Quanto costa il silenzio del Governo regionale dinnanzi ai furti romani? Tanto. Lo scopriranno i Siciliani anche quest’anno con le aliquote al top. L’assessorato regionale all’Economia, guidato da Alessandro Baccei, ha appena confermato i tetti per l’anno d’imposta 2016
Una sfilza di mutui a carico dei cittadini siciliani e il silenzio assoluto dinnanzi agli scippi di risorse finanziarie operati dal Governo nazionale (e stigmatizzati anche dalla Corte dei Conti della Sicilia): si può sintetizzare così la politica economica del Governo Crocetta-Baccei e i risultati sono evidenti: per il quinto anno consecutivo d’imposta, la Regione Siciliana – come leggiamo sul sito dell’Ansa- mantiene al massimo l’aliquota Irap sulle attività produttive e l’addizionale regionale Irpef per le persone fisiche: fissate rispettivamente al 4,82% (8,5% per le amministrazioni pubbliche) e all’1,73%.
“L’assessorato regionale all’Economia, guidato da Alessandro Baccei, ha appena confermato i tetti per l’anno d’imposta 2016. Gli attuali livelli impositivi- spiega l’agenzia di stampa- furono stabiliti nel 2012, a valere sull’anno d’imposta 2011, con la giustificazione che le maggiori entrate frutto dell’incremento (l’addizionale Irpef era all’1,4%) sarebbero servite per sostenere il sistema sanitario siciliano, a quei tempi indebitato e in disavanzo d’amministrazione. Da due anni a questa parte i conti della sanità sono in equilibrio per via dell’azione di risanamento cominciata con l’assessore Massimo Russo nel governo Lombardo e proseguita con la razionalizzazione portata avanti dall’ex assessore alla Salute Lucia Borsellino. Nonostante i tetti rimangono al top”.
Non c’è che dire: la Sicilia è proprio nel cuore di Crocetta e Baccei. Per questo hanno riservato questo ennesimo regalo alle imprese e alle famiglie siciliane.