Il Presidente Emerito della nostra Repubblica, Giorgio Napolitano, ricorda, per certi versi, la celebre commedia di Luigi Pirandello, “La signora Morli, uno e due“. Rispetto alla riforma costituzionale, infatti, vive una sorta di molteplicità dell’io che, come tutte le verità politiche praticate ora con il cerchio, ora con la botte crea stridenti contrasti…Noi comunque al referendum del 4 dicembre votiamo NO
E’ normale che i giornali che nel 2006 stavano dalla parte del SI alla riforma costituzionale di Berlusconi e C., oggi stiano dalla parte del NO, e che quelli che oggi stanno dalla parte del SI alla riforma di Renzi, nello stesso referendum del 2006 stessero dalla parte del NO?
Non è uno scioglilingua, né un giochetto da Settimana enigmistica. E’ “lo stato dell’arte” di tanto, troppo giornalismo italiano. Perché, salvo qualche dettaglio in più o in meno, le motivazioni per votare SI sono le stesse per le due riforme, così come lo sono le motivazioni per votare NO.
Ce lo spiega in modo chiarissimo lo stupefacente renversement (leggere capovolgimento) del Presidente emerito della nostra Repubblica, Giorgio Napolitano.
Se confrontate le sue interviste del 2006 con quelle che rilascia oggi, le preoccupazioni di Napolitano sono le stesse di chi il 4 dicembre voterà NO:
“Non è una riforma condivisa” – “Pericolo di derive autoritarie” – “Un uomo solo al comando” e simili argomenti.
Tutti argomenti giustissimi: gli stessi portati avanti da chi, oggi, è contro la riforma Renzi, ma che oggi per Napolitano non valgono più.
Poiché siamo tra quelli che, ad onta dell’età ormai veneranda, lo ritengono “compos sui”, lucido e consapevole, appare chiaro che a Napolitano stava male un uomo solo al comando se apparteneva alla destra, mentre oggi gli sta benissimo un uomo solo al comando proveniente da sinistra (sic!?).
Mi sembra giusto, anche per una QUESTIONE DI SERIETA’, dire ancora una volta NO!