbiamo dimostrato che le vostre tesi dietrologiche, non storiografiche, sono prive di fondamento.
La fama di Garibaldi era uiversalmete nota, le masse, checché voi diciate il contrario erano con lui e lo sostennero nelle battaglie decisive in particolar modo a Palermo., Se i Sicilini fossero stati ostili come sostenete incautamente voi, la spedizione sarebb stata fallimentare come quella dei fratelli Bandiera negli anni 40 e di Pisacar nrgli anni 50....
Per il resto la dietrologia lascia il tempo che trova perché i Siciliani odiavano il Borbone e soprattutto odiavano il Maniscalco che era il capo della polizia borbonica e che fu determinante per la rivolta che Pilo fece scoppiare e che Garibaldi portò a compimento sostituendosi alla morente autorità borbonica.
Le fiabe sui tradimenti, lasciatele ai gesuiti e alla Civiltà Cattolica fonte principale da cui traete il vostro antirisorgimentalismo..
Garibaldi, eroe dei due mondi, caunniato da politici come Raffaele Lombardo, evidentemente aveva seco l'hegeliano Zeitgeist!
Gentile signor Albano, potrebbe tradurre le sue affermazioni in almeno un esempio preciso, possibilmente con l'indicazione delle fonti utilizzate come fanno alcuni di noi, tanto per chiarire esattamente qual è l'oggetto della discussione ?
Molte grazie.
nel 1989 Antonello "venne a trovarci" -con Cuperlo. Abbiamo tentato di farli ragionare diversamente. TEMPO PERSO (ma ben speso!). Cuperlo -oggi- a modo suo ha capito che lo stato-nazione italiano non esiste: ma Cuperlo è persona assai più colta e intelligente :) Ne mantengo la "stima reciproca". http://www.terraeliberazione.wordpress.com - comu passa ammatula U TEMPU!