L’assessore regionale ai Beni culturali, Carlo Vermiglio, ha varato il Piano paesaggistico dell’Ambito 9 che introduce strumenti di tutela in ampie zone della provincia di Messina, a cominciare dalla Valle del Mela, un’area massacrata dall’inquinamento. Tutti i futuri progetti dovranno fare i conti con il Piano paesaggistico. E poiché la tutela del paesaggio stride con un inceneritore di rifiuti, è probabile che di rifiuti incendiati non se ne parli più. I commenti positivi del Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela, dell’ADASC e della parlamentare dell’Ars, Valentina Zafarana
Dopo sette anni di dibattiti e perdite di tempo il Governo regionale ha finalmente varato il Piano paesaggistico dell’Ambito 9 che riguarda ampie zone della provincia di Messina. Si tratta di un segnale importante – culturale, prima che politico – chiesto da tempo dai tanti comitati che, in questa provincia, si battono da anni per la salvaguardia dell’ambiente. Si pensi ai disastri ambientali che vanno in scena nella Valle del Mela, a mezzo ‘inferno’ della raffineria di Milazzo, ma anche in altre aree del Messinese. Il progetto di tutela del territorio, infatti, si spinge fino Patti, San Piero Patti e Montalbano Elicona, mentre sul versate ionico tocca il territorio che va da Messina va verso Gardini Naxos e Francavilla di Sicilia.
Poiché è giusto dare a nostro Signore Iddio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare, va detto che una parte importante del varo di questo provvedimento va all’attuale assessore regionale ai Beni culturali, Carlo Vermiglio (messo lì dal Nuovo Centrodestra Democratico).
Non conosciamo, nel dettaglio, il Piano approvato. Ma da quello che si apprende, la ‘filosofia’ del Piano dovrebbe puntare sulla valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, su una progressiva diminuzione delle industrie inquinanti e sulla bonifica di territorio martoriato. Bisognerà capire, adesso, quando si entrerà nella fase operativa, soprattutto sul fronte della bonifica. Ma un punto sembra importante fin da adesso: tutti gli interventi futuri in queste zone dovranno tenere conto di questo Piano paesaggistico.
Non è un elemento di poco conto, se si pensa agli scempi andati in scena negli ultimi anni in tante contrade della Sicilia, tra impianti eolici, impianti fotovoltaico, porticcioli turistici (spesso incompleti). Per non parlare delle opere che avrebbero dovuto creare i presupposti per la raccolta differenziata dei rifiuti: come i tanti centri di compostaggio, sparsi per tutta l’Isola, costati una barca di soldi e lasciati a metà. O del progetto folle che dovrebbe trasformare una vecchia centrale elettrica in un inceneritore di rifiuti (contro questo progetto c’è già il No della stragrande maggioranza della popolazione di questi luoghi).
Positivo il commento Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela e dell’ADASC, l’Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini:
“L’assessore regionale ai Beni Culturali, Carlo Vermiglio è stato di parola ed ha firmato il decreto di di approvazione del Piano paesaggistico dell’Ambito 9. Una svolta storica per il nostro territorio, soprattutto perché il Piano dispone la progressiva riduzione ed eliminazione dell’industria pesante dal nostro territorio (Raffineria e Centrale Termoelettrica). Inoltre l’approvazione del Piano, molto probabilmente, sarà decisiva nella partita contro l’inceneritore di A2A”.
Il riferimento è al già citato – e molto contestato – progetto per riconversione della centrale Edipower di San Filippo del Mela in inceneritore di rifiuti. Un impianto che, oltre a non risolvere il problema delle discariche (con l’incenerimento dei rifiuti si producono ceneri pari a un terzo delle sostanze bruciate che debbono poi essere stoccate), provocherebbe inquinamento dell’area.
