Se il trasformismo politico in Sicilia ha una dimensione storica e antropologica, Sicilia Futura ne incarna a perfezione l’essenza nella sua irripetibile e inimitabile ‘materialità’. Transfughi, mercenari d’Aula, voltagabbana, dispersi, professionisti nel cambio di casacca, sempre pronti ad avere nessuna o tutte le idee al variare delle circostanze di fatto, i protagonisti di questo movimento politico – che non a caso si riconoscono nel Cagliostro di Mussumeli, al secolo Salvatore ‘Totò’ Cardinale – sono pronti a tutto pur di conservare l’unica cosa in cui credono veramente: il potere
La differenza tra il voto di scambio e il voto di opinione è questa. Il voto di scambio, legando l’eletto all’elettore in forza (stavo per dire in virtù…) proprio dello scambio tra voto e favori e utilità di vario genere, è mobile. Segue l’eletto in tutto il suo percorso politico, anche deteriore, in quanto l’elettore ritiene il suo eletto il garante del mantenimento del favore avuto o della sua reiterazione. In questo caso, i cambi di casacca, certamente nelle prime volte, sono indolori e talvolta addirittura utili. Chi invece è eletto in forza della condivisione di un ideale con l’elettore, se cambia casacca perderà quasi certamente il suo elettore.
Ne segue come alla notte il giorno che i voltagabbana, e ce ne sono addirittura di ossessivo compulsivi, non hanno alcuno scrupolo a cambiare bandiera, sapendo che il loro elettorato li seguirà. Questi poi sono i benvenuti nelle formazioni che li accolgono, che si rafforzano e contano di più.
E’ una prassi ormai consolidata e in costante aumento, quanto più sono in diminuzione i valori ai quali la politica seria dovrebbe ispirarsi. A nessuno viene in mente, quando abbandona il partito che lo avuto nelle sue fila al momento delle elezioni, di dimettersi anche dalla carica elettiva, proprio perché è convinto che i voti siano suoi.
Prassi in aumento dicevamo. Eccome! Oggi all’Assemblea regionale siciliana c’è una formazione politica ispirata da un preistorico cacciatore raccoglitore di profughi, esuli, transfughi, voltagabbana e dispersi.
E’ il movimento Sicilia Futura, che raggruppa i Democratici riformisti dell’ex ministro Salvatore ‘Totò’ Cardinale, poi trasformatosi in Patto dei democratici e un pezzo di Sicilia democratica.
All’atto della sua fondazione Cardinale chiarì: “Il nostro è uno sforzo per mettere insieme esperienze diverse che guardano a Renzi, ma non possono entrare nel Partito Democratico per riserve e filtri del partito (potrebbe essere più chiaro?); la nostra è un’area che contribuirà a superare il 40 per cento in caso di elezioni nazionali”.
Chi si aspettava un’operazione fatta nell’interesse dei siciliani può mettersi il cuore in pace. Sicilia futura vuole concorrere a vincere le elezioni e trovarsi un posto al sole.
Subito dopo la costituzione della formazione Cardinale chiese chiarezza agli altri partiti della coalizione di governo e pari dignità.
Il che non vuol dire: “Acceleriamo sulle riforme, lavoriamo meglio per la Sicilia”, ma piuttosto: “Vogliamo un assessorato in più”.
E’ tanto abituato a parlare esclusivamente in termini di potere che neanche più si accorge di quello che dice. La conclusione è come una pietra tombale:
“Siamo con Renzi e consideriamo fondamentale il rapporto con Roma e il ruolo del sottosegretario Davide Faraone”.
Il che vuol dire pronazione continua ai diktat romani e mortificazione dell’Autonomia come linea politica.
Nicola D’Agostino, il segretario, forse influenzato dal suo stesso nome, gioca fare il De Pretis (Agostino, appunto) dandoci lezioni di trasformismo: “Le maggioranze si fanno e si disfanno fino a quando la Costituzione lo permette… le maggioranze si creano nei parlamenti”. Complimenti! Uno statista!
Per nostra sfortuna, diciamo noi, Sicilia Futura non può più considerarsi, alla luce dei numeri attuali e dei probabili movimenti prossimi, una semplice “stampella” del governo Crocetta o del PD, ma una realtà numerica con la quale il partito di maggioranza dovrà fare i conti per qualsiasi competizione elettorale”, ha detto il capogruppo di Sicilia futura, Giuseppe Picciolo.
Gente solida, gente con le idee chiare!
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Insomma per loro stessa dichiarazione un gruppo fatto di rimasugli e scarti ma all'occasione ecco che quel gruzzoletto si può vendere a ottimo prezzo .
Bella gente