C’è un parallellismo tra scarafaggi e zecche e la vecchia politica siciliana. Gli scarafaggi e le zecche vivono e prosperano nella sporcizia. La vecchia politica siciliana vive e prospera in un particolare tipo di ‘sporcizia’, là dove trionfano le ruberie, gli atti criminali e i tradimenti. Il tutto all’ombra del trasformismo. E mentre loro prendono e ingrassano, tantissimi giovani siciliani validi sono costretti a emigrare. Mandiamo i vecchi politici a casa, per sempre
I dati ISTAT ci consegnano la Sicilia che vogliono i politici siciliani rinnegati al potere. Ultima, senza speranza, senza dignità, il terreno favorevole alla coltura del voto di scambio, del ricatto politico, del do ut des, del piccolo favore.
Un habitat sporco e miserabile, dove zecche e scarafaggi vivono e prosperano alla grande. Avete mai visto in una cucina linda e disinfettata a dovere insetti di qualunque tipo? Certamente no. Eccovi la risposta.
Una politica criminale fatta da criminali che, visti i risultati, sono equiparabili a criminali contro l’umanità. Esagerato? E perché? Come definite quelli che riducono in stato di povertà un quarto della popolazione amministrata, mentre loro vivono nel lusso? Chi sono, i Borbone di Francia o satrapi orientali? La Charitas da una parte e le brioches dall’altra?
Sono peggio: sono persone senza dignità, né onore che approfittano dell’altrui stato di bisogno, della stupidità e della dabbenaggine di chi gli dà fiducia e li vota in cambio di niente.
Però sono alla frutta, perché quando le risorse sono modeste e andrebbero amministrare con equità e parsimonia la bella vita si può fare da pochi solo affamando i molti ricattando, e vessando gli altri .
Esagerato? Chiedete a voi stessi: dove sono i nostri figli? Dove andranno i nostri figli, che cosa faranno i nostri figli?
Solo se appartenete al cerchio magico di Rosario Crocetta, Giovanni Ardizzone e company potrete rispondere:
”A casa, al calduccio”.
Tutti gli altri, e sono la maggioranza nell’Isola e saranno maggioranza anche alle urne, rispondono:
“Sono dovuti partire”.
Questi criminali contro l’umanità hanno svenduto la Sicilia allo Stato italiano e quello che lo Stato gli ha lasciato lo sperperano in favori, prebende e ricchi premi per sé e gli amici.
Mandiamoli a casa noi, ché questi da soli, a casa. non ci andranno mai!
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Una buona parte di colpa abbonda in una buona
fetta di popolazione siciliana, sono passivi e
addormentati, subiscono oltre ogni limite le
angherie di uno stato fasullo e falso (vedi ruberie
e inquinamento continuo e pericoloso ) ora
abbiamo pure centinaia di camion che portano
nell'isola le polveri di Taranto, è attivo solo Don
Prisutto, i giovani anziché domandarsi perché non
trovano lavoro a casa loro, ingrossano le fila dei
cervelli in fuga. Se inviti qualcuno di loro per andare
a protestare in qualche manifestazione a favore di
un altra cittadina, ti guardano con una faccia, come
dire, questo come minimo e fuori di testa. Guai ad
essere solidale con gli altri, manca la solidarietà, il
senso di sentirsi uniti. Del resto se vai fuori d'Italia
vedi in ogni dove bandiere che sventolano, in Sicilia
la bandiera siciliana è quasi sconosciuta, la Sicilia
vanta sul proprio territorio bellissimi castelli, con
le torri prive di bandiere siciliane.
Con il no vincitore al referendum, la Sicilia ha dato
un segnale positivo, spero che sia di buon auspicio
per il futuro della nostra terra.