In Commissione Sanità l’assessore al ramo ha rassicurato i deputati Nello Musumeci e Alfio Barbagallo sulla volontà di non tagliare il presidio del comune etneo. Sull’argomento dura presa di posizione di Confcosumatori Sicilia
Alla fine gli hanno strappato la promessa: “Non chiuderemo l’ospedale di Giarre”. Parola dell’assessore alla Sanità Baldo Gucciardi che oggi all’Ars, in Commissione Sanità, ha illustrato il nuovo piano della rete ospedaliera siciliana.
A protestare per la paventata chiusura proprio nel corso della riunione a Palazzo Reale (sede dell’Assemblea regionale Siciliana) erano stati Nello Musueci e Alfio Barbagallo, i quali hanno ricordato che quel presidio è “un punto di riferimento per 10 comuni del Distretto – Giarre, Riposto, Mascali, Fiumefreddo di Sicilia, Castiglione di Sicilia, Calatabiano, Linguaglossa, Milo, Piedimonte Etna, S. Alfio e che serve circa 90 mila abitanti, senza contare i residenti nel periodo estivo ed invernale nelle stazioni turistiche della Costa e dell’Etna”.
Pericolo scampato? Vedremo. Il nuovo piano, infatti, come hanno ricordato i medici sindacalisti, è ancora solo una schema. Bisognerà verificarne- come vi abbiamo detto qui nel dettaglio– la sostenibilità economica e quella politica, va a dire il parere di Roma.
Sull’argomento si è registrata anche la dura presa di posizione Confconsumatori Sicilia che, nei giorni scorsi ha lanciato una petizione online per scongiurare la chiusura del presidio, ha annunciato una lettera aperta a tutti i deputati per stanarli, e una al ministero della Salute invitandolo ad esprimere parere contrario alla rimodulazione della rete ospedaliera, nella parte riguardante l’ospedale di Giarre.
“Adesso bisogna uscire allo scoperto e dichiararsi, non é più il tempo delle vuote promesse nelle segrete stanze del potere propinate in questi anni – ha dichiara Carmelo Calì, presidente del Confconsumatori Sicilia -. Ogni parlamentare dovrà dire chiaramente e pubblicamente se è favorevole o no alla riapertura dell’Ospedale, e quali iniziative intende intraprendere. E coloro che non risponderanno li riterremo contrari. Questo piano, che cancella solo un Ospedale sembra rispondere più alle logiche della politica che alla tutela del diritto alla salute dei cittadini. E se qualcuno ha pensato di spartirsi a tavolino questo diritto noi ci opporremo a questa Yalta della sanità siciliana”.