Formazione, si allungano i tempi dell’Avviso 8: probabile slittamento a maggio-giugno

28 gennaio 2017

Con la pubblicazione dell’Avviso 8 sulla Gazzetta Ufficiale della Regione scattano i trenta giorni per la presentazione della progettazione esecutiva. I titolari di enti e società selezionati nella graduatoria definitiva dovranno dimostrare che tutto quello che hanno scritto nella presentazione del progetto potrà essere realizzato. Questa volta i controlli saranno molto più severi: da qui un probabile allungamento dei tempi. Vanno messe nel conto le esclusioni. E lo scorrimento della graduatoria. Il ruolo della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti  

Con la pubblicazione della graduatoria definitiva dell’Avviso 8 sulla Gazzetta Ufficiale della Regione la gestione di questo bando entra nel vivo. I soggetti selezionati – enti e società – hanno trenta giorni di tempo per presentare la progettazione esecutiva. Questa è la fase più delicata della procedura di questo bando che prevede una spesa pari a 136 milioni di Euro a valere sul Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Con tempi che, con molta probabilità, si allungheranno in ragione dei controlli diventati più stringenti, alla luce degli scandali esplosi in questo settore negli ultimi anni. Vediamo di illustrare il perché.

L’Avviso 8 è un bando particolare. In buona parte, sono stati gli stessi enti e le stesse società a guidare la commissione giudicatrice nell’assegnazione del punteggio. Ma adesso arriva il momento cruciale: in trenta giorni i titolari delle società e degli enti – nella redazione della progettazione esecutiva – dovranno dimostrare, nella realtà, che tutto quello che hanno scritto si tradurrà in fatti concreti. Quindi – tanto per cominciare – se hanno i mezzi e le professionalità per gestire i corsi di Formazione che hanno programmato.

Detto in parole più semplici, se chi – magari per aumentare il proprio punteggio – ha scritto che avrebbe realizzato cose che, nei fatti, sarà impossibile realizzare, ne pagherà le conseguenze con l’esclusione.

Sono tre i soggetti che controlleranno i progetti esecutivi: gli uffici del dipartimento regionale della Formazione, la Guardia di Finanza (con la quale lo stesso dipartimento regionale ha stipulato una convenzione) e, in ultima battuta, la Corte dei Conti.

Il primo elemento che salta agli occhi è la presenza della Guardia di Finanza. Non saranno più i soli uffici della Regione (dipartimento Formazione e dipartimento Lavoro) a verificare la bontà dei progetti: ci saranno anche i militari della Fiamme Gialle. Non solo.

La novità è che presso gli uffici della Corte dei Conti, per l’approvazione, non andrà il decreto dell’Avviso 8, ma andranno tutti i decreti di finanziamento dei corsi che verranno fuori dal dipartimento regionale della Formazione. In altre parole: ci saranno ad esempio, 150 decreti per per ognuno dei soggetti – enti o società – chiamati a gestire i corsi? Bene: la magistratura contabile li controllerà e li approverà ad uno ad uno.

La nuova rete di controlli – voluti dal dirigente generale del dipartimento della Formazione, Gianni Silvia, e più che mai necessari alla luce di quanto avvenuto negli ultimi anni – comporterà, per forza di cose, un allungamento di tempi e una molto probabile ‘scrematura’, ovvero lo scorrimento della graduatoria in seguito alla probabile esclusione dei soggetti – enti e società – che verranno giudicati non idonei a gestire i corsi di formazione.

Un primo scorrimento della graduatoria potrebbe andare in scena nella prima fase, quando verranno vagliati i progetti esecutivi.

Un secondo passaggio si consumerà quando i decreti di finanziamento finiranno, come dire?, sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti: i progetti potrebbero essere approvati, ma anche eventualmente gravati da rilievi. In questo secondo caso l’esclusione e lo scorrimento della graduatoria sarebbero quasi matematici.

 

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