Niente scuola per circa 3 mila e 500 studenti disabili delle scuole superiori. Motivo: mancano i soldi per assicurare loro il trasporto e l’assistenza. Meno male che questo è successo in Sicilia e, soprattutto, a Palermo. Ve l’immaginate cosa sarebbe successo se la sindaca di Roma, Virginia raggi, avesse lasciato 3 mila e 500 studenti disabili romani senza trasporto a scuola e senza assistenza?
Ve l’immaginate che cosa sarebbe successo se, a Roma, la sindaca Virginia Raggi, avesse lasciato senza assistenza agli studenti disabili, lasciandoli privi di mezzi di trasporto da casa a scuola e senza gli assistenti igienico-personali in classe durante le ore di lezione? Già immaginiamo la scena: Tg1, Tg2 , Tg3, le Tv di Berlusconi, Sky, servizi di qua, il peggiore sindaco d’Italia di là. Per fortuna che a lasciare senza trasporto e senza assistenza gli studenti disabili delle scuole superiori sono la Regione siciliana, il Comune e la Città metropolitana di Palermo, tutte amministrate dal centrosinistra: quindi niente clamore.
Solo la protesta dei genitori e un comunicato di due parlamentari del Movimento 5 Stelle all’Ars, Angela Foti e Valentina Zafarana.
“La disattenzione della Regione siciliana nei confronti dei ragazzi diversamente abili e delle loro famiglie – dicono le due deputate di Sala d’Ercole – è frutto di un’improvvisazione disarmante e di una arroganza politica senza pari. Avevamo depositato proposte concrete all’assessore Miccichè, ma la mancanza di prospettive della politica che rappresenta ha fatto rimanere queste proposte lettera morta”.
Per la cronaca, gli studenti disabili rimasti privi di mezzi di trasporto e di assistenza sono circa 3 mila e 500.
L’assessore chiamato in causa dalle due parlamentari è Gianluca Miccichè, titolare dell’assessorato al Lavoro e alla famiglia, politicamente un po’ ‘apolide’, visto che il simbolo del partito nel quale è stato eletto all’Ars – l’UDC – se l’è rpreso Roma. L’assessore Miccichè è noto alle cronache per la grande perizia con la quale sfugge sia ai suoi colleghi deputati della quinta commissione legislativa del Parlamento siciliano che lo ‘braccano’ per chiedergli conto e ragione della sua attività di ‘sgoverno’, sia agli ex sportellisti, i lavoratori licenziati dalla Regione che, da almeno due anni, aspettano di essere riassunti tra impegni non mantenuti (dal Governo regionale) e polemiche.
L’assessore Miccichè, questa volta, ha cambiato obiettivo e si sta cimentando con gli studenti disabili. Con le due parlamentari grilline che lo ‘tampinano’ chiedendogli “una soluzione immediata per la riattivazione del servizio di assistenza domiciliare per i 2500 diversamente abili in Sicilia e per quella dei circa mille studenti delle scuole superiori del Palermitano”.
“Se tra i parametri presi in considerazione per valutare il grado di civiltà di un Paese – dicono le due deputate – c’è anche il diritto a frequentare la scuola per un ragazzo disabile, allora la Regione siciliana dovrebbe chiudere i battenti. Nonostante nell’assestamento di Bilancio si sia regolarizzato formalmente il recepimento del nuovo assetto delle competenze per l’assistenza di base e specialistica per gli alunni delle scuole superiori e si siano disposte le coperture economiche, continua la barbarie più assoluta nei confronti dei ragazzi disabili e delle loro famiglie nuovamente umiliati da una burocrazia distratta e menefreghista”.
“Siamo vicini sia ai genitori che ai ragazzi – dicono le deputate Cinquestelle – ma sappiamo bene che la vicinanza e la solidarietà in casi come questo non bastano. Per queste ragioni – concludono – convocheremo in forma urgente l’assessore regionale Gianluca Miccichè per capire se nell’attesa del nuovo esercizio finanziario prevede già di provvedere alla liquidità necessaria a ripristinare il servizio”.
Qui le due deputate grilline peccano di ottimismo: dimenticano, infatti, che l’assessore Miccichè, come abbiamo ricordato, è abilissimo a sfuggire a ogni sorta di convocazione da parte dei suoi colleghi parlamentari…
Da notizie che apprendiamo dal quotidiano La Repubblica il sindaco di Palermo – che è anche sindaco della Città Metropolitana di Palermo (in pratica, l’ex Provincia), avrebbe dato mandato agli uffici della Città Metropolitana-Provincia di anticipare 6 milioni di Euro.
Ma le ex Province non ‘navigano’ in grandi difficoltà finanziarie?
P.S.
Non riusciamo a capire se la mancanza di queste risorse finanziarie per garantire l’assistenza agli studenti disabili sia una questione di disorganizzazione tra le varie Amministrazioni pubbliche della Sicilia o se, invece, sia una presa per i fondelli. I soldi, infatti, nella legge di assestamento di Bilancio 2016 approvata alla fine dello scorso anno dall’Ars ci sono (almeno sulla carta…). Però non si sono ancora materializzati.
In ogni caso, per la Regione siciliana – che, come i lettori di questo blog sanno, è una sorta di bancomat del Governo nazionale – un po’ di ‘risparmio’ c’è già stato: questa è la seconda settimana dopo Natale e dei ragazzi disabili si sono occupate le rispettive famiglie. Magari riusciranno pure a tirare per un’altra settimana…
Il Governo nazionale ringrazierà…
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