Ars: rinviate le elezioni nei Consorzi di Comuni e nuovo tentativo per finanziare la Kore di Enna e il Brass Group

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In un clima di grande confusione politica e parlamentare Sala d’Ercole prova a darsi un calendario dei lavori. Il ddl sull’assestamento di Bilancio dovrebbe iniziare l’iter in commissione Finanze l’8 novembre. Si prospetta una manovra da circa 200 milioni di Euro (soldi frutto di entrate recuperate dallo Stato tra IVA e IRAP). Rimarrebbero 40-45 giorni per la manovra economica 2017. Tempi stretti che non escludono il ricorso all’esercizio provvisorio. Pronti i debiti fuori Bilancio per altri 100 milioni di Euro (ancora da pagare) 

In un clima di grande confusione politica l’Assemblea regionale siciliana cerca di darsi un percorso legislativo da qui a fine anno. Siamo quasi a novembre e ancora della manovra economica e finanziaria 2017 nemmeno se ne parla. Già dall’1 ottobre dovrebbe essere scattata la sessione di Bilancio.

Ma con gli attuali chiari di luna non è da escludere il ricorso, tanto per cambiare, all’esercizio provvisorio.

Già da qualche settimana Sala d’Ercole insegue senza molto costrutto il disegno di legge di assestamento di Bilancio. Il tutto, lo ribadiamo, in un clima politico e parlamentare confuso ed incerto. Con il solito corollario di polemiche.

Polemiche che hanno accompagnato, ad esempio, il rinvio di circa quattro mesi delle elezioni dei Consorzi di Comuni (organismi che hanno sostituito le vecchie Province).

Com’è noto, dopo la sofferta approvazione della riforma (che poi è la pedissequa applicazione della legge nazionale: un’umiliazione per il Parlamento siciliano, che il presidente Giovanni Ardizzone e la maggioranza di centrosinistra, per interessi di bottega, hanno piegato ai voleri di Roma), bisognerebbe eleggere i Consigli metropolitani di Palermo, Catania e Messina (in queste tre bizzarre Città metropolitane la legge stabilisce che i sindaci diventino, automaticamente, sindaci metropolitani) e i presidenti e i Consigli dei Consorzi dei Comuni delle altre sei ex Province.

Si tratta di elezioni di secondo grado: a votare sono i sindaci e i consiglieri comunali (alla faccia della democrazia!).

Il problema è che in circa cinquanta Comuni (forse qualcuno in più di cinquanta) sono stati eletti sindaci e consiglieri comunali con una legge che ha ridotto il numero degli stessi consiglieri comunali. Questo significa che tali Comuni avrebbero a disposizione voti in meno rispetto agli altri 340 Comuni dell’Isola dove il numero dei consiglieri comunali non è stato ancora ridotto (non hanno ancora votato con la nuova legge).

Si pone, insomma, un problema di aritmetica elettorale. Sembrerebbe che gli uffici del dipartimento Autonomie locali della Regione avrebbero già pronti i coefficienti di correzione. Ma siccome la fiducia tra politica e burocrazia deve essere tanta, i partiti di maggioranza hanno deciso di rinviare il voto a fine febbraio del prossimo anno, quando il ‘conteggio’ dovrebbe aver messo d’accordo tutti.

Critici i parlamentari del Movimento 5 Stelle, ai quali non va giù che le elezioni, previste pe ril 20 novembre, siano state rinviate al 26 febbraio del prossimo anno:

“Saltano ancora le elezioni degli organismi dei Liberi Consorzi di comuni e delle città Metropolitane. La maggioranza sequestra il destino dei siciliani perché lotta per gli strapuntini – scrivono i parlamentari Matteo Mangiacavallo, Salvatore Siragusa e Giancarlo Cancelleri -. Avrebbero mostrato più serietà e compostezza se avessero rinviato al 30 febbraio (dovrebbe essere ironia: il 30 febbraio non esiste ndr) – aggiungono i deputati – tanto più se si considera che a determinare le sorti delle migliaia di lavoratori degli Enti in dismissione e dei servizi che erogano, sono deputati di partiti che rappresentano un’assoluta minoranza dell’elettorato in Sicilia. Dai corridoi di Palazzo dei Normanni pare infatti che Sicilia Futura stia scatenando questa ennesima spaccatura nella maggioranza. Insomma ancora uno schiaffo alla rappresentatività del territorio e dei siciliani che sono costretti a subire gli umori e gli interessi di bottega di pochi deputati”.

