Gli irriducibili della Formazione professionale in Sicilia, con la foto, hanno anticipato quello che succederà: la graduatoria definitiva vedrà la luce a Natale, guidata dalla Stella Cometa… Intanto l’assessore Bruno Marziano si è un po’ inalberato e, su facebook, ha parlato di una “una centrale della disinformazione che opera nel mondo della Formazione professionale”. In attesa di saperne di più noi abbiamo scoperto che il dottore Gianni Silvia ha ragione: gli enti non potranno fare nuove assunzioni. L’incognita degli stage e il rischio di corsi senza allievi nelle aree interne dell’Isola
Sulla pagina facebook de Gli irriducibili della Formazione professionale in Sicilia circola una foto (che noi riportiamo sopra) che, a nostro avviso, coglie perfettamente quello che sta succedendo in questo martoriato settore. L’Avviso 8 – il bando da 136 milioni di Euro che dovrebbe materializzarsi, ma che alla fine non si materializza mai – viene raffigurato come una sorta di stella cometa. Non mancano i Re Magi, ma dubitiamo che la prossima settimana assisteremo alla ‘nascita’ dei corsi di Formazione.
Stando a quanto ci risulta, la graduatoria dell’Avviso 8 – che radio tam tam dava per pronta tra martedì e mercoledì della prossima settimana – non si materializzerà. Insomma, la prossima settimana non succederà nulla. Forse Gli irriducibili hanno azzeccato: magari la graduatoria definitiva andrà a coincidere con la Mezzanotte Santa…
Intanto l’assessore regionale alla Formazione professionale, Bruno Marziano, annuncia di aver trovato altri 30 milioni di Euro, o giù di lì, che si andranno ad aggiungere ai 136 milioni di Euro. Dovrebbero servire – per quello che pensiamo di aver capito – ad incrementare la disponibilità per provare ad accontentare chi è rimasto fuori dalla graduatoria provvisoria.
Il bando è stato preparato dall’ufficio del dirigente generale del dipartimento della Formazione, Gianni Silvia. Che ha sempre affermato di aver eliminato la discrezionalità nella scelta dei soggetti selezionati.
Per la cronaca, dalla graduatoria provvisoria sono rimasti fuori gli enti storici di questo settore. Il dottore Silvia dice che sono stati i titolari degli stessi enti ad aver fornito le notizie che, automaticamente, li hanno auto-esclusi dal bando.
La tesi di chi è rimasto fuori sono altre. Sostengono che sono stati i titolari di altri enti – in molti casi ‘neofiti’ del settore – ad aver fornito all’Amministrazione notizie sbagliate.
In tutto questo non sono mancate le polemiche su alcuni enti che sarebbero vicini ai politici di centrosinistra, schieramento politico che dal 2008 governa la Regione.
Intanto il già citato assessore Marziano scrive sulla propria pagina facebook un posto al ‘veleno’:
“Leggo l’ennesimo farneticante e delirante articolo di un giornale on line che parla dell’Avviso 8 ed enuncia strampalati programmi miei e del Governo in merito allo stesso Avviso 8. Voglio tranquillizzare enti e lavoratori: la graduatoria definitiva dell’Avviso 8 sarà pubblicata nei prossimi giorni e le attività ripartiranno. Nulla di ciò che è scritto in questo pseudo articolo corrisponde al vero. È semplicemente l’ultimo prodotto di una centrale della disinformazione che opera nel mondo della formazione professionale”.
A chi si riferisce l’assessore Marziano? Ci auguriamo che non parli di noi, che nei giorni scorsi abbiamo pubblicato il seguente articolo:
Noi, per sì e per no, andiamo a rivedere quello che abbiamo scritto: chissà, magari abbiamo scritto qualcosa di non vero.
Allora. Abbiamo scritto che siamo a dicembre del 2016 e che, fino ad ora, non è stato speso un solo Euro della Programmazione 2014-2020, con riferimento alla Formazione professionale. parliamo delle risorse del Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Dovrebbero essere un po’ più di 800 milioni di Euro.
Gli uffici del dipartimento della Formazione ci dicono che una parte delle risorse sono già state impegnate. Impegnate, appunto: non spesa. Impegno e spesa sono due cose diverse. Morale: abbiamo scritto il vero.
Gli uffici del dipartimento ci spiegano che, questa volta, i ritardi non sono imputabili alla Regione, ma all’Unione Europea. E che la Regione siciliana, anzi, è – tra le Regioni italiane ad Obiettivo Convergenza del nostro Paese – la prima ad impegnare le risorse finanziarie del Fondo Sociale Europeo.
Così scopriamo che l’Unione Europea, oltre a farci mangiare il grano duro pieno di micotossine, grano che non si dà nemmeno ai maiali (ma gli uomini, soprattutto se italiani, soprattutto se del Sud Italia lo possono mangiare: chissà cosa ne pensano i parlamentari Europei eletti in Sicilia…), oltre ad aver importato 90 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino in tutta l’Unione Europea (a proposito: come viene venduto questo ‘particolare’ extra vergine: come olio d’oliva tunisino o viene imbottigliato a umma umma come olio extra vergine di oliva italiano?), oltre ad aver creato enormi problemi alle nostre marinerie con regolamenti di pesca cervellotici che gli altri Paesi non europei che si affacciano nel Mediterraneo, ovviamente, ignorano a bella posta: così noi importiamo dai Paesi che non applicano tali regolamenti ‘intelligenti’ il pesce che le nostre marinerie non possono pescare: geniale!), insomma, oltre a danneggiare regolarmente il Sud Italia, scopriamo che l’Unione Europea dell’Euro – che all’Italia costa 20 miliardi di Euro all’anno! – inizia a spendere le risorse del Fondo Sociale Europeo con tre anni di ritardo. Grandioso!
