A quanto pare il tema dell’attesa che l’assessore al Lavoro impone ai lavoratori sarebbe in parte frutto della sua passione per il Teatro dell’assurdo e, in parte, dagli ordini che prende da qualcuno. Tra questi ordini c’è anche la novità emersa oggi: niente più CIAPI, e via libera all’Avviso 6. Sarà vero o è la solita balle per mascherare il nulla? Il problema è che mentre l’assessore Miccichè e la dottoressa Bullara ‘recitano, centinaia di persone, da anni, sono senza lavoro. da qui la manifestazione di oggi a Palermo promossa dal SINALP con la partecipazione dell’UGL – Aggiornamento: SINALP e UGL chiedono le dimissioni dell’assessore Miccichè
Prosegue senza sosta la battaglia per il lavoro dei dipendenti degli ex Sportelli multifunzionali licenziati dalla Regione siciliana. Ovviamente, ormai da qualche anno, cercano di riprendersi il posto di lavoro che ben due Governi di centrosinistra – prima l’esecutivo di Raffaele Lombardo e, adesso, il Governo di Rosario Crocetta – gli negano. La novità di oggi è che l’assessore al Lavoro, Gianluca Miccichè, avrebbe tirato fuori una novità: niente più assunzioni al CIAPI e via libera all’Avviso 6. Sarà vero o è l’ennesima balla per perdere tempo?
Ma andiamo con ordine per raccontare, per grandi linee, quanto avvenuto oggi.
Oggi è stata la volta di una manifestazione – promossa dal SINALP – con la partecipazione di sei deputati regionali e di un senatore. Perché la presenza di parlamentari? Perché l’Assemblea regionale siciliana, qualche mese fa, ha approvato una norma che dovrebbe consentire agli ex sportellisti di riprendere a lavorare. Ci sono le risorse finanziarie (fondi europei e nazionali). Ma il Governo regionale prende tempo.
Dicono che l’assessore Miccichè – che sembra sia un intellettuale – avendo letto di recente Aspettando Godot, avrebbe deciso di emulare le ‘atmosfere’ della celebre opera di Beckett.
Oggi, ‘per esempio, è andata in scena l’ennesimo ‘atto’ della commedia: l’assessore Miccichè e, forse, anche Maria Antonietta Bullara, dirigente generale, donna energica, che si divide tra la Regione siciliana e il teatro dell’assurdo con risultati perfettamente in linea con i ‘successi’ del Governo Crocetta, hanno incontrato sindacalisti e lavoratori.
Poco prima dell’incontro con l’assessore Miccichè il sindacato ha diramato il seguente comunicato:
“Il SINALP Sicilia ha presidiato prima l’assessorato regionale al Lavoro di via Imperatore Federico, dove ha incontrato la dirigente generale, Dottoressa Maria Antonietta Bullara, la quale ha cercato di tranquillizzare le giuste richieste esposte dal segretario regionale SINALP Sicilia, Andrea Monteleone, dal segretario regionale SINALP Comparto Formazione, Gaetano Giordano e la rappresentante di UGL Scuola, Annamaria Magro”.
I sindacati hanno fatto presente che si opporranno al “tentativo di precarizzazione del comparto”.
In realtà, la precarizzazione – sempre deprecabile, come del resto tutte le politiche del lavoro che portano la firma del Governo Renzi – sarebbe già un passo avanti. La realtà è che il disegno politico del Governo Crocetta è quello di ‘rottamare’ i lavoratori della Formazione professionale siciliana e degli ex Sportelli multifunzionali, per sostituirli con altri lavoratori, magari in prossimità delle ormai imminenti elezioni.
Il SINALP intanto va all’attacco e fa sapere che non “tollererà la nascita dell’ennesimo carrozzone regionale che, come tutti gli altri enti regionali, non sarà finanziato o sarà finanziato con ritardi e mancanze di bilancio causando l’ennesima nascita di precari ed emarginati dal mondo del lavoro”.
Sindacalisti e lavoratori, dalla tarda mattinata di oggi, sono stati fermi davanti la sede dell’assessorato al Lavoro, dipartimento Famiglia, in via Trinacria. Solo con l’arrivo del buio i ‘capi’ dell’assessorato hanno ricevuto la delegazione di sindacalisti e lavoratori.
“Come mai il Governo Crocetta, dopo ben 4 anni di mancati stipendi e completa distruzione del comparto, non è riuscito a far dichiarare lo stato di crisi dei lavoratori della Formazione dal Governo nazionale?”, si chiedono nel comunicato i sindacalisti del SINALP. E aggiungono: “Assistiamo in tutta Italia alle dichiarazione di crisi anche dei lavoratori di singole aziende e, grazie a questo status, il Governo invia i fondi per far sopravvivere i lavoratori e le loro famiglie, mentre in Sicilia il nostro Governo non ha avuto nemmeno la capacità di far dichiarare lo stato di crisi del settore”.
