Fa sorridere (?) la veemenza della Coldiretti di Catania che denuncia furti di arance e invita i cittadini a non comprare per strada gli agrumi. Pensavamo, al contrario, che è nella grande distribuzione che si trovano prodotti scadenti e che arrivano da chissà dove e che i problemi dell’agrumicoltura siciliana fossero altri…Ma Coldiretti vola alto…
Certo, i furti vanno puniti. Ma colpisce la veemenza di Coldiretti contro i fruttivendoli abusivi, alias povera gente che campa come può:
“Ogni giorno negli agrumeti catanesi vengono sottratti oltre 100 mila chili di arance con un danno incalcolabile per i bilanci aziendali. – – dice la Coldiretti di Catania – Basta vedere la quantità esorbitante di venditori abusivi agli angoli delle strade per rendersi conto di un fenomeno che ogni anno cresce. Cofani zeppi di agrumi vengono venduti a pochi centesimi. Negli ultimi mesi i furti in campagna sono aumentati e l’agricoltore rischia la propria incolumità per difendere merce, strutture e mezzi”.
Insomma, oltre ad avere scoperto che ci sono bande di venditori abusivi che riscono a rubare 100 mila chili di arance al giorno (!), abbiamo anche scoperto che il problema dell’agrumicoltura siciliana sono le ‘lape’ che vendono frutta agli angoli della strada. Pensavamo che il problema fossero gli agrumi importati da ogni dove, le politiche micidiali dell’Unione europea, l’ignavia del Governo nazionale e di quello regionale, invece ci siamo sbagliati. L’enfasi che la Coldiretti pone su questo caso ci dice che deve essere una cosa gravissima.
Più grave anche del grano avvelenato che arriva in Italia, che distrugge i nostri produttori e la nostra salute: su questo problema non abbiamo sentito nulla da parte di questa associazione, si vede che anche in questo caso, ci siamo sbagliati.
“Tutti i cittadini devono contribuire – dice il direttore della Coldiretti Catania, Giuseppe Licursi – evitando di acquistare da chi vende senza regole, chi spaccia per proprie arance che non hanno alcuna identità e gli agrumi buttati nei cofani delle automobili non attestano certo alcuna provenienza”.
Come non hanno provenienza? Non arrivano dagli agrumeti di Catania? Non lo ha detto lui? Si sarà confuso?
Ma la perla di saggezza è questa: cittadini attenti ai piccoli rivenditori di strada. Chissà cosa vi vendono. Invece, nella grande distribuzione potete andare sicuri: lì non si sa da dove arrivano i prodotti, né cosa si è usato per farli crescere e per trasportarli. Però, almeno, gli affari sono grossi e garantiti. Per pochi, certo, ma più nobili e meritevoli degli ambulanti. Logico no?