Un post sulla propria pagina facebook del parlamentare Antonio ‘Nino’ Malafarina sui disastri delle autostrade siciliane ci dà la possibilità di riflettere sul vuoto amministrativo rappresentato dalla gestione dell’assessore alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio. Che per far dimenticare il malgoverno del CAS (Consorzio Autostrade Siciliane, ‘carrozzone’ che fa capo alla Regione) pensa a un nuovo ‘carrozzone’ in vista delle elezioni del prossimo anno
Scrive il parlamentare regionale Antonio ‘Nino’ Malafarina nella propria pagina facebook:
“Fino a qualche settimana Crocetta e Pistorio parlavano della chiusura del CAS e di affidare alla gestione dell’Anas tutte le autostrade siciliane. Quasi quasi non ci credevo. E facevo bene. Oggi c’è una novità. Spero che la notizia sia infondata, ma vista la più che fallimentare gestione del CAS per la Palermo-Messina, quella analoga e forse peggio della Messina- Catania, e lo stato disastroso della Siracusa-Gela, mi preoccupa”.
Diventato un battitore libero dopo aver osservato i disastri provocati dal Governo regionale di Rosario Crocetta, il parlamentare di Sala d’Ercole, Malafarina, ha deciso di vivere questa sua esperienza di deputato in totale libertà. Eletto nella lista dell’attuale presidente della Regione, Malafarina – che nella vita fa il questore – oggi racconta quello che vede da cittadino e quello che la politica siciliana fa e, soprattutto, quello che non fa.
In materia di autostrade siciliane, Malafarina osserva quello che sta combinando l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, un personaggio di provenienza democristiana che ha alle spalle, per l’appunto, la diaspora democristiana degli anni ’90 del secolo passato, l’esperienza con il Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo e poi l’abbraccio con l’UDC di Giampiero D’Alia.
L’analisi che Malafarina traccia delle autostrade siciliane è impietosa:
“Da un anno è più la frana sulla Catania-Messina sembra un monumento ai caduti mentre le gallerie sono un attentato alla vita. Da Noto a Rosolini si percorre una trazzera e il rifacimento del viadotto sull’Himera è peggio del ponte di Messina”.
Quindi il passaggio più importante della sua riflessione:
“Non capisco la necessità di una nuova società che graverà di ulteriori costi la Regione, che dovrà acquisire competenze e che creerà ancora più confusione nella gestione. Non vorrei che finisca come per le ex Provincie. E se cercassimo di fare quello che nel resto d’Italia già funziona? Mi auguro che l’assessore Pistorio ne riferisca in Aula”.
Forse la “necessità” è legata alle nuove clientele in vista delle elezioni regionali del prossimo anno?
Fino ad oggi le autostrade Palermo- Messina, Messina-Catania e Siracusa-Gela sono state gestite dal CAS, sigla che sta per Consorzio Autostrade Siciliane, un ‘carrozzone’ che ha funzionato solo quando a gestirlo è stata la dottoressa Patrizia Velenti. Prima e dopo la gestione Valenti, tranne rari e fugaci casi, il CAS è diventato famoso per le autostrade abbandonate (lo scenario descritto dal parlamentare Malafarina) e per i collaudi assegnati agli amici dei politici di turno.
Oggi l’assessore Pistorio pensa a un’altra società: non a rendere percorribili queste autostrade, oggi pericolose, ma a una nuova società…
L’ennesima dimostrazione che quello che abbiamo scritto ieri sulla vecchia politica siciliana (come potete leggere qui) della quale Pistorio è ‘autorevole’ esponente è vero: questi se ne debbono andare a casa. Tutti.