La mancata approvazione dei bilanci dei Comuni non può essere addebitata ai Sindaci, dice Crocetta. Infatti, la colpa è sua, del suo Governo e del Governo nazionale. Ma lui tira in ballo i Consigli comunali...
“Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, comunica che ieri nel corso della Giunta ha sospeso – nelle more di acquisire il parere da parte del CGA – la circolare interpretativa dell’assessorato Enti Locali sulla decadenza dei sindaci, in caso di mancata approvazione dei bilanci da parte del Consiglio comunale”.
E’ quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo d’Orlèans a proposito della circolare che abbiamo definito un vero e proprio ricatto ai Sindaci siciliani e che aveva suscitato la reazione del vicepresidente dell’Anci, Paolo Amenta (“Scaricano su di noi le loro colpe”, qui l’articolo in questione).
Nella nota si legge anche che “è stato infatti sottolineato che non si possa attribuire al sindaco che ha proposto ed approvato il bilancio in giunta, la responsabilità della mancata approvazione da parte del Consiglio comunale. Il Governo è convinto che questa situazione potrebbe essere utilizzata al fine di creare instabilità politica, utilizzando lo strumento finanziario come come mozione di sfiducia, che prevede una diversa e più qualificata maggioranza”.
Tutto bene quel che finisce bene? Niente affatto. Perché adesso il Governo regionale tenta di scaricare le colpe sui Consigli comunali. Omettendo, come sempre, di dire come stanno le cose. E cioè che, se i Sindaci non possono chiudere i bilanci o se portano in Consiglio comunale bilanci che prevedono il massacro dei cittadini – l’unico modo per molti Sindaci è aumentare la pressione fiscale e tagliare i servizi – e quindi respinti dai Consigli comunali, la colpa è sua, del Governo nazionale e del suo partito, il PD.
Se, infatti, il Fondo per le Autonomie locali è ridotto all’osso, la colpa è del Governo nazionale che ha imposto tagli feroci alla Regione siciliana. Ma è anche colpa del Governo regionale che non si è opposto a tali tagli.
Al contrario, come non ci stancheremo mai di ricordarvi, Crocetta ha pensato bene di regalare risorse finanziarie dei Siciliani al Governo Renzi: con gli accordi Stato-Regione (dell’accordo firmato da Crocetta lo scorso Giugno, vi parliamo qui) che, oltre a regalare a Roma tributi che dovrebbe incassare la Sicilia (e che per la Corte dei Conti potrebbero aiutare i Comuni in crisi di liquidità), prevedono anche la rinuncia ai contenziosi con lo Stato, soldi, cioè, che la Sicilia potrebbe incassare grazie a pronunciamenti favorevoli della Corte Costituzionale, ma che invece il Governo regionale targato PD regala al Governo nazionale targato PD.
(Sempre per la cronaca, Crocetta ha regalato soldi allo Stato nel Giugno di due anni fa, rinunciando ai contenziosi dell’epoca, facendo perdere alla Regione circa 5 miliardi di Euro).
Per non parlare del contributo alla finanza pubblica italiana che per la Regione siciliana è il più alto in assoluto tra le venti Regioni italiane (è passato da 600 milioni a 1.3 miliardi e crescerà ancora secondo la Corte dei Conti siciliana) nonostante il reddito pro-capite sia tra i più bassi e il PIL siciliano da pietà.
Per Crocetta, però, ora la colpa e dei Consigli comunali….
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