“Il capogruppo di Sicilia Democratica ha delegittimato di fatto l’operato del suo stesso assessore Luisa Lantieri – sottolinea Giancarlo Cancelleri – con il risultato di fare impazzire ancora più quella maionese che in Sicilia sta creando il treno dei Renzi boys”. 

Da segnalare anche un disegno di legge che istituisce la figura del Garante della famiglia (l’ha presentato il parlamentare di Forza Italia, Vincenzo Figuccia).

E l’assestamento di Bilancio? Anche su questo fronte la confusione non manca. A quanto sembra, nel Bilancio della Regione 2016 ci sarebbe un minor disavanzo di circa 400 milioni di Euro.

Per quello che ci è dato sapere, una parte di questo minor disavanzo sarebbe il frutto di nuove entrate: 80 milioni di Euro circa di IVA arretrata e altri 120 milioni di Euro di altra IVA. Queste somme non dovrebbero fare gioco, perché verrebbero dirottare sulle regolazioni contabili.

Delle altre entrate – sembra altri 200 milioni di Euro circa – si capirà qualcosa in più quando il disegno di legge di assestamento di Bilancio arriverà all’Ars. Anche se una parte di queste somme dovrebbe essere frutto di un recupero dell’IRAP degli anni precedenti.

Nel complesso, la manovra di assestamento dovrebbe attestarsi intorno a 200 milioni di Euro, dando per scontato che non ci saranno accantonamento per i fondi di riserva. 

Detto questo, non abbiamo ancora capito quando l’Aula inizierà ad esaminare la manovra. La presidenza dell’Ars ha fissato la nuova seduta d’Aula per il 3 novembre. Ma forse questa volta il presidente della commissione Bilancio e Finanze, Vincenzo Vinciullo, ha fatto meglio i conti, se è vero che prevede di iniziare a far lavorare la stessa commissione l’8 novembre.

C’è un po’ di confusione anche sulla tabella H, che in realtà dovrebbe essere stata sostituita da un meccanismo legato a un bando. Non sarà stata totalmente eliminata la discrezionalità: ma se c’è un bando ci dovrebbero essere anche dei criteri.

Sarà così? La parlamentare regionale del PD, Concetta Raia, non sembra molto ottimista. E sulla sua pagina facebook scrive:

“Leggere, a distanza di anni, e dopo tanti proclami contro la tabella H, che la giunta regionale continua a finanziare di tutto e di più, è veramente pazzesco. Anziché privilegiare le attività che hanno un valore sociale, sportivo e culturale ovviamente di pregio, faccio solo un esempio: i teatri, che soffrono per mancanza di risorse aggiuntive (non basta il furs che fra l’altro non è ancora partito), si distribuiscono soldi a tutti senza alcuna scelta di qualità ma solo di opportunità.
Complimenti per l’incoerenza caro presidente!”. (dove il presidente è, ovviamente, Rosario Crocetta).

Da quello che abbiamo capito, fuori dal bando della Tabella H dovrebbe essere finanziata (un milione di Euro) l’università Kore di Enna: il condizionale è d’obbligo, perché tale finanziamento, qualche mese fa, è stato ‘bocciato’.

Sempre qualche mese fa l’Aula aveva provato a scorporare dalla tabella H anche il Brass Group (300 mila Euro all’anno): ma anche in questo caso era arrivata la ‘bocciatura’.

Sulla tabella H – il bando dovrebbe attestarsi sui 10-12 milioni di Euro – si dovrebbe trovare la ‘quadra’ all’interno della maggioranza di centrosinistra: cosa non impossibile, ma da non considerare matematicamente probabile…

Ultima notizia: i circa 100 milioni di debiti fuori Bilancio che debbono essere approvati e pagati. I soldi dovrebbero arrivare da questa manovra. 

Già l’Aula ha approvato 132 milioni di debiti fuori Bilancio (già pagati). Ora arrivano quelli da onorare…

 

 

 

 

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