L’ultima: Leoluca Orlando candidato alla presidenza della Regione con PD, Forza Italia, UDC e alfaniani…

12 ottobre 2016

Da un lato c’è Gianfranco Miccichè che non sa come sbarazzarsi di Nello Musumeci. Dall’altra parte ci sono PD e UDC sputtanati dal crocettismo. Leoluca Orlando – che per l’occasione potrebbe dare vita a un nuovo movimento – si presenterebbe come l’uomo della ‘rinascita’. Con gli alfaniani e i cuffariani che si accoderebbero. Il bello è che pensano di vincere. Perché pensano di avere indebolito i grillini con la storia delle firme false a Palermo. E pensano – e questo è ancora più incredibile! – che i Siciliani li voterebbero. Tutti sottovalutano gli indipendentisti siciliani che invece…

Leoluca Orlando candidato alla presidenza della Regione da uno schieramento che andrebbe dal PD al Forza Italia, passando per l’UDC, il Nuovo Centrodestra e tutte le ‘frattaglie’ raccolte, in questi quattro anni, attorno al Governo di Rosario Crocetta? La notizia non è campata in aria. Anzi. Del resto, dopo quello che ha combinato in città – con una finta ZTL fatta solo per ‘pelare’ i cittadini tra pass e contravvenzioni, per non parlare delle penalizzazioni che subiranno i commercianti – Orlando non si ricandiderà mai a sindaco.

Allora ci hanno raccontato una storia che noi ‘giriamo’ ai nostri lettori.

Sembrerebbe che centrodestra e centrosinistra della Sicilia avrebbero seri problemi per far quadrare i conti alle elezioni regionali del prossimo anno.

Il centrosinistra, dopo i disastri provocati da Rosario Crocetta è nei guai. Certo, l’informazione officiale li ha aiutati: nessuna Tv ‘importante’, ad esempio, ha parlato dei ‘Patti scellerati’ tra Renzi e Crocetta, che sono costati una barca di soldi alla Regione e, quindi, ai Siciliani.

Ma sulla rete la notizia è passata: ed è una notizia che chiama in causa i parlamentari nazionali e regionali del PD.

Lo sputtanamento non ha risparmiato gli altri partiti che sostengono il Governo Crocetta: i già citati UDC, Nuovo Centrodestra Democratico e le ‘frattaglie’.

Il risultato è che il PD siciliano sconta molte difficoltà a trovare un candidato. Si parlava del sottosegretario Davide Faraone che però, a naso, non avrebbe dove andare.

Anche dalle parti del centrodestra le cose si mettono male. Gianfranco Miccichè – che dovrebbe riunificare questo schieramento politico – è alle prese con la ‘grana’ Nello Musumeci. Va da sé che Miccichè e gli ex democristiani che sono con lui non ne vogliono proprio sapere di candidare Musumeci che, se eletto, non gli consentirebbe di fare ‘operazioni’.

Ciò posto, non sanno come sbarazzarsene. Qualcuno avrebbe consigliato Miccichè di proporre a Musumeci la presidenza dell’Assemblea regionale siciliana. Ma questo ‘qualcuno’ doveva essere male informato, sia perché Musumeci non è interessato a tale proposta, sia perché lo stesso Musumeci – che piaccia o no a Miccichè, all’UDC, agli alfaniani e ai cuffariani – è già candidato alla guida della Sicilia, sia perché alla presidenza dell’Ars è interessato lo stesso Miccichè.

E allora? E allora ecco la levata di genio.

Tra qualche settimana Orlando potrebbe annunciare la nascita – o la ‘rinascita’ – di un soggetto politico. Perché la ‘rinascita’? Perché non è escluso che il futuro ex sindaco di Palermo ritiri fuori la Rete, il movimento che ha fondato tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 del secolo passato.

Orlando – grazie ai voti dei sindaci renziani del PD – conta di farsi riconfermare presidente dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

Nella veste di ‘leader’ di un nuovo movimento politico (o della Rete eventualmente riesumata), con l’aggiunta della presidenza dell’ANCI Sicilia per dare un tocco ‘istituzionale’ a questa sceneggiata (della serie, sono i sindaci che mi vogliono candidare e bla bla bla), Orlando annuncerebbe la sua candidatura alla presidenza della Regione.

A questo punto i partiti di centrosinistra e di centrodestra si accoderebbero con la scusa che si tratterebbe di una candidatura, per l’appunto, ‘istituzionale’ per salvare la Sicilia: quella Sicilia che, a turno, centrodestra e centrosinistra hanno sfasciato dal 2001 ad oggi.