Tornando al nostro articolo di qualche giorno fa, abbiamo ricordato che una consistente parte dei fondi europei assegnati al Sud in generale e alla Sicilia in particolare vengono spesi con ritardo per dare modo al Governo nazionale di ‘riprogrammare’ la spesa di questi fondi per dirottarne una parte (in genere quasi la metà) alle Regioni del centro Nord Italia.
Abbiamo disinformato? Non ci sembra. Abbiamo citato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha rinfacciato a Renzi che i soldi del ‘Patto per la Puglia’ non solo erano già della Regione Puglia, ma erano stati ridotti. Questo ed altro lo potete leggere nel seguente articolo:
Dove si dimostra che Emiliano ha avuto gli ‘attributi’ per rinfacciare a Renzi lo scippo, mentre i governanti siciliani – ascari con la patente di ascari – si sono guardati bene dal contestare il loro ‘capo’.
Tutto questo, però, non è sfuggito ai Siciliano che, il 4 dicembre, anche per questo hanno votato in massa No: un No alla riforma della Costituzione voluta da JP Morgan e un No al Governo Renzi che ha massacrato il Sud e la Sicilia.
Sempre per la cronaca, il Governo Renzi è quello che ha scippato i soldi per le ferrovie del Sud, come potete leggere qui di seguito:
Poi cosa abbiamo scritto? Ah, sì: che il primo bando era farlocco. Anche questo è vero: non a caso è stato impugnato e poi riscritto.
Poi cosa abbiamo ascritto? Ah, sì: che gli enti storici sono rimasti fuori. E che è scoppiato il caos. Se non ricordiamo male un parlamentare dell’Ars, commentando la graduatoria provvisoria che ha lasciato fuori gli enti storici ha chiesto: “Siamo si scherzi a parte'”.
Poi cosa abbiamo scritto? Ah, sì, la storia dei bandi a catalogo. Notizia falsa? A noi risulta vera. Tant’è vero che, nei commenti, se ne parla come di un fatto positivo.
A conti fatti, non abbiamo scritto inesattezze. Forse abbiamo scritto cosa che possono non piacere al Governo regionale. Vabbé, ce ne faremo una ragione.
Intanto non possiamo che dare ragione al dirigente generale, il già citato dottore Silvia, che ci ha sempre detto che gli enti non potranno assumere nuovo personale. Tra i motivi che impediscono le nuove assunzioni ci sarebbe la dichiarazione con la quale i titolari degli enti si sono impegnati ad assumere personale con almeno dieci anni di esperienza didattica e professionale. Impegno che avrebbe consentito a tali enti di acquisire punteggio.
Insomma, brutte notizie per un’organizzazione sindacale catanese e per un parlamentare, sempre catanese, di centrodestra che, all’insegna del consociativismo, vorrebbero ‘pilotare’ nuove assunzioni.
Un’altra informazione riguarda gli stage. Da indiscrezioni si apprende che gruppi di almeno quindici discenti dovrebbero svolgere gli stage presso aziende che hanno due-tre dipendenti. Possibile? Qualcuno, negli uffici del dipartimento della Formazione, si è premurato di controllare le aziende coinvolte negli stage?
Ultima incongruenza: se non ricordiamo male, con l’Avviso 20 del 2011, per i corsi da svolgere nelle aree interne si davano 2 punti. Con l’Avviso 8 si danno 7 punti. Bene. Ma nelle aree interne della nostra Isola – che erano già spopolate prima della crisi del 2008 e che negli ultimi otto anni hanno subito una pesantissima emigrazione di giovani – dove li prenderanno 4 mila allievi?
Detto questo – e stavolta chiudiamo per davvero – sempre se non ricordiamo male, con l’Avviso 20 si contarono oltre 70 ricorsi.
Scommettiamo che con l’Avviso 8 i ricorsi non saranno meno di venti?
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La Sicilia ha la formazione professionale come impegno costituzionale, fissata nel nostro statuto e regolata dalla legge 24/76 e successive modifiche e integrazioni, avere azzerato il capitolo di spesa e resa inapplicabile la legge per via amministrativa è di per se un grave atto che viola il nostro statuto, si aggiunge poi il fatto che risulta illegale fare formazione esclusivamente con fondi europei senza cofinanziamento della regione violando le regole della libera concorrenza fissate dall'Unione Europea.
Siamo alle solite, gli im prenditori siciliani che spesso sono espressione politica specialmente del governo regionale, amministrano la cosa pubblica sempre e solo non per il bene della collettività, ma per il loro tornaconto personale.
A farne le spese, ora più che mai, i lavoratori del settore e gli utenti finali lasciati praticamente senza servizio, analogamente si registra la stessa cosa sul fronte degli ex sportelli multifunzionali, contrastati solo per meri giochi politici e di interessi di parte nella gestione delle risorse pubbliche.
In definitiva un governo arrogante che pretende di gestire le risorse della collettività solo ed esclusivamente per fini personali dei vari "consociati", ma non rispettando nessuna regola del buon senso brucia solo risorse della collettività che non vengono spese.
Sono bugie?
Spiegate allora due anni "del nulla" a utenti e lavoratori del settore.