Non sarà stata una bella giornata per il magistrato, Vania Contraffatto, alla guida dell’assessorato per volere di Davide Faraone. Oggi i carabinieri hanno denunciato un suo dirigente che si sarebbe fatto corrompere per una storia di permessi. E perquisito gli uffici. Quanta legalità che c’è in giro eh?
Torna nell’occhio del ciclone (e meno male) il business delle energie rinnovabili in Sicilia. Un settore che fa gola a tanti, dalle imprese del Nord alla mafia, come dimostrano le tante inchieste delle Procure siciliane e non solo. Basti ricordare l’operazione dello scorso dicembre che ha portato al sequestro di 12 imprese operanti nei settori della produzione di energia, alcune delle quali riconducibili alle cosche di Matteo Messina Denaro.
La notizia di oggi è che i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, coordinati dal Procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal sostituto, Claudia Ferrari, hanno arrestato Vincenzo Salvatore Sucato, consulente per la Sicilia della Rete Rinnovabile Srl, società leader in Europa nel campo della produzione di energia rinnovabile e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Santa Flavia. E’ accusato di corruzione.
In questa storia sembra coinvolto anche un dirigente dell’assessorato regionale all’Energia, finito nel mirino degli investigatori: si tratta di Salvatore Rando. E’ stato denunciato e sospeso dall’esercizio di pubblico ufficio. Secondo gli investigatori, Sucato, che è ai domiciliari, avrebbe corrotto il dirigente regionale con una tangente di 7 mila Euro in cambio del rilascio di un decreto. Il provvedimento, leggiamo sull’ANSA, avrebbe sanato la mancanza di autorizzazione a collegare, alla linea elettrica nazionale, un impianto fotovoltaico dell’azienda per la quale lavorava il consulente senza la quale non sarebbe stato possibile erogare gli incentivi previsti dalla legge per la produzione di energie rinnovabili.
Di questo si tratta: di permessi, di soldi pubblici, tantissimi a disposizione di questo settore. E’ un caso isolato?
Certo è che non deve essere un giorno felice per Vania Contafatto, ex magistrato messa alla guida di questo assessorato da Davide Faraone, che stamattina si è trovata i Carabinieri, su ordine dei suoi ex colleghi, a rovistare tra le carte degli uffici dell’ente che guida e un suo dirigente denunciato.
Entrambi, sia lei che Faraone, a volerla dire tutta, si sono distinti per non avere cambiato nulla. Basti pensare al settore dei rifiuti che, insieme con l’appetitoso ramo energia, dipendono pure da questo assessorato: l’emergenza c’è sempre, i privati con le loro discariche pure. E dire che Faraone ha voluto a tutti i costi questa banca dell’Amministrazione regionale. Gli è talmente cara che, a guardargliela c’è pure il padre, personaggio molto in voga da quelle parti, a che titolo non si sa.
Ci mancavano pure le mazzette in casa… Che disdetta!
ndr l’assessore Contrafatto ha commentato dicendo che questo dirigente era stato trasferito altrove: “La sospensione del dirigente regionale coinvolto nell’inchiesta della magistratura per una presunta mazzetta relativa a un impianto fotovoltaico in Sicilia arriva qualche mese dopo la decisione dell’Amministrazione regionale di trasferire altrove il dirigente in questione, che già da tempo non è più in servizio presso l’assessorato all’Energia”.
Ma gli uffici perquisiti stamattina sono quelli dell’assessorato all’Energia.