Domanda: secondo voi i Siciliani cadranno in questo tranello?

Non ci vuole molto a capire che questa eventuale ‘macedonia’ politica non sarebbe altro che un tentativo per cercare di bloccare l’avanzata dei grillini. Non è un caso se sono proprio centrosinistra e centrodestra (per esempio le tv di Berlusconi) a cavalcare e a cercare di drammatizzare la storia delle firme ‘false’ raccolte dal Movimento 5 Stelle alle elezioni comunali di Palermo del 2012.

Quale sarebbe questo ‘grande reato’ commesso dai grillini? Aver ricopiato le firme di persone che avevano già firmato per il Movimento. Eh sì, un ‘reato gravissimo’, soprattutto considerando che, alle elezioni comunali di Palermo di quattro anni fa, i grillini non hanno eletto nemmeno un consigliere comunale!

Pensate un po’: acquistare dieci anni prima le carrozze del Tram di Palermo (Giunta comunale di centrodestra, sindaco Diego Cammarata) e realizzare 15 chilometri di Tram – al tempo dell’attuale Amministrazione comunale di Palermo – al costo di oltre 20 milioni di Euro al chilometro (in pratica, il Tram più costoso del mondo, con il ‘mistero’ di 80 milioni di Euro sui quali si deve ancora pronunciare la Corte dei Conti) sarebbero ‘cose da nulla’; mentre le firme ‘false’ di un Movimento politico che era alla prima esperienza elettorale e che non ha ‘beccato’ nemmeno un consigliere comunale sarebbe un ‘reato gravissimo’…

Basterà questo per ‘convincere’ i Siciliani a votare per Orlando? I Siciliani dovrebbero essere così rincitrulliti da votare i partiti e gli uomini che, dal 2001 ad oggi, hanno distrutto la Regione siciliana?

Addirittura si parla di Crocetta che uscirebbe di scena in silenzio, mettendo di lato il ‘presunto’ movimento politico che dovrebbe creare con Giuseppe Lumia e l’avvocato Antonio Fiumefreddo, per poi essere recuperato come assessore regionale alla Formazione professionale.

Riuscite a immaginare una cosa del genere?

Riuscite a immaginare un Governo regionale con Leoluca Orlando presidente e con il corollario dei vari Fausti Raciti, Antonello Cracolici, Bruno Marziano, Baldo Gucciardi, Davide Faraone, Giampiero D’Alia, Giovanni Ardizzone, Marco Falcone, Stefania Prestigiacomo (la vorrebbero recuperare come assessore), gli alfaniani con Angelino Alfano e i cuffariani?

E con Gianfranco Miccichè che tornerebbe alla presidenza dell’Ars? Sì, proprio lui, quello che, da presidente dell’Ars tra il 2006 e il 2008, ha fatto togliere dal Palazzo Reale – sede del Parlamento siciliano e simbolo della Sicilia – la Trinacria!

L’aspetto tragi-comico è che questi personaggi non si rendono conto che una prospettiva del genere, per i Siciliani, sarebbe un incubo!

Tra l’altro, questo non farebbe venire meno le candidature dei grillini e di Nello Musumeci.

Quello che tutti stanno sottovalutando è invece il candidato indipendentista per la presidenza della regione: candidato che ci sarà e darà battaglia.

Ricordiamo che la prima esperienza elettorale indipendentista – a parte, ovviamente, i primi anni dell’Autonomia siciliana – è stata fatta alle elezioni regionali siciliane del 1996, quando un piccolo movimento raccolse quasi 100 mila voti.

Oggi le condizioni sono un po’ diverse. Oggi tantissimi Siciliani guardano con grande e rinnovato interesse agli Indipendentisti. Anche perché in tante aree dell’Europa soffia il vento dell’Indipendenza.

Tra l’altro – grazie agli ‘ascari’ che oggi stanno distruggendo la Sicilia – tantissimi Siciliani hanno capito che la vecchia politica non dà risposte. E che i grillini – pur essendo persone per bene – sono privi di esperienza e casinisti (e all’Ars, qualche volta, troppo ‘inciucioni’: pessima la legge sulla finta riforma delle Province dalla quale i deputati del Movimento 5 Stelle avrebbero fatto bene a tenersi alla larga).

La nostra sensazione è che la vecchia politica siciliana – che oggi vorrebbe salvarsi facendosi scudo con un Leoluca Orlando ormai superato dalla storia e da un’ANCI Sicilia renziana che, in quanto tale, non gode di alcuna credibilità – alle elezioni regionali del prossimo anno avrà brutte sorprese.

Foto tratta da palermotoday.ti

 

 

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