Oggi in Aula si è parlato del Consorzio Autostrade Siciliane e del progetto di fusione con l’Anas. In Aula l’assessore regionale alle infrastrutture, Giovanni Pistorio, ha ammesso candidamente di non conoscere né l’importo, né i contorni dei contenziosi il cui peso finanziario sarebbe “immenso”. Domanda: ma non è un ente sottoposto al controllo della Regione?
Il CAS, sigla che sta per Consorzio Autostrade Siciliane ( e che gestisce la Messina-Palermo, la Messina-Catania e la Siracusa-Gela) è stato al centro della seduta parlamentare di oggi a Palazzo Reale. In Aula, l’assessore alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, su richiesta del Movimento 5 Stelle, ha parlato del progetto di un accordo con l’Anas e l’eventualità di introdurre nuove pedaggi (ve ne abbiamo parlato qua) sulle autostrade siciliane.
Il suo discorso è stato tutto incentrato sulla garanzia di efficienza che l’Anas dovrebbe essere in grado di assicurare (e già su questo non mancano i dubbi visti i trascorsi), ma resta il sospetto- manifestato anche a Sala d’Ercole- che si tratti semplicemente di una operazione per scaricare sulla Regione, quindi sui Siciliani, tutti i costi di manutenzione, adeguamento e rifacimento delle autostrade siciliane e, chissà, magari anche delle strade a scorrimento veloce della nostra Isola fino ad oggi gestite dall’ANAS (abbiamo approfondito il tema qua).
Ma quello che ha colpito del discorso di Pistorio a Sala d’Ercole è, soprattutto, quello che non ha detto. Ha parlato, ad esempio, di un contenzioso “immenso” del CAS che potrebbe avere enormi ripercussioni finanziarie.
Ok. Ma che vuol dire immenso? A quanto ammontano le risorse a rischio? E , soprattutto, quali sono i contorni di questo contenziosi?
“Il CAS non lo ha reso noto” ha detto Pistorio come un novello Candido.
Possibile che un assessore non abbia il potere di pretendere chiarezza? Parliamo o no di un ente pubblico regionale non economico sottoposto al controllo della Regione Siciliana?
E se non è controllato dalla Regione, da chi è controllato?
Visualizza commenti