E’ la storia di una cooperativa – la Ragusa Latte – che presenta un ‘buco’ di circa 15 milioni di Euro. Con gli allevatori che hanno conferito il latte e non sono stati pagati. Ai quali verrebbe proposto un concordato per accontentarsi del 30% delle somme che dovrebbero incassare. Ma loro non ci stanno. E, appoggiati dai Forconi, domani incontreranno il presidente dell’Antimafia regionale, Nello Musumeci
Nel silenzio generale la Ragusa Latte – la cooperativa che presenta un ‘buco’ di circa 15 milioni di Euro – ha cambiato marchio e continua a lavorare. A raccontarlo è Mariano Ferro, il leader dei Forconi siciliani, che già da qualche settimana è in prima linea in questa storia dai contorni inquietanti. Una vicenda si trovano tutti gli elementi di una Sicilia ormai alla deriva: agricoltori-allevatori gabbati, certezza dell’impunità da parte di chi sta dietro questa storia e, sullo sfondo, le multinazionali che guardano alla provincia Iblea come un luogo nel quale effettuate speculazioni di tutti i tipi, a cominciare, ovviamente, da agricoltura e zootecnia.
Se volete approfondire questa storia potete leggere il seguente articolo:
La crisi del latte a Ragusa, Giovanni Cicciarella: “C’è un progetto per smantellare l’agricoltura siciliana”
Sintetizzando, va detto che un nutrito gruppo di allevatori di Ragusa è creditore di 6 milioni di Euro dalla cooperativa Ragusa Latte, un’azienda che nel passato è stata uno dei fiori all’occhiello di una provincia a grande tradizione zootecnica.
“La cooperativa che accoglie 160 aziende zootecniche – leggiamo in un passaggio di un lancio dell’ANSA di una settimana fa circa – ha registrato negli ultimi anni pesanti passività (si parla di 15-20 milioni di Euro) a fronte di una situazione florida sino a qualche anno fa, quando fatturava 25 milioni l’anno”.
“Gli amministratori della cooperativa – leggiamo sempre nella nota dell’ANSA – hanno proposto ai soci allevatori un concordato pari al 38% delle somme che dovrebbero ricevere per il latte conferito. Ma nessun allevatore è disposto ad accettare”.
La novità è che domani, lunedì 9 gennaio, alle 12,00, a Catania, presso la sede dell’Assemblea regionale siciliana, in via Etnea, una delegazione di allevatori della Ragusa Latte ed una rappresentanza del Movimento dei Forconi incontreranno il presidente della Commissione regionale Antimafia, Nello Musumeci. Gli allevatori, creditori per sei milioni di Euro di latte conferito e mai pagato, soci ed ex soci, non hanno alcuna intenzione di aderire al concordato proposto dalla loro stessa Cooperativa e pretendono chiarezza in tutte le sedi sui passaggi fallimentari non proprio lineari già oggetto di svariate denunce presentate alla Procura della Repubblica di Ragusa lo scorso anno ed il cui esito ad oggi non è dato conoscere.
“Lo stabilimento nel frattempo, come in un giochino delle tre carte – dice Mariano Ferro – continua regolarmente a lavorare con un nuovo marchio, lasciando alla Ragusa Latte passività per un ammontare complessivo di quindici milioni. Riteniamo ingiusto e paradossale dal nostro punto di vista che il 12 gennaio si proceda alla votazione sul concordato con un’indagine in corso che si spera debba chiarire al più presto se esistono o meno responsabili che abbiano provocato il default della Cooperativa e che, secondo la logica della Giustizia, dovrebbero essere gli unici a pagare”.
“Nessuno pensi di cestinare la vicenda con un contentino che le 158 aziende zootecniche non vedranno mai realizzarsi – conclude Ferro – e che oltre a vantare il credito hanno partecipato alla nascita ed alla crescita della cooperativa. Gli allevatori di sicuro non si fermeranno fino a quando non avranno contezza e chiarezza su quanto è accaduto”.
P.S.
Un allevatore è creditore verso una cooperativa di 100 mila Euro. A un certo punto – questo è il concordato – gli dicono: “Ti devi accontentare di 33 mila Euro”. In pratica, avrebbe allevato gli animali, conferito il latte per poi perderci tempo, lavoro e soldi.
E’ quello che sta succedendo nella provincia Iblea con la cooperativa Ragusa Latte.
Finirà così?
E il Governo regionale e le altre ‘autorità’ non hanno nulla da dire?
Chi c’è dietro questo gioco? Chi lo copre?
Foto tratta da ragusanews.com
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