I mega-servizi dei Tg sulle sue trovate – in queste ore c’è il berlusconismo di ritorno, col Ponte sullo Stretto di Messina e i 100 mila posti di lavoro – non cancellano i danni che il suo Governo ha prodotto nel mondo del lavoro, nel mondo della scuola e al Sud. Il 4 Dicembre, in occasione del referendum sulle riforme-deforme costituzionali imposta dal suo Governo e avallate dal Parlamento nazionale di ‘nominati’, gli italiani in generale e i meridionali in particolare le dimostreranno che la demagogia da quattro soldi non paga
Cosa pensa Renzi della Sicilia? E, in generale, cosa pensa dei meridionali? Come ha detto e ribadito Pino Aprile, non è facile, nella storia della Repubblica italiana, trovare un Governo nazionale più ostile del suo al Sud. Un antimeridionalismo che rasenta il razzismo, quello dell’attuale capo del Governo. Cosa si aspetta Renzi da Napoli, dopo che sta cercando di mettere in difficoltà l’Amministrazione comunale partenopea di Luigi De Magistris tagliandogli tutte le risorse finanziarie? E cosa si aspetta dalla Sicilia, dove ha portato la Regione, i Comuni e le ex Province a un default non dichiarato?
Ora, dopo che ha massacrato il Mezzogiorno pensa di risolvere tutto con la trovata, ormai trita e ritrita, del Ponte sullo Stretto di Messina?
Renzi è un personaggio politico scontato. Tutto quello che fa sembra scritto in un pessimo copione che lui recita peggio. Prima la sceneggiata del ‘Patto per il Sud’. Ha preso i soldi delle Regioni del Mezzogiorno, ne ha dirottato più di metà nel Centro Nord Italia, e poi ha organizzato una serie di sceneggiate, peraltro anche volgari, facendo credere, provando a fare credere ai cittadini che il Governo nazionale sta investendo nel Sud.
Ci aspettavamo una reazione dignitosa da parte degli amministratori delle Regioni e delle città del Meridione. Ma l’unico presidente di Regione che ha ricordato a questo personaggio che i soldi del ‘Patto per il Sud’ sono risorse finanziarie del Mezzogiorno e che, anzi, sono state più che dimezzate, è stato il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano. Solo Emiliano ha detto a Renzi che i soldi erano già della Puglia e che, anzi, Roma li aveva più che dimezzati. Per il resto, silenzio e lecchinaggio.
Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, per l’occasione, ha anche organizzato una sceneggiata all’ombra della Valle dei Templi di Agrigento. Come hanno fatto qualche mese prima alcuni miliardari, che hanno affittato il Parco archeologico della Valle dei Templi per cenare tra il Tempio della Concordia e il Tempio di Giunone – noi, qui in Sicilia, quelli che si comportano così li chiamiamo tasci – Renzi, Crocetta e il Ministro agrigentino Angelino Alfano non hanno trovato di meglio che montare un tavolo nella Valle dei Templi per annunciare investimenti ‘megagalattici’ con i nostri soldi.
Cosa pensa di guadagnare, politicamente, il Governo nazionale con questa pagliacciate? Renzi, Crocetta, Alfano e, in generale, l’eletta schiera del centrosinistra lo scopriranno ad apertura delle urne.
Prima lo scopriranno il 4 Dicembre, quando i Siciliani gli dimostreranno che cosa pensano di Renzi, del suo PD e delle riforme costituzionali ammazza-democrazia. Ma le vere sorprese Renzi, il suo PD, il Ministro Alfano e tutta l’allegra compagnia di ‘ascari’ e trasformisti le avranno alle elezioni regionali siciliane del prossimo anno e alle elezioni politiche nazionali del 2018.
Renzi pensa veramente che, con la trovata berlusconiana del Ponte sullo Stretto di Messina e con il miraggio di centomila posti di lavoro, i siciliani e i calabresi ‘abbocchino’?
Presidente Renzi: il suo Governo ha lasciato gli ospedali pubblici siciliani senza posti letto e la Ministra Lorenzin li vuole impoverire ancora di più; circa 200 analisi cliniche sono ormai a pagamento e chissà cosa dovremo pagare ancora; le autostrade, le strade a scorrimento veloce, le strade provinciali e persino le strade interpoderali sono abbandonate; le scuole – le scuole, presidente Renzi! – sono senza manutenzione; le linee ferroviarie sono un disastro; se da Palermo o da Catania ci dobbiamo recare a Bari o a Lecce, cinque giorni su sette dobbiamo prendere un areo che prima ci porta a Roma, spendendo una cifra impossibile; per non parlare di Alitalia, che ha ricominciato a fare i soliti giochi sulla pelle dei Siciliani (per fortuna che, rispetto al passato, ci sono altre compagnie aree).
Potremmo continuare con la pasta al glifosato, con l’olio d’oliva tunisino, con le arance del centro Africa, con i limoni argentini: tutte cose che dobbiamo anche al suo Governo e agli europarlamentari del suo partito, che approvano questi accordi contro l’agricoltura del Sud.
Per non parlare dei danni che il suo Governo ha fatto alla Regione siciliana: grazie all’ascarismo dei dirigenti del PD siciliano, le hanno consentito di ‘saccheggiare’ le risorse finanziarie della nostra Isola, dai due ‘Patti scellerati’ firmati con lei da Crocetta ai circa 10 miliardi di Euro di entrate fatte sparire dal Bilancio regionale.
Poi arriva, si rende conto che non solo in Sicilia, non solo nel Sud, ma in tutta l’Italia monta la protesta nei suoi confronti e che fa? Tira fuori la storia del Ponte sullo Stretto di Messina!
Ma non ha dove andare, presidente Renzi. Il fatto che l’informazione ufficiale nasconda le manifestazioni popolari contro di lei e contro il suo Governo in tante città italiane non significa che le proteste non ci sono: per sua sfortuna la rete, oggi, fa quello che molta parte dell’informazione italiana non fa: tutti abbiamo visto i celerini – che sono i suoi compagni di viaggio in Italia – che massacrano di botte chi scende in piazza per protestare contro il suo Governo.
Noi l’aspettiamo, presidente Renzi. L’aspettiamo il 4 Dicembre. Pensa che avere allontanato la data del referendum convincerà gli italiani a votare Sì? Pensa che gli italiani dimenticheranno i danni che lei ha prodotto all’economia, alla scuola, al mondo del lavoro? Pensa di far dimenticare tutto questo con il Ponte sullo Stretto?
Si sbaglia, presidente Renzi. E, se ha tempo, avverta anche il suo sodale Ministro Alfano che i Siciliani stanno aspettando anche lui: stanno aspettando le elezioni per fare scomparire il suo partito di ‘Anime morte’ – il Nuovo Centrodestra Democratico – e i suoi alleati dell’UDC.
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