Psicanalisi? No, solo una contraddizione del Governo regionale. Di fatto, la vice presidente della Regione non sa cosa combina una branca dell’Amministrazione regionale e annuncia “un’ispezione straordinaria”. La verità è che con due agrigentini nelle ‘stanze dei bottoni’ – Mariella Lo Bello vice presidente della Regione e Angelino Alfano ministro – Agrigento e la sua provincia sono ripiombati negli anni bui, quando nella Città dei Templi e dintorni l’acqua scorreva dai rubinetti ogni 10-15 giorni. Ma La Lo Bello e Alfano sono giovani e non possono ricordare gli anni ’80…
Incredibile ma vero: la vice presidente della Regione siciliana, Mariella Lo Bello, agrigentina di Agrigento, dopo quattro anni, si è accorta che, nella sua città e nella provincia di Agrigento qualcosa, nella gestione dell’acqua, non funziona. A quanto pare, la nostra governante si sarebbe accorta dei “disservizi nei turni di erogazione” e, addirittura!, degli “elevati costi del servizio”.
“La situazione determinatasi nell’Agrigentino in ordine alla gestione e distribuzione idrica – dice la vice presidente di Rosario Crocetta, che sembra appena tornata dal Paese delle meraviglie – non è più tollerabile. E’ necessario che si avvii un’ispezione straordinaria presso il Fanaco, Girgenti Acque e il Consorzio tre Sorgenti“.
Insomma: il Governo regionale che ‘ispeziona’ lo stesso Governo regionale. Infatti: chi ha consentito, fino ad oggi, le anomalie idriche ad Agrigento e provincia? Chi avrebbe dovuto controllare l’operato di chi gestisce la diga Fanaco e il Consorzio Tre Sorgenti? Chi avrebbe dovuto controllare le ‘gesta’ di Girgenti Acque?
“So – dice sempre Mariella Lo Bello – che da tempo l’assessorato al ramo sta monitorando la situazione, per la quale non si può consentire che in qualsivoglia Paese civile l’acqua venga erogata con turni che, in molte zone, sfiorano i 10 o 15 giorni. Ed è proprio per questo – conclude – che ho già pronta una nota ufficiale nella quale sollecito un’ispezione, che possa appurare i passaggi, accertare eventuali freni e adottare i conseguenti strumenti che mettano fine al forte disagio di turnazioni impossibili e costi esosi e non certamente adeguati al servizio offerto”.
La verità è che ad, Agrigento e dintorni, si sta ripresentando lo scenario che ha accompagnato la vita di questa provincia fino alla fine degli anni ’80 del secolo passato. Fino a prima di allora la distribuzione dell’acqua nelle abitazioni procedeva con turni di 10-15 giorni.
La situazione venne affrontata dal Governo regionale di quegli anni, retto allora da Rino Nicolosi, che puntò su un’opera semplicissima, alla quale, però, fino ad allora, nessuno aveva pensato: la realizzazione di un nuovo modulo per la dissalazione dell’acqua nel petrolchimico di Gela e un collegamento con Agrigento e le altre cittadine della provincia.
Da allora ad oggi sono stati effettuati altri interventi nelle dighe e negli acquedotti di questa provincia. Tra alti e bassi, bene o male, in questa provincia l’acqua non è mancata.
Gli agrigentini dovevano aspettare il Governo regionale di Rosario Crocetta – con la già citata Mariella Lo Bello vice presidente – e l’agrigentino Angelino Alfano ministro – per tornare all’acqua che scorre dai rubinetti delle abitazioni ogni 10-15 giorni.
I problemi sono ricominciati da quando in provincia di Agrigento sono arrivati i privati di Girgenti Acque. Argomento sul quale I Nuovi Vespri hanno più volte scritto:
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La ‘notizia’, oggi, è che la vice presidente della Regione, Mariella Lo Bello, sta finalmente prendendo atto che, da quattro anni a questa parte, qualcosa, in uno dei quattro elementi di Empedocle della sua provincia, non va per il verso giusto.
Insomma, arrivare alle elezioni regionali con l’acqua razionata non sarebbe il massimo…
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