Gli studenti preparano il benvenuto a Renzi: “Università a pezzi. Vi roviniamo la festa”

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I ragazzi universitari preparano una protesta contro la visita del premier a Palermo per l’inaugurazione dell’anno accademico. E, il giorno prima, un corteo che vedrà uniti studenti medi, universitari e docenti. Insomma, il capoluogo siciliano è in fibrillazione e non per i motivi auspicati dal PD…

Il rettore, Fabrizio Micari, non sta nella pelle. Se sia una contentezza di facciata o meno, non è dato saperlo. Certo è che non lesina dichiarazioni entusiaste. Lo sono un ‘po’ meno gli studenti universitari che alla notizia dell’arrivo del Primo Ministro, Matteo Renzi che sabato a Palermo inaugurerà il nuovo anno accademico con una cerimonia al Teatro Massimo, non hanno perso tempo nell’organizzare il comitato di benvenuto: “Siamo stanchi delle vostre passerelle. Inaugurate una università che cade a pezzi”? si legge in un volantino che circola in rete.

In effetti, l’iniziativa ha tutto il sapore di una farsa ed è chiaramente una tappa della campagna elettorale di Renzi. Che, proprio dalle università siciliane, farebbe meglio a stare alla larga: “Lo Stato- ha fatto notare il docente universitario, nonché leader di Siciliani Liberi, Massimo Costa-  dava nel 2009 all’Università di Palermo 243 milioni di euro l’anno circa di Fondo di Finanziamento Ordinario. Attraverso tagli e criteri di distribuzione studiati per favorire le università del Nord, questo contributo, dal 2009 al 2016 è sceso a 196 milioni l’anno”. 

Cosa viene ad inaugurare Renzi, i tagli che penalizzano i nostri atenei?

Tra l’altro, la visita del Premier sarà preceduta da un corteo di protesta in programma per venerdì cui aderiranno anche i docenti:

Il 21 ottobre studenti, docenti e precari scendono in piazza in occasione dello sciopero generale.  Mentre le strade di Palermo si riempiranno per il #blocchiamotuttoday degli studenti dei licei e degli istituti tecnici, anche gli universitari scenderanno in strada a protestare.Vogliamo unirci- si legge in una nota- per esprimere un dissenso sempre più generalizzato nei confronti del governo Renzi. Nella nostra quotidianità, vediamo come il diritto allo studio venga negato di giorno in giorno, date le condizioni in cui viviamo:

-AULE SOVRAFFOLLATE: ricomincia l’anno accademico, ritornano i soliti problemi. Fin dai primi giorni di lezione si è diffuso il malcontento all’università legato alla condizione delle aule sovraffollate e di conseguenza di studenti costretti a sedersi per terra durante la lezione.

-NESSUNA AGEVOLAZIONE PER GLI STUDENTI: essere classificati nelle fasce di reddito più basse non garantisce l’accesso a borse di studio o posti letto. Sono troppi ormai gli studenti e le studentesse che, pur avendone diritto, non ottengono alcuna agevolazione dall’università e sono costretti a dover fare sacrifici economici notevoli per studiare.

-TASSE ELEVATE: tema in forte contraddizione con gli altri. Dove finiscono i soldi che versiamo annualmente nelle casse dell’ateneo? Oltre a vedere una costante riduzione dei servizi, vediamo aumentare e aggiungere sempre nuove tasse, come la tassa parcheggio o la tassa del diritto allo studio. Ci siamo stancati di vedere ogni anno gli stessi abusi da parte delle istituzioni universitarie. Non vogliamo più accettare le solite giustificazioni di enti e istituzioni che non si prendono mai le loro responsabilità. Sono, a nostro parere, loro la causa dell’”Università delle macerie”.
E’ colpevole chi asseconda gli interessi della propria cricca nelle scelte amministrative. E’ altrettanto colpevole chi taglia di anno in anno i finanziamenti alla pubblica istruzione e alla ricerca”.

Insomma proprio una bella atmosfera accogliente per Renzi.

Ci auguriamo che la protesta sia del tutto pacifica e, soprattutto, che sia tollerata come avviene in ogni democrazia. Ci auguriamo anche che le questure non abbiano ricevuto ordini di usare il pugno duro contro i nostri ragazzi come, ultimamente, è spesso accaduto.

Purtroppo il PD, che non si sa più cosa sia e che ha talmente rimosso le sue origini di partito della sinistra, ogni tanto si confonde. E pensa che la democrazia sia tale solo quando conviene a loro.

 

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