Formazione professionale nel caos: finanziati enti vicini a politici di primo piano? E Marziano promette…

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Sempre più caotico lo scenario in materia di Formazione professionale. L’assessore Bruno Marziano promette di trovare i soldi per gli enti storici esclusi. Riccardo Savona attacca l’attuale Governo: “Usa i fondi europei per licenziare”. Il Nuovo Centrodestra Democratico minaccia di tornare all’opposizione. Mentre Adriana Vitale, la battagliera dipendente degli Sportelli multifunzionali accusa i politici oggi schierati contro i licenziamenti frutto dell’Avviso 8: “Quando hanno licenziato noi perché quelli che oggi gridano sono rimasti zitti?”. Già, perché? 

Sulla Formazione professionale siciliana la bufera scatenata dall’approvazione dell’Avviso 8 sembra non avere fine. Gli elementi politici sembrerebbero due. Il primo – che è un’indiscrezione – racconta che dietro qualche ente finanziato con il nuovo Avviso da 138 milioni di Euro ci sarebbero politici di primo piano. Vero? Falso? Il secondo dato politico da segnalare è che l’assessore al ramo, Bruno Marziano (PD), si è presentato in commissione Cultura e Lavoro dell’Ars per assumere impegni verso gli enti formativi storici esclusi dalla ripartizione di 136 milioni di Euro di fondi europei.

Insomma, a differenza del suo collega, l’assessore al Lavoro, Gianluca Miccichè, che da mesi, benché ripetutamente convocato dai deputati di Sala d’Ercole, fugge, Marziano, invece affronta i suoi colleghi parlamentari.

Se poi la sua presenza e le sue promesse si trasformeranno in fatti concreti, questo non possiamo dirlo. Su altri giornali e blog leggerete le dichiarazioni di Marziano. Noi riportiamo solo il ‘succo’: l’assessore si è impegnato a trovare altri soldi per gli enti rimasti fuori. Anche perché sono gli enti presso i quali lavorano oltre 2 mila persone.

C’è da crederci? L’Inferno, si sa, è lastricato da buone intenzioni: proprio le intenzioni che somigliano a quelle del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e, in generale, del PD siciliano che, a partire dai primi mesi del 2013, non hanno certo risparmiato promesse.

La promessa più ‘celebre’ è quella di Crocetta:

“Nemmeno un dipendente della Formazione professionale perderà il lavoro”.

Da allora ad oggi si contano 4 mila disoccupati, con la possibilità che diventino 5 mila e, forse, 6 mila e più…

Sulla Formazione va giù duro Riccardo Savona (Forza Italia), vice presidente della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars:

“E’ la prima volta che un settore strategico della Regione Sicilia utilizza di risorse comunitarie e regionali per licenziare. L’assessore alla Formazione professionale, Bruno Marziano, si intesta il primato del più alto numero di licenziamenti effettuati con un solo provvedimento. Quanta delusione nel leggere il prodotto di un bando vergognoso che getta la maschera sul vero volto del Partito Democratico e sulla coalizione di centro sinistra. ‘Noi non faremo macelleria sociale’, dichiaravano. Ecco il prodotto finito di una legislatura da dimenticare. Oltre 2000 saranno i licenziamenti prodotti da chi ha ordito un bando folle come quello in questione. Altro che macellai. Avete assassinato anche la speranza di chi ha creduto in voi”.

“Affidare milioni di Euro ad enti neonati a scapito di colossi del settore che avrebbero salvato migliaia di dipendenti è un crimine sociale che l’Assemblea regionale siciliana ha il dovere di censurare – prosegue Savona -. Piuttosto che utilizzare le risorse disponibili per evitare i licenziamenti li si utilizza per produrre licenziamenti. La commissione parlamentare Bilancio convocherà l’assessore alla Formazione professionale per chiedergli conto di un utilizzo quantomeno anomalo e distorto delle risorse comunitarie e regionali”

Giuste le parole pronunciate dall’onorevole Savona. Resta da capire perché, negli anni del Governo regionale di Raffaele Lombardo, quando iniziava la ‘macelleria sociale’ nella Formazione professionale della Sicilia, l’onorevole Savona – che allora appoggiava il Governo – non era così ‘sparato’ nella difesa dei lavoratori del settore. Spiace scrivere queste cose, ma il passato è fatto anche per essere ricordato.

