Dov’è finita la capacità critica dei giornalisti? Soprattutto dei giornalisti che si occupano di politica? Come si può copiare e incollare sul proprio giornale, senza un minimo di valutazione sulla veridicità della notizia, un comunicato della presidenza della Regione siciliana che celebra se stessa? Perché, poi, ci dovremmo stupire se i lettori acquistano sempre meno giornali cartacei?
Che giornalisti sono quelli che ricopiano (sto parlando della carta stampata) i comunicati dei politici è li incollano bovinamente sui loro giornali, senza un minimo di valutazione sulla veridicità di quanto affermato dagli stessi politici? E’ cosi che la stampa siciliana informa i suoi lettori? Attraverso le veline del potere? E poi ci chiediamo perché i giornali cartacei italiani sono al collasso!
E’ finita l’inchiesta, la vera informazione fatta di indagini, di domande imbarazzanti e di j’accuse! Ora è il tempo di chi tergiversa, scapola, svicola, edulcora, generalizza. In Sicilia poi la carta stampata fa un altro mestiere: diseduca, disinforma il cittadino, si struscia col potere. Insomma fa più danno che altro.
Per fortuna sono per costoro gli ultimi bagliori del crepuscolo. Poi dovranno andarsi a cercare un lavoro vero. E il lettore lo ha capito e sceglie altre strade.
La squallida vicenda delle norme di attuazione dello Statuto regionale in materia finanziaria che ci vedrebbero attribuiti dallo Stato chi dice 1,4 miliardi di Euro, chi 1,8, chi addirittura 2 miliardi di Euro in più all’anno, mentre il dato corretto è che nella realtà lo Stato ci sta scippando tre 3 miliardi di Euro all’anno fa proprio indignare!
Nel merito, sono pronto a parlarne in un confronto pubblico con tutti i direttori di testata e tutti i giornalisti “nostrani” che hanno diffuso il comunicato del presidente della Regione, Rosario Crocetta.
E già che ci siamo, per economia di tempo, sono pronto a confrontarmi anche con i componenti della Commissione paritetica, i Professori Ida Nicotra, Antonio La Spina, Giuseppe Verde, e l’avvocato (penalista!!) Antonino Caleca, tutti siciliani doc…
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Non avranno il coraggio di confrontarsi. Sanno di stare dalla parte del torto.
la stampa è venduta al Governo
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