In realtà, la responsabilità della mancata dichiarazione dello stato di crisi, più che un fatto di Governo, è un problema politico. Il vero responsabile della ‘macelleria sociale’ è il PD. Il Governo regionale c’entra, certo. Ma va ricordato che la regione siciliana, di fatto, è stata commissariata dal Governo Renzi.
Chi in Sicilia tiene i ‘cordoni della borsa’ non è il presidente Crocetta (che, al massimo, firma i ‘Patti’ con Renzi per dare a Roma la copertura giuridica agli scippi finanziari a carico del Bilancio regionale), ma l’assessore-commissario all’Economia, Alessandro Baccei.
La verità è che l’assessore al Lavoro, Gianluca Miccichè, invece di limitarsi ad aspettare Godot, dovrebbe raccontare la verità su chi gli impartisce ordini per bloccare tutto.
Mentre stiamo completando l’articolo apprendiamo che la delegazione ha terminato l’incontro con l’assessore.
Scrive sulla propria pagina facebook l’ex sportellista, Adriana Vitale:
“È appena scesa la delegazione formata dal dott. Giordano, rappresentante sindacale del comparto formazione del SINALP e Marco Gloria in rappresentanza dei Lavoratori liberi. Hanno riferito ai lavoratori che attendevano in piazza che nell’immediato ci potrebbe essere l’avvio dell’Avviso 6, previa accreditamento delle APL e l’attivazione dei capitoli di spesa per tale Avviso e bando di ricollocazione, previa sempre attivazione dei capitoli di spesa. In tutti i casi sarebbero collocati circa 500 lavoratori, individuati a discrezione delle APL”.
“Sul progetto CIAPI – prosegue Adriana Vitale – l’assessore ha detto che attiverà le normative di legge per collocare i lavoratori rimanenti, sempre che Roma dia la disponibilità sulla fattibilità e copertura economica. Dice anche che relativamente al CIAPI non è definito nulla. Il progetto di cui si parla è in cantiere, ma non c’è nulla di certo. Relativamente ai numeri lievitati in elenco, ha candidamente riferito che non rientra nelle sue competenze controllare i lavoratori”.
Insomma, il dubbio è che l’assessore Miccichè abbia rifilato la patata bollente al suo collega di Giunta, Bruno Marziano, assessore alla Formazione professionale. Chiamando in causa anche l’assessore-commissario Baccei: cioè colui il quale, come abbiamo sottolineato, tiene la ‘cassa’.
“Il dott. Giordano – conclude Adriana Vitale – ha precisato che controllerà in maniera certosina tutti i nominativi degli aventi diritto. Ha smentito ciò che ha riferito il presidente della V commissione On. Marcello Greco, Nell’arco di meno di due ore, l’assessore (ovviamente Miccichè ndr) ha cambiato versione rispetto a ciò che la senatrice Nunzia Catalfo ha riferito ai lavoratori, alla quale le ha dato pure una tempistica di 10 giorni per presentare il progetto a Roma. Dove sta la verità? A chi dobbiamo credere?”.
Che dire? Che l’assessore Miccichè, oltre ad aver tirato in ballo i colleghi Marziano e Baccei, è praticamente al punto di partenza.
Prenderanno in giro sei deputati regionali e una senatrice? dal Governo regionale a trazione PD c’è da aspettarsi di tutto.
Sull’assessore Miccichè potete leggere anche il seguente articolo:
Solidarietà all’assessore Gianluca Miccichè: ma scadente era prima delle minacce e scadente resta dopo le minacce
Aggiornamento, ore 19 e 37
Le OO.SS SINAL Sicilia e UGL Scuola, chiedono a gran voce le immediate dimissioni dell’assessore alla Famiglia On.le G. Miccichè, il quale a tutt’oggi non da esecuzione alla normativa che consentirebbe l’avvio immediato di tutti i lavoratori che si occupano di politiche attive del lavoro. Le scriventi sigle sindacali chiedono un tempestivo intervento del Presidente della Regione Siciliana, On. Crocetta, affinché attivi tutte le procedure per revocare il mandato al predetto assessore. Sarà valutata l’opportunità di denunciare alle Autorità competenti tutte le eventuali omissioni dell’assessore Miccichè. Deve interrompersi il gioco di destabilizzazione che si sta mettendo in atto a scapito dei lavoratori.
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