Un comunicato ‘sparato’ arriva anche dal gruppo parlamentare del Nuovo Centrodestra Democratico:
“Stop al sostegno alla maggioranza, fin da subito se non si mette un freno alla macelleria sociale. Togliamo il nostro sostegno alla maggioranza.. se non ci saranno garanzie di risoluzione per alcuni dei temi importanti che attanagliano la Sicilia a cominciare dall’esito dell’Avviso 8 dell’offerta formativa”.
“Non si può continuare ad andare da emergenza in emergenza – spiega il capogruppo del Nuovo Centrodestra all’Ars, Nino D’Asero -. E, in ogni caso, noi non possiamo esser complici di malapolitica che ricada sulle teste dei siciliani. Quindi, sin da questa seduta e fino a quando non sarà fatta chiarezza sulla politica del lavoro e della formazione, non sarà più possibile per la maggioranza contare sul nostro appoggio. Ricordiamo, per altro, che durante il doppio rinvio per mancanza del numero legale del voto al rendiconto, la settimana scorsa, i sette deputati Ncd erano comunque in Aula: praticamente, il 20% dei presenti”.
Le parole di D’Asero ci ricordano che anche oggi Sala D’Ercole ha provato, senza riuscirci, ad approvare i 135 milioni di Euro di debiti fuori Bilancio della Regione che l’assessore-commissario, Alessandro baccei, ha inopinatamente ‘infilato’ nel rendiconto 2015. D’Asero, a quanto pare, un po’ si vergogna a chiamare le cose con il loro nome, ma fa sapere che gli alfaniani sono perfino pronti a ‘sbracarsi’ per votare quello che, infondo, altro non è che il tentativo maldestro di approvare una sorta di ‘condono tombale’ per i debiti fuori bilancio in buona parte senza pezze d’appoggio.
Particolarmente agguerrito – sempre in materia di Formazione professionale – il parlamentare alfaniano, Giovanni Lo Sciuto, secondo il quale Marziano, nell’audizione di stamattina presso la commissione Cultura e Lavoro dell’Ars, “non ha dato alcuna risposta tranquillizzante…”.
Lo Sciuto, dopo aver ricordato il disegno di legge sulla Formazione depositato all’Ars dal suo gruppo, ribadisce di aspettare “soluzioni da parte del governatore mentre, in caso contrario, comincerà una nuova stagione politica che non ci vedrà più sostenere l’azione di governo in Aula”.

Interessanti, sulla propria pagina facebook, le considerazioni di Adriana Vitale, già dipendente degli Sportelli multifunzionali sbaraccati dai Governi regionali.

Adriana Vitale si rivolge al parlamentare Giovanni Lo Sciuto:

“Onorevole, una semplice domanda: dove eravate lei e il suo gruppo parlamentare quando si operava la macelleria sociale sui lavoratori di tanti altri enti? Perché non avete adoperato la stessa presa di posizione che avete preso oggi? I lavoratori non sono tutti uguali? O ci sono lavoratori di serie A e altri di serie B o C? Non voglio credere sia legato al nome dell’ente, sarebbe troppo misero e non lo credo. Un’altra semplice domanda: perché non si ribella lei e il suo gruppo parlamentare di fronte al perdurare della melina dell’assessore al Lavoro sugli operatori ex Sportelli multifunzionali? Non siamo anche noi lavoratori che aspettano di rimettersi a lavoro? Gradita risposta, anche per sgomberare qualsiasi dubbio sulla sua imparzialità di politico al servizio di tutti”.

“Ho appena letto che l’assessore Bruno – Marziano – prosegua la nota di Adriana Vitale – in commissione si è assunto l’impegno di salvare i lavoratori, quindi dove sta il problema? Quello che conta è salvare i lavoratori, se cadono gli enti, che ci frega? Ne sono stati ammazzati tanti, qualcuno più o meno, che importa?”.

Quindi un passaggio per il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone:

“Onorevole Falcone, ho seguito i lavori in Aula e non mi è sfuggito il suo passaggio quando ha riferito della dura nota di ricatto alla maggioranza da parte del gruppo Ncd sulla vicenda dell’Avviso 8. Mi auguro che la presa di posizione dello stesso Ncd sia veramente a favore dei lavoratori, altrimenti sarebbe davvero miserevole farsi scudo con i lavoratori già massacrati, ammazzati e al limite della sopravvivenza. Non voglio pensare che ci usano come cartucce per i loro fucili, sarebbe una vergogna ancora superiore degli stessi torti subiti finora”.

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