Oggi vogliamo ricordare Fidel Castro a modo nostro. Facendo parlare la storia. Ovvero ricordando, sinteticamente, tutte le canagliate che gli Stati Uniti d’America hanno fatto contro un Paese che aveva il solo, grande difetto di essere governato da un regime che non piaceva agli stessi americani. E’ stato un dittatore? Non certo peggiore dei dittatori che gli USA hanno piazzato e appoggiato in tanti Paesi del Sud America. Hasta la victoria, siempre!
Desideriamo ricordare la morte di Fidel Castro in un modo tutto nostro.
Facendoci e facendovi una domanda: se lui ha instaurato il comunismo a Cuba, soffocando la libertà, come vanno giudicati i democraticissimi Stati Uniti d’America che hanno strangolato con ricatti, embargo e sanzioni uno Stato sovrano che aveva il solo torto di essere governato da un regime che agli USA non piaceva e che non hanno osato rovesciare per l’appoggio diretto ed esplicito di cui godeva da parte dell’Unione sovietica?
Ne vogliamo parlare?
Le prime misure economiche contro Cuba furono prese nel 1960 e gradualmente estese.
Nel febbraio del 1960 Cuba e Unione Sovietica stipularono un accordo commerciale per la fornitura a Cuba di petrolio. Su richiesta del governo statunitense le compagnie petrolifere statunitensi a Cuba rifiutarono di raffinare il petrolio proveniente dall’URSS.
Nello stesso anno, il 6 luglio, il Congresso degli Stati Uniti vota una legge che autorizza il Presidente a ridurre o sopprimere la quota di zucchero che gli USA importano da Cuba, provvedimento che sarà emanato il giorno successivo e che ridurrà praticamente a zero le importazioni di zucchero per il 1960. Fu questa la prima – e molto grave – misura economica nei confronti di Cuba.
Il 19 ottobre dello stesso anno gli Stati Uniti impongono un embargo totale sulle esportazioni a Cuba di prodotti e “tecnologie”. L’embargo fu esteso alle filiali all’estero di società statunitensi.
Il 3 gennaio del 1961 gli Stati Uniti rompono le relazioni diplomatiche con Cuba, il cui regime viene definito leninista, socialista, anti-imperialista, e introducono severe restrizioni nei viaggi di loro cittadini a Cuba (Amministrazione Eisenhover).
Arriva la Nuova Frontiera! (Amministrazione Kennedy).
L’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), il giocattolino degli USA, esclude Cuba dalla partecipazione agli organi societari: sempre sulla base della motivazione che Cuba ha instaurato un regime economico-sociale basato su un’ideologia marxista-leninista e ha accettato l’assistenza militare dell’Unione sovietica e della Cina.
Durante i mesi da Febbraio a Ottobre dello stesso anno gli Stati Uniti vietano progressivamente tutte le importazioni da Cuba e stabiliscono l’interruzione degli aiuti economici ai Paesi che aiutano Cuba.
Nel 1963 gli Stati Uniti introducono restrizioni al commercio di navi straniere con Cuba e fanno divieto a chiunque, anche in Paesi terzi, di compiere transazioni in dollari con Cuba o cittadini cubani.
Nel 1964, il 26 luglio, sempre l’OSA adotta una risoluzione in cui, dopo aver condannato il governo cubano “per i suoi atti di aggressione contro altri… Stati” fa obbligo a tutti i membri di sospendere ogni commercio con Cuba come pure le relazioni marittime e le relazioni diplomatiche (Amministrazione Johnson).
1981 (Amministrazione Regan).
Inizia una nuova fase di rafforzamento dell’embargo. L’Office Foreign Assets Control, sulla base di una direttiva del Presidente degli Stati Uniti, chiude i porti a qualsiasi nave di Paese terzo che trasporti beni o passeggeri da o per Cuba o in cui Cuba o un cittadino cubano abbiano interesse.
Il 25 settembre dello stesso anno il Congresso approva il “Cuban Democracy Act of 1992”. In esso si stabilisce, tra l’altro, che le filiali di società statunitensi anche se di nazionalità straniera operanti in Paesi terzi non potranno in nessun caso essere autorizzate a commerciare con Cuba e che navi di Stati terzi che abbiano toccato nei sei mesi precedenti porti cubani non possano caricare o scaricare merci in porti USA, anche se non si tratti di merci cubane.
Il successivo 23 ottobre Il Presidente degli Stati Uniti firma il “Cuban Democracy Act of 1992”.
Ci fermiamo qui, ma chi volesse approfondire le circa 20 pagine di restrizioni e prescrizioni è libero di farlo.
Castro sarà stato un dittatore sanguinario (e non è così), ma non certo peggiore dei dittatori sanguinari che, a mezzo di colpi di stato contro governi democraticamente eletti, sono stati creati e appoggiati dagli Stati Uniti in tutto il Sudamerica e che nessuno deve dimenticare:
A Panama: Noriega e Torrijos (1950-1986)
In Paraguay: Alfredo Stroessner (1964-1989)
In Argentina: Jorge Videla (1976-1981)
In Cile: Augusto Pinochet (1973-1990)
In Perù: Alberto Fujimori (1990-2000)
In Bolivia: Renè Barrientos (1964-1969)
In Uruguay: J.Maria Bordaberry (1973-1984)
In Brasile: Umberto Castelo Branco e associati (1964-1985)
In Ecuador: Guillemo Lara (per tutti) (1963-1979)
Può bastare?
Hasta la victoria, siempre!