Ecco un altro capitolo del racconto ‘Il calcio in bocca e i soldi in tasca -Epopea rosanero al tempo di Zamparini’ scritto dal prototifoso Lucas Bahic: la lunga lista degli allenatori che somiglia molto alla cartella clinica di un reparto psichiatrico…
(in calce all’articolo i primi 4 capitoli)
Qui si tocca il sublime, l’assoluto, la pura filosofia, direi quasi la teologia del calcio. Il tutto sintetizzato in una ferrea concatenazione all’apparenza puramente illogica: l’allenatore perfetto per Zamparini è quello che si fa fare acquisti, modulo di gioco e formazione dal Presidente, che non mette becco negli acquisti e nelle vendite; l’allenatore perfetto è quello che fa buoni risultati (il promo dovere assoluto è non entrare in zona pericolo), che a fine anno docilmente, si fa smontare la squadra, che se la lascia ricostruire e che fa di nuovo risultato in un moto perpetuo, ideale, meraviglioso. E’ questa la mentalità aziendale tanto cara al Nostro. Prima gli affari e poi la squadra. Voi mi chiederete: ma se queste sono le condizioni, perché a Zamparini gli allenatori non mancano mai? Io vi rispondo: che cosa sono gli allenatori: uomini, quindi deboli, soggetti a sbagliare e poco resistenti alle tentazioni, specie se tengono famiglia. Pichi saprebbero rinunciare ad un buon contratto almeno biennale, il cui sencondo anno verrà passato in vacanze pagate, solo perché nel primo anni saranno umiliati, offeso, insultati, vilipesi.
La lista di allenatori (il cui costo è stato per un periodo un segreto gelosamente custodito) sembra somigliare molto alla cartella clinica di un reparto psichiatrico. E invece è la prova provata di una strategia precisa. Di Amleto, Polonio dice: “E’ pazzo, ma ha metodo”. Potrebbe essere il nostro caso. I licenziamenti di taluni allenatori, almeno quelli palesemente incomprensibili, rispondono ad una logica della instabilità perenne, figlia di una ipercinesi finalizzata al mantenimento della provvisorietà. Perché l’instabilità è vita, è esercizio di potere e la destabilizzazione, forse, è guadagno, forse è stupidità, certamente appaga il super Io. A nulla rilevano gli effetti indotti sulla squadra, sui singoli giocatori, sui metodi di allenamento, sull’immagine della società che si fa ridere addosso da tutta l’Italia calcistica e no.
La letteratura sul tema è praticamente infinita. Scegliamo solo qualche esempio.
Baldini 1: “Novellino un giorno mi cacciò dallo spogliatoio del Venezia dicendomi che di calcio non ne capivo niente. E io non l’ho esonerato. Baldini ha detto in Tv che dico cazzate” (genn.2004).
Baldini 2: “Ho detto che la squadta (1°in classifica, ndr) non ha un gioco, perché offendersi? E’ un toscano presuntuoso ma se non ci fosse stato Guidolin disponibile non lo avrei cacciato” (genn.2004).
Qualcuno è in grado di spiegare?
Guidolin 1: “Parliamo di Guidolin. Il futuro è suo?” “Sì, sicuramente al 100%. Se dipendesse da me sarebbe l’allenatore del Palermo per i prossimi cinque, sei anni” (dic 2001).
Sappiamo tutti come è finita. In farsa.
Guidolin 2: “Spalletti è allenatore, Guidolin no”.
Gudolin 3: “”Guidolini? Il migliore” (genn. 2012).
Gobbo: “E’ un uomo triste”.
Ballardini ha tradito. (giugno 2009).
Rossi 1: “Rossi ha trasformato un buon gruppo in una squadra e questo è per me uno dei momenti più belli da quando sono a Palermo” (aprile 2012).
Rossi 2 : “Rossi non ha mentalità aziendale” (maggio 2012.
Il contratto a Rossi (121 punti in due stagioni, finalista di Coppa Italia) non viene rinnovato.
Mangia 1: “Potrebbe essere il nostro Wenger”.
Mangia 2: “E’ diventato presuntuoso” (all’atto del licenziamento).
Mutti 1: “E’ meglio di Mourinho, viaggiamo verso il rinnovo” (feb. 2012).
Mutti 2: “E’ una brava persona, ma devo valutare”.
“Pioli? Mi mangio un testicolo per l’esonero” (marzo 2012).
Perché uno solo, mi chiedo?
Concludiamo questa prima parte della rassegna con i direttori sportivi
Per i direttori sportivi, dopo l’addio di Foschi, valgono le stesse considerazioni svolte per gli allenatori, con una aggravante, se fosse possibile: i periodi di vacatio che in alcuni casi sono piuttosto lunghi, considerata la delicatezza dell’incarico:
Ecco la cronologia:
2002-2008 -Rino Foschi
2008 (luglio)-2010 (novembre) -Walter Sabatini
2010 (dicembre)- 2011 (maggio) – nessuno (cioè Lui)
2011 (da giugno a novembre)- Sean Sogliano
2011( novembre)-2012 (tutt’ora in carica) – Luca Cattani
(che dire della meteora Panucci?)
continua…
Il calcio in bocca e i soldi in tasca: l’epopea rosanero al tempo di Zamparini (parte prima)
Il calcio in bocca e i soldi in tasca: l’uomo venuto dal Nord (parte seconda)
Il calcio in bocca e i soldi in tasca: le trattative con Sensi e le promesse (parte terza)
Il calcio in bocca e i soldi in tasca: Zamparini e la caccia ossessiva al colpo di fortuna (parte quarta)
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