La verità è che la Regione siciliana di Rosario Crocetta e il Comune di Palermo di Leoluca Orlando sprofondano nel ridicolo. Dal 2002 la condotta idrica di Scillato è sfasciata e nessuno ha trovato la voglia e il tempo per farla riparare. In compenso stavano per razionare l’acqua – un giorno sì e uno no – poi qualcuno gli ha spifferato che oggi sarebbe caduta la pioggia e che, con la Befana, arriveranno temporali e neve. E hanno sospeso il razionamento dell’acqua per non farlo coincidere con le piogge! La verità è che siamo davanti a soggetti che non hanno idea di cosa sia una buona Amministrazione pubblica. Responsabilità che si distribuiscono tra centrodestra e centrosinistra
Che fine ha fatto la siccità? Oggi, martedì 4 gennaio, Palermo avrebbe già dovuto fare i conti con l’acqua razionata. Poi, però, Comune e Regione siciliana hanno fatto macchina indietro. Sapevano che erano in arrivo le piogge? Eh sì, perché stamattina, dalle quatto alle sette circa, pioveva. Certo, sarebbe stato una spettacolo molto ‘siciliano’ – di quella Sicilia del ‘buon governo’ crocettiano e orlandiano – vedere Palermo con l’acqua a giorni alterni mentre cade la pioggia…
La pioggia di stamattina, alla fine, è stata leggera. Ma sapete qual è il bello? Che a fine settimana, insieme con la Befana, arriveranno altre precipitazioni e persino la neve. Sì, la neve anche a Palermo (come potete leggere qui).
Sapevano anche questo, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando? Certo che sarebbe stato divertente assai passeggiare in città con la neve, mentre a casa l’acqua è razionata…
Intanto si cercano i responsabili del disastro. Ammesso e non concesso che la siccità abbia colpito la Sicilia (tesi quanto meno ardita), c’è da capire perché non è stata riparata la condotta di Scillato. Ne abbiamo parlato qualche giorno fa in questo articolo:
Palermo verso l’acqua razionata, ma da anni 600 litri di acqua al secondo finiscono in mare…
Come potete leggere, il problema comincia nel 2002, in seguito al terremoto di quell’anno.
Si rompe la condotta e l’acqua – 600 litri di acqua al secondo – invece di finire a Palermo, per essere distribuita a circa un milione di cittadini, finisce in mare.
Cos’hanno fatto, fino ad oggi, le ‘autorità’? Nulla di serio e concreto.
Nel 2002 alla Regione c’era il Governo di Totò Cuffaro, al Comune di Palermo era arrivato da qualche anno Diego Cammarata.
Nel 2008 alla Regione arriva Raffaele Lombardo, al Comune di Palermo c’è ancora Diego Cammarata.
Nel 2011 alla Regione c’è ancora Lombardo, al Comune di Palermo vanno in scena le dimissioni di Cammarata e arriva il commissario: un commissario che si occuperà di tante cose, tranne che della condotta di Scillato sfasciata che non porta più acqua a Palermo.
Nella primavera del 2012 arriva il nuovo sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Nel novembre del 2012 alla presidenza della Regione siciliana arriva Rosario Crocetta. Cos’hanno fatto Orlando e Crocetta, fini ad oggi, per affrontare e risolvere il problema della condotta di Scillato? Nulla.
Anzi, no, una cosa la stavano facendo: razionare l’acqua ai palermitani e, forse, anche in altri Comuni della Sicilia.
Perché questo razionamento? Perché c’è la siccità.
Ma è una siccità che hanno visto solo Crocetta, Orlando e i tecnici dell’AMAP, l’azienda comunale (ovviamente del Comune di Palermo) che dovrebbe occuparsi di far arrivare l’acqua nelle abitazioni dei palermitani.
Già, la siccità. Nell’articolo qui di seguito abbiamo fatto il punto della situazione sulla ‘siccità’ in Sicilia:
Il 2017 in Sicilia si apre con la siccità: è vera o la “Situazione è grave ma non seria”?
Così ci siamo ricordati che a novembre e a dicembre ci sono state inondazioni. Mezza Sicilia sott’acqua per ben due volte!
Ci siamo anche ricordati che in Sicilia ci sono 46 invasi artificiali, più almeno sei laghetti naturali. Più alcuni fiumi, che non sono affatto scomparsi. E ci siamo anche ricordati che quando piove le dighe artificiali e i laghetti naturali si riempono di acqua. E ci siamo anche ricordati che ci sono stati fiumi che, con le piogge, hanno invaso aree agricole.
Qualcuno potrebbe obiettare che l’acqua sarebbe caduta in alcune parti della nostra Isola e in altre no. A parte che non è vero, come potete leggere nell’articolo sopra, gli invasi artificiali sono presenti in tutte le province della Sicilia.
Di più: alla fine degli anni ’80 del secolo passato sono state appaltate opere idriche strategiche: le cosiddette interconnessioni idriche, che dovrebbero collegare gli invasi artificiali tra di loro. Così, se dovesse piovere da una parte dell’Isola e non piovere da un’altra parte, l’acqua raccolta dalle dighe artificiali site nelle zone dove sono è caduta l’acqua dal cielo può essere trasportata nelle zone rimaste a secco.
Per essere precisi, questa soluzione ingegneristica, attuata alla fine degli anni ’80, era stata pensata dai tecnici della Cassa per il Mezzogiorno alla fine degli anni ’60.
Certo, se poi i soldi pubblici sono spariti e le interconnessioni idriche non ci sono, beh, questo sarebbe un altro problema.
Cosa vogliamo dire, alla fine? Che la siccità siciliana è il frutto non delle piogge che mancano – le alluvioni di novembre e dicembre sono lì a dimostrarlo – ma di una pessima amministrazioni della cosa pubblica. Con precise responsabilità che è facile individuare.
Alla Regione, dal 2002 ad oggi, abbiamo avuto un Governo di centrodestra e due Governi di centrosinistra. Nessuno di questi tre Governi regionali si è premurato di far riparare una condotta idrica. Non glien’è potuto fregare di meno.
Idem al Comune di Palermo: Giunta comunale di centrodestra dal 2001 al 2011 e Giunta comunale di centrosinistra dal 2012 fino ad oggi. Nessuna delle due Amministrazioni comunali ha risolto il problema.
I protagonisti di questa disamministrazione della cosa pubblica sono pronti per ricandidarsi:
Crocetta annuncia la propria candidatura alla Regione;
Orlando annuncia la propria ricandidatura al Comune…
Che diranno i cittadini di Palermo? Che diranno i Siciliani?
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