“Si sono così create le premesse per uno sviluppo diverso del nostro comprensorio – prosegue il comunicato del Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela e dell’ADASC -. Uno sviluppo che parta finalmente dalla valorizzazione di un patrimonio paesaggistico, ambientale e storico unico al mondo. Un patrimonio con importantissime potenzialità economiche ed occupazionali, che finora è stato mortificato e deturpato da scelte economiche del passato a tutto vantaggio di grossi gruppi industriali, che hanno danneggiato la salute dei cittadini, l’ambiente e lo sviluppo economico delle naturali potenzialità del territorio”.
Come dimenticare non soltanto le vecchie centrali elettriche inquinanti e altre industrie, ma soprattutto un mega elettrodotto – che per altro non serve alla Sicilia – i cui tralicci passano a pochi metri dai centri abitati, producendo inquinamento elettromagnetico.
“ll Piano – prosegue il comunicato – garantisce finalmente la tutela e la valorizzazione del paesaggio della gran parte della Provincia di Messina, da Taormina fino a Brolo. Quindi festeggiamo di cuore l’anno nuovo, brindando ad un futuro migliore per la nostra terra, per noi e per i nostri figli. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno sostenuto per il raggiungimento di questo importante risultato. Un ringraziamento va anche a coloro che, all’interno delle istituzioni, vi hanno a vario titolo contribuito attivamente: il capo della Segreteria Tecnica dell’assessore regionale (supponiamo ai Beni culturali ndr), avvocato Nunziello Anastasi, l’on. Nino Germanà, i sindaci e le Amministrazioni comunali del comprensorio: in particolare, Milazzo, Pace del Mela, San Pier Niceto, Santa Lucia del Mela, Gualtieri Sicaminó, Condrò, Monforte e il sindaco della Città Metropolitana di Messina, Renato Accorinti”.
“Ovviamente la lotta non è finita – conclude il comunicato -. Dovremo continuare a lottare ancora più strenuamente, soprattutto perché siamo certi che i grossi gruppi industriali non si rassegneranno e cercheranno di impedire con ogni mezzo l’applicazione del Piano, ma almeno adesso sappiamo che il diritto è dalla nostra parte. Aspettiamo adesso che venga reso pubblico il testo integrale del Piano appena approvato”.
Gli autori del comunicato non hanno torto. Dietro il progetto per l’inceneritore di San Filippo del Mela c’era il Governo regionale di Rosario Crocetta. L’assessore Vermiglio, infatti, non può che aver adottato il provvedimento di concerto con il presidente della Regione. Ma dietro tale operazione c’è anche il Governo nazionale. Insomma, gli ‘appetiti speculativi’ potrebbero non essere stati placati.
Positivo anche il commento della parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana, eletta nel collegio di Messina.
“L’approvazione del Piano paesaggistico Ambito 9 – dice la deputata – è certamente un passo in avanti verso la tutela del territorio del Messinese. Il nostro giudizio è sospeso, in attesa di poter esaminare le cartografie e la normativa di Piano nella forma definitiva, ma esprimiamo comunque soddisfazione per la conclusione di un iter bloccato ormai da troppo tempo”.
“Più volte in questi anni – spiega Zafarana – abbiamo sollecitato l’assessore di turno, così come gli uffici di diretta competenza, attraverso incontri, lettere ed atti parlamentari. L’atto, emesso il 29 dicembre, infatti, è fondamentale per mettere un freno alle mire di speculatori, signori dei rifiuti e colossi economici di vario tipo, che negli anni avevano allungato la propria sfera di interessi a quelle zone”.
“Si spera dunque – conclude la deputata – che questo provvedimento metta una pietra tombale su progetti dall’impatto ambientale potenzialmente devastante quali, ad esempio, la riconversione della centrale Edipower di San Filippo del Mela in inceneritore, la discarica di Pace, a Messina, il progetto di stoccaggio di rifiuti pericolosi nell’area ESI di Giammoro. Adesso ci impegneremo affinché l’assessorato approvi i restanti piani paesaggistici nel minor tempo possibile”.