Dopo i dati ‘tranquillizzanti’ diffusi prima del voto del 4 dicembre – quando ci dicevano che l’occupazione era in crescita e gli italiani erano contenti per spingerci a votare sì – guardate un po’ cosa ci fa scoprire il segretario regionale del PD siciliano, Fausto Raciti: l’offerta e la qualità dei servizi sanitari della Sicilia sono tra le migliori d’Italia! E noi che ci soffermiamo solo sul caos dei Pronto Soccorso, sulla mancanza di posti letto e sul fatto che molti Siciliani vanno a curarsi all’estero! Ora, grazie al Partito Democratico siciliano, possiamo morire contenti…
La sanità pubblica siciliana? Bellissima. Perfetta. Anzi, superlativa. Una delle migliori d’Italia. Pensate che vi stiamo prendendo in giro e che, magari, siamo finiti su Scherzi a parte? Nient’affatto. Leggiamo insieme il comunicato diramato dal segretario regionale del PD siciliano, Fausto Raciti:
“Gli sforzi compiuti dalla Sicilia in ambito sanitario stanno portando risultati evidenti: il lavoro del governo e dal parlamento regionale sta dando i suoi frutti in termini di miglioramento dell’offerta sanitaria e qualità dei servizi”.
Raciti, profondo – ma molto profondo – conoscitore della sanità siciliana commenta la settima posizione raggiunta dalla Sicilia nella classifica presentata dal ministero della Salute e predisposta dall’Agenas, per la valutazione della qualità dell’offerta sanitaria nelle aziende ospedaliere.
“Il Partito Democratico – prosegue Raciti – da tempo ha indicato nel miglioramento dell’offerta e nel risanamento dei conti della sanità uno dei propri obiettivi di governo. Il lavoro portato avanti in questi anni in assessorato e proseguito da Baldo Gucciardi insieme con quanto fatto dalla commissione Ars (supponiamo parli della commissione legislativa Sanità del Parlamento siciliano ndr) guidata da Pippo Digiacomo, ha permesso di raggiungere questo risultato che non deve essere un traguardo, ma un nuovo punto di partenza: la strada da fare è ancora molta, ma sappiamo di andare nella giusta direzione”.
Ma guarda un po’, secondo l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, la Sicilia è tra le prime Regioni italiane per la qualità dell’offerta sanitaria e noi Siciliani non ce ne siamo accorti!
Certo che siamo distratti! Sempre a pensare alle file chilometriche nei Pronto Soccorso dove un codice verde, prima di essere visitato, aspetta anche due giorni (molti, visto che un paziente con un codice verde non è grave, se ne vanno a casa: forse è per questo che l’Agenas dice che la Sicilia è tra le prime Regioni per qualità dell’offerta? perché i codici verdi si auto-curano negli ospedali senza essere visitati dai medici?).
Insomma, per sanità siamo tra i migliori e, quasi quasi, non ce ne siamo accorti perché, alla fine, mancano i posti letto. Ma cosa volete che siano i posti letto?
Certo, i pazienti che stanno male e che passano sempre dai Pronto Soccorso, prima di essere ricoverati, aspettano tre, quattro, cinque giorni nelle astanterie; alcuni riescono persino a trovare un letto o una barella; altri, invece, si debbono accontentare delle sedie.
Forse è per questo che l’Agenas ‘premia’ la Sicilia? Perché nei nostri ospedali riusciamo anche a curare i malati seduti e non a letto?
O forse l’Agenas premia il nostro sistema di ricoveri programmati? La storia qui si complica. Perché ci sono i ricoveri programmati che non vanno toccati e ricoveri programmati che forse…
I primi sono i ricoveri di chi ha prenotato la visita e poi l’intervento con i CUP (Centri Unici per la Prenotazione). Ebbene, questi non dovrebbero essere toccati.
Poi ci sono i ricoveri ‘programmati’ dai ‘baroni’ della medicina che operano nel pubblico e nel privato. E che, dopo aver visitato i pazienti da medici privati, li ricoverano nelle strutture pubbliche, alla faccia di chi aspetta il posto letto nei Pronto Soccorso…
Da anni ci si chiede: per i posti letto negli ospedali pubblici – che scarseggiano sempre di più – hanno la precedenza coloro i quali che sono stati visitati dai privati o chi sta male e si è presentato in Pronto Soccorso?
Di questo particolare, però, di solito, non si occupa l’Agenas, ma altri poteri dello Stato…
Detto questo, forse abbiamo capito perché l’Agenas considera la sanità siciliana tra le prime d’Italia, nonostante il grande numero di Siciliani che va a curarsi fuori dalla nostra Isola.
L’Agenas, a quanto pare, per ciò che riguarda la sanità siciliana, ha preso come esempio l’Ismett, l’Istituto di trapiantologia di Palermo che è stato trasformato in un ospedale tutto-fare. Al servizio di tutti, naturalmente. Soprattutto di politici e potenti in generale.
Del resto, almeno un ospedale che funziona veramente – senza ‘risparmi’ – ci deve essere in Sicilia, no? Non è che possiamo lasciare la gente importante – politici, alti dirigenti, massoni e altro ancora – con la stessa assistenza che si assicura alla ‘plebe’ che va nei Pronto Soccorsi? Non scherziamo!
Pensate: ogni anno l’Ismett riceve una barca di soldi dalla Regione: ne riceve così tanti che nemmeno la commissione Sanità del Parlamento siciliano riesce a capire quanti sono (per questo i parlamentari della commissione Sanità dell’Ars hanno ricevuto un elogio: perché tacciono sull’Ismett: se non ci credete, provate a mettervi in contatto con la commissione Sanità dell’Ars o con i deputati che ne fanno parte e chiedete quanto costa l’Ismett ogni anno alla Regione: vi risponderanno che non lo sanno…).
Detto questo, ultima domanda: se la sanità della Regione siciliana è tra le ‘migliori’ d’Italia, quelle delle altre Regioni italiane come sono combinate?
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