La notizia la apprendiamo dalla pagina facebook del dirigente del PD di Siracusa, Roberto De Benedicts. La cosa incredibile è che nel febbraio del 2014 la consigliera comunale Cetty Vinci avvertiva il Comune di Siracusa dei pericoli di allagamento che incombevano sull’archivio storico della città di Siracusa. Da allora ad oggi cos’ha fatto l’Amministrazione comunale? Domanda retorica se è vero che l’archivio storico di Siracusa è stato ‘inghiottito’ dalle piogge
Sulla pagina facebook di Roberto De Benedicts, già parlamentare regionale del PD, ingegnere, tra i protagonisti, negli anni ’90 del secolo passato, della rinascita di Ortigia, leggiamo il seguente post che ci lascia basiti:
“Ma come è possibile? Forse vivo con la testa altrove, ma io ho saputo solo adesso una cosa che mi ha lasciato di stucco: il nostro archivio storico comunale, una delle basi dei nostri beni culturali e che in massima parte era allocato negli scantinati della scuola di via Madre Teresa di Calcutta, è finito al macero, sommerso dalle piogge e spappolato, e riesco a chiedermi soltanto: MA COME È POSSIBILE? Com’è possibile che tutti i documenti storici del Comune, a partire dai tempi dei Borboni, siano andati distrutti, documenti preziosi della nostra storia, pezzi unici di straordinaria importanza (carte riguardanti la costruzione del Teatro Comunale, ad esempio, o di edifici e opere pubbliche dal dopo unità d’Italia) perduti per sempre, e non succede nulla?”.
“Com’è possibile – prosegue De Benedictis – che fossero stati custoditi in un locale totalmente inadeguato, di cui era stato segnalato più volte il sicuro pericolo di allagamento e nessuno sia intervenuto fino a che, con le ultime piogge, l’archivio è finito letteralmente sott’acqua e ci ha pensato l’IGM a insaccare tutto e buttarlo nella spazzatura? Com’è possibile che si siano spesi tanti soldi per gli arredi e le attrezzature di quei locali inadeguati, finiti anch’essi nella spazzatura, e non succede nulla?”.
Sulla rete rintracciamo un intervento della consigliera comunale di Siracusa, Cetty Vinci, che risale al febbraio del 2014 (che qui potete leggere per esteso):
“La memoria della nostra città, che personalmente ritengo un tesoro inestimabile, ma chiaramente non sono la sola, rimane in un scantinato. Ma perché noi Siracusani siamo incapaci di valorizzare le testimonianze della nostra nostra storia, racchiuse in un archivio storico, che da anni, risulta allocato presso la scuola Verga di via Madre Teresa di Calcutta, esposto ad infiltrazioni e allagamenti? Siracusa possiede strutture che potrebbero essere adatte ad ospitare i volumi che raccontano le vicissitudini aretusee riconoscendo il diritto di conservazione alle pagine della nostra città. Riteniamo che Villa Reimann rappresenta sicuramente una collocazione idonea. Christiane Reimann lasciò la meravigliosa villa al Comune di Siracusa perché la destinasse a perenne sede di attività formative ed educative, manifestazioni culturali di rango universitario o di elevato interesse intellettuale. Chiediamo all’amministrazione di attivarsi con urgenza in merito avendo la possibilità di utilizzare risorse storiche per il nostro turismo locale”.
Questa è la testimonianza che, due anni e nove mesi addietro, una consigliera comunale parlava, a chiare lettere, di possibili “infiltrazioni e allagamenti” che avrebbero potuto distruggere l’archivio storico comunale di Siracusa: cosa che si è puntualmente verificata.
Della presenza di infiltrazioni d’acqua e dei possibili danni si parla anche in un articolo dell’aprile del 2014 pubblicato da La Nota (che potete leggere qui per esteso).
Si parla dell’assessore del tempo, Alessio Lo Giudice, che aveva predisposto degli interventi per tamponare una situazion e che, già due anni fa, sembrava grave:
“La Villa è ormai arrivata ad un punto di degrado tale che le risorse reperite dall’assessore Lo Giudice potranno solo tamponare i guasti apportati dalle infiltrazioni di acqua. Tutto il resto dei lavori di restauro e di sistemazione dei locali hanno, invece, necessità di essere intrapresi nel più breve tempo possibile e sicuramente dopo che verrà definito il futuro testamentario della Villa e del suo prezioso Parco. Per rispettare le volontà testamentarie della testatrice, diverse associazioni socio-culturali, consiglieri comunali e di quartiere e tanti cittadini hanno richiesto da tempo di assegnare la Villa ad attività che ne consentano, da un lato, il rispetto puntuale della volontà testamentarie della nobildonna e, dall’altro, di consentire un utilizzo che ne assicuri l’autonomia economica e gestionale”.
Anche da questo articolo si evince che, già allora, le condizioni di questa villa erano considerate critiche.
C’è anche un’interrogazione presentata nel marzo di quest’anno all’Assemblea regionale siciliana da Nello Musumeci insieme ai parlamentari Santi Formica e Gino Joppolo (che oggi non è più parlamentare perché eletto sindaco di Caltagirone):
I parlamentari chiedevano al Governo regionale di “consentire l’immediato affidamento al Comune di Siracusa dell’ex carcere borbonico, per trasferirvi l’intero Archivio storico comunale”. Questo per garantire “la salvaguardia e la fruizione di antichi documenti che custodiscono la memoria storica della città”.
Nell’interrogazione si parla delle condizioni critiche dell’Archivio storico di Siracusa, dove, scrivono i parlamentari, “la mancanza di un sistema di protezione e l’umidità starebbero causando il deterioramento di numerosi faldoni che, per la loro vetustà, necessitano di locali asciutti e ventilati”.
“L’assenza di provvedimenti – concludevano otto mesi addietro i tre parlamentari – rischia di causare la distruzione di documenti storici di immenso valore”.
Siracusa è da tempo al centro di durissime polemiche. Basti ricordare le denunce della consigliera comunale, Simona Princiotta.
A Siracusa succede di tutto e di più: chi fa affari di qua, chi fa affari di là.
La città è amministrata da una Giunta comunale di centrosinistra. Sindaco è il renziano Giancarlo Garozzo.
In questa città, dove ne succedono di tutti i colori è esplosa in queste ore anche una polemica su possibili firme false raccolte in occasione delle ultime elezioni comunali, come potete leggere qui di seguito:
Chissà se la Rai – ora che l’ipotesi di firme false si va ad aggiungere alle incredibili denunce di Simona Princiotta – dedicherà la giusta attenzione a questa storia.
A Palermo, per la storia delle firme ‘false’ del Movimento 5 Stelle alle elezioni comunali del 2012 – dove i griliini non riuscirono a mandare al ballottaggio per il sindaco e dove gli stessi grillini sono rimasti fuori dal Consiglio comunale – abbiamo visto decine di servizi sui TG nazionali e l’inchiesta della magistratura.
Siamo proprio curiosi di vede cosa succederà adesso a Siracusa tra l’archivio storico distrutto dalle piogge (con questo pericolo denunciato oltre due anni fa!) e con la ‘Firmopoli’…