Ne dà notizia il DIRSI, il sindacato dei dirigenti regionali. In questa fase le sentenze riguardano due dirigenti. Ma, con molta probabilità, i risarcimenti saranno tanti. Intanto è una sconfitta per l’attuale Governo della Regione. Ed è una bella ‘botta’ per le finanze regionali, che dovranno anticipare le somme. Parliamo di anticipo perché, come ipotizza lo stesso DIRSI, in questa storia si profila un danno erariale…
Tre anni e mezzo fa – erano le prima settimane di vita del Governo regionale di Rosario Crocetta – partivano le ‘rotazioni’ dei dipendenti regionali che coinvolgevano anche tanti dirigenti. Molti di questi ultimi – allora erano circa mille e 800 – sono rimasti privi di incarico dirigenziale. Per l’esecutivo era tutto regolare. Per i dirigenti penalizzati, no. Da qui i ricordi alla Giustizia, da parte dei dirigenti penalizzati. Oggi arrivano le prime sentenze: e sono tutte favorevoli ai dirigenti. E quindi sfavorevoli per la Regione siciliana, che dovrà pagare.
Alla fine, in questa storia, a pagare saranno gli ignari cittadini siciliani con le tasse (almeno in una prima fase sarà così). Il Governo – che poi è l’attuale Governo regionale – ha sbagliato a lasciare senza incarico i dirigenti. Ai quali la Giustizia ha dato ragione.
Ne dà notizia il DIRSI, il sindacato dei dirigenti della Regione siciliana:
“Con due sentenze del 14 ottobre scorso – si legge in un comunicato del DIRSI – il Tribunale di Palermo, sezione Lavoro, ha accolto la domanda di risarcimento presentata da due dirigenti regionali privati dell’incarico dirigenziale a seguito della maxirotazione attuata dal governo Crocetta nell’anno 2013. I due dirigenti, iscritti dell’Associazione Sindacale Dirsi – con l’assistenza degli avvocati Lorenzo Maria Dentici e Luigi Lo Casto – avevano adito l’autorità giudiziaria lamentando la violazione delle disposizioni di legge e di contratto sul conferimento degli incarichi dirigenziali”.
“Il Tribunale, in entrambi i casi – prosegue la nota del sindacato dei dirigenti regionali – ha accertato la violazione degli artt. 41 e 42 del CCRL 2002-2005 dell’area della dirigenza. L’Amministrazione aveva infatti l’onere di garantire un incarico equivalente a quello precedentemente rivestito, cosa che invece non ha fatto. Per tali ragioni il Tribunale ha condannato l’assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale e l’assessorato del Territorio e dell’Ambiente a risarcire il danno subito dai dirigenti in una misura equivalente alla retribuzione di posizione parte variabile perduta, oltre al 70% della retribuzione di risultato da intendersi come da perdita di chance. Queste sono le prime decisioni adottate dalla magistratura con riferimento alla posizione dei singoli soggetti coinvolti nella maxirotazione”.
A questo punto, a chiusura del comunicato, il DIRSI cala il due di briscola:
“L’accertata illegittimità dell’operato dell’Amministrazione rischia di cagionare un pesante danno erariale di cui potrebbero essere chiamati a rispondere i dirigenti generali che hanno lasciato i dirigenti coinvolti in una situazione di forzata inoperosità”.
Ricordiamo, per la cronaca, che tra gennaio e febbraio del 2013, le ‘rotazioni’ del personale della Regione vennero annunciate dal Governo di Rosario Crocetta come una sorta di ‘purificazione’. Coinvolgendo i dipartimenti della Formazione professionale, dell’Ambiente e del Turismo. A marzo arrivò pure la riorganizzazione degli uffici.
Allora i dirigenti regionali erano circa mille e 800 (oggi sono mille e 420). A nostra memoria, non furono pochi i dirigenti rimasti senza incarico. Una vicenda che ha coinvolto pure la Segreteria generale della presidenza della Regione e i dipartimenti Famiglia e Attività produttive.
Queste sono le prime sentenze. Le cifre – cioè i risarcimenti – dovrebbero aggirarsi intorno ai 7 mila Euro. Ma per altre richieste le somme potrebbero esse anche maggiori.
Per la Regione sarà una bella ‘botta’. Ma a pagare il conto – se, come ipotizzato dal DIRSI, la Corte dei Conti azionerà la richiesta di danno erariale – non sarà la politica che ha voluto la ‘rotazione’, ma i dirigenti generali che hanno seguito, forse con troppa solerzia, le direttive della politica…
P.S.
Molti dirigenti regionali, tre anni fa, l’avevano detto:
“Ci pagheranno lo stesso perché la legge è con noi”.
Chi scrive ne è testimone: hanno avuto ragione.
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Oh finalmente un giudice s'è preso il disturbo di leggere gli articoli del CCRL divenuto carta straccia ad opera di un rivoluzionario governo di sinistra! Non è rinnovato da 10 anni ma è vigente, checché ne dica crocetta e le sue girls fini giuriste