Chi era Antonio Canepa? Un pazzo che con i suoi 100 ragazzi dell’EVIS- Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia- pensava di potere sconfiggere l’esercito italiano e degli alleati?
Questa la storia che ci hanno raccontato e che fa parte di una macchina del fango studiata a tavolino da chi ha decretato il destino di colonia per la Sicilia. Una delle tante falsità storiche che ammorbano la Sicilia.
La figura di Antonio Canepa, nato a Palermo nel 1908 e docente universitario a Catania, è molto più importante e va al di là anche dell’indipendentismo siciliano.
Uno dei più grandi intellettuali europei degli anni ’30, parlava cinque lingue ed era in contatto con le principali capitale europee.
Partigiano combattente, torna in Sicilia nel 1944 dove dà vita all’EVIS che muore con lui e che nulla a che fare con le storielle legate a Giuliano (l’Evis, quello vero, nasce e muore con Canepa). E non fu affatto il braccio armato del MIS (Movimento per l’Indipendenza della Sicilia).
Era tanto di più. Era lo strumento con cui Canepa voleva fondare una ‘SINISTRA SICILIANA LIBERA DA ROMA, WASHINGTON E MOSCA’. Per costruire un modello politico al servizio dei Siciliani.
Questo il motivo che porta alla sua uccisione, “un omicidio politico,a Randazzo il 15 Giugno del 1945, di cui furono complici anche i partigiani nordici del CLN e il PCI”.
Della figura di Canepa parla Mario di Mauro, tra i fondatori del movimento TerraeLiberazione (che da anni lavora al recupero d tutti i documenti ‘occultati’ sulla storia siciliana) in questa intervista davvero imperdibile.
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