Dobbiamo liberarci dai partiti nazionali, che in Sicilia sono rappresentati da parassiti senza dignità

15 dicembre 2016

Ecco Gentiloni, secondo Matteo. Cosa pensate che porterà alla nostra Isola questo nuovo Governo italiano? Renzi ha svuotato le ‘casse’ della nostra Regione, il suo degno erede continuerà nell’opera di ‘saccheggio’. Non a caso nell’esecutivo è ancora presente Angelino Alfano, che da ministro degli Esteri aiuterà i Siciliani a lasciare la Sicilia per cercare lavoro altrove. Con il ‘bollino’ della ministra Anna Finocchiaro. E del sempre presente ministro Enrico Costa, eminenza grigia dei ‘Patti scellerati’ Crocetta Renzi…

Come è triste Taormina, soltanto un anno prima…

Come si può pensare ad un G7 senza di Lui, e non sciogliersi in lacrime?

A Lui che aveva pensato noi siciliani calunniati e vituperati per via della mafia, e che ci aveva regalato questo evento salvifico che cambierà i nostri miserevoli destini?

Piangete, Veneri, Elene e Cupidi: Passer mortuus est.

Ma lo show deve continuare. Ecco Gentiloni secondo Matteo. Ci penserà lui, il nuovo che avanza, spalleggiato da Angelino Alfano, il nuovo Marchese di San Giuliano, il quale, per chi non lo sapesse, è stato finora il migliore ministro degli Esteri dello Stato italiano, incluso Andreotti. Sfrutterà la sua competenza in materia di migranti, agevolando la diaspora dall’Italia dei siciliani e dei meridionali in genere che vanno via per cercare altrove lavoro e una vita migliore.

Tutti insieme spassionatamente riscatteranno la Sicilia, data turpemente in pegno da Rosario Crocetta, dal suo Governo e dai politicanti dell’Assemblea regionale siciliana allo Stato italiano, in cambio dell’assicurazione sulla continuazione della  loro bella vita sulle spalle di tutti i siciliani.

Letta la lista dei ministri, i giornali italiani, senza eccezione alcuna nella sostanza, e con qualche peloso distinguo nella forma, grati sempre per i 100 milioni di Euro dei contribuenti che lo Stato italiano ogni anno gli regala per comprarne la compiacenza, hanno subito sottolineato la profonda differenza tra il primo e il secondo governo Renzi.

“Il PD ha imparato la lezione”, squittiscono tutti in coro. “Hanno capito che il Mezzogiorno è infuriato e sono corsi ai ripari!”. Ecco a voi un ministro con superpoteri, un deus ex machina, il superman dei diseredati, degli emarginati e degli afflitti.  Claudio De Vincenti, ministro alla Coesione territoriale e al Buio a Mezzogiorno, un uomo capace di fare miracoli, perché solo con i miracoli, non disponendo di un solo Euro da spendere, potrà riscattare il Sud dalla sua miseria millenaria, visitando gli infermi e i carcerati.

Ma c’è di più. La compagine governativa è ulteriormente irrobustita dalla presenza di un  ministro in un ministero chiave. E per di più una donna. Di quelle che gli uomini manco li vedono. Infatti Anna Finocchiaro, è di lei che stiamo parlando, la novella ministra dei Rapporti con il Parlamento, nella campagna elettorale per la presidenza della Regione siciliana, nel 2008, Raffaele Lombardo, il suo antagonista, manco l’ha visto. Lui la ha ‘asfaltata’ alla grandissima, vincendo le elezioni con una maggioranza bulgara e lei, tutta presa e concentrata a continuare a fare il capogruppo del PD al Senato, non se ne è nemmeno accorta.

Ora però le cose sono ben diverse. E i signori parlamentari, i cameristi e senatristi appena salvati da sotto un tir, capiranno subito che aria nuova tirerà. Chi andrà in cerca di accordi, inciuci, patteggiamenti, intese larghe o strette, compromessi  storici o di giornata e recondite armonie, troverà pane per i suoi denti. La donna giusta al posto giusto.

Così come al posto giusto è rimasto Enrico Costa (e come se costa Costa, nomen omen) il ministro per gli Affari (!!) regionali, longa manus ed eminenza grigia del ‘Patto scellerato’ Crocetta Renzi. Il ministro del culto, quello che agevola i rapporti tra Stato e Regioni con emollienti speciali, quello che ci ha rubato e ci ruba i nostri soldi, per cui, essendo noi poveri, siamo gli ultimi in ogni classifica, compreso il Rapporto ISTAT su “Benessere equo e sostenibile”, cosa che va bene a Crocetta e alla sua banda.

L’uscita di Alfano dagli Interni e il subentro di Marco Minniti, che aveva la delega dei servizi segreti, non scioglierà il dubbio che sulle indagini del magistrato Nino Di Matteo sulla presunta trattativa Stato-mafia si fosse messo di traverso Alfano o Minniti, oppure che uno dei due volesse fare chiarezza e l’altro no. Forse però la risposta ce dà il fatto che i due poteri continuano a stare in mani diverse. Minniti infatti va agli  Interni e i servizi segreti vanno a Gentiloni. La “ronde” continua…

In tutto questo, cari compaesani, una cosa deve essere certa e chiara. Nessun Governo nazionale e nessun partito nazionale, di destra o di sinistra che siano, ci toglierà dai guai, perché a procurarci i guai sono proprio loro, a volte direttamente, più spesso attraverso le loro truci emanazioni di livello regionale. Deve essere chiaro che noi ci toglieremo dai guai quando ci saremo tolti di piedi prima di tutti questi nostrani parassiti senza dignità.

Saluti dalla nostra bella Isola e arrivederci a Isola bella!

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