Baldo Gucciardi è stato nominato assessore regionale alla Salute il 16 Luglio 2015. Il progetto di rete rete ospedaliera, presentato da chi l’ha preceduto (l’ex assessore Lucia Borsellino) era già stato ‘bocciato’ dal Governo nazionale. Ma Gucciardi ha fatto finta di nulla. E si è cimentato in atti amministrativi illegittimi. E’ nata così la sceneggiata del concorso per 5 mila posti. Una presa in giro, perché non si capisce dove stia la copertura finanziaria. Che faranno adesso l’assessore e il PD siciliano: inaugureranno il ‘nuovo istituto dei “concorsi a futura memoria” in vista delle elezioni?
Credo sia venuto il momento di ristabilire un pizzico di verità sul tema dei concorsi alla sanità e della rete ospedaliera in Sicilia, per cercare di capire chi sono i buoni e chi sono i cattivi in questa vicenda che riguarda la nostra salute e che, come sempre, la nostra politica fa diventare una squallida operazione clientelare e di potere.
Il decreto 2 aprile 2015, n. 70 del Ministero della Salute definì il regolamento degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera.
La programmazione regionale ospedaliera deve prevedere la riduzione della dotazione dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del Servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie.
Il numero di posti letto va incrementato o decrementato tenendo conto della mobilità sanitaria tra regioni.
La Regione siciliana, tenendo conto della mobilità passiva, deve ridurre i posti letto per acuti, complessivamente, di circa 200 posti letto, ma, di fatto, il problema più grave per la Regione (diciamo meglio, per la politica) è la riduzione del numero dei responsabili di unità complesse (ex primari) e del numero di unità semplici (ex aiuto). Nella nostra Regione, come in tutte le regioni del Centro-Sud, in passato, si è esagerato nella creazione di primariati. E infatti tutto il Sud ha gli stessi problemi.
La rete ospedaliera regionale era stata approvata dal precedente Governo di Rosario Crocetta, con assessore alla Salute Lucia Borsellino. Vinta da forze soverchianti, la Borsellino fu costretta ad adottare un provvedimento che non aveva seguito, nemmeno minimamente, i dettami della normativa nazionale, ma soltanto i desiderata dei singoli politici.
Il provvedimento, naturalmente, non aveva ottenuto l’approvazione del ministero della Salute e del ministero dell’Economia.
Il nuovo assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, del PD, è stato stato nominato il 16 luglio 2015
Dal suo insediamento, Gucciardi non ha mai dato pubblicità alla ‘bocciatura’, da parte del Governo nazionale, della rete ospedaliera, e si è comportato come se la rete ospedaliera ‘bocciata’ fosse operativa (uno statista!!).
Si è assistito infatti ad una serie di comunicati stampa con la previsione di 5.000 assunzioni. Gucciardi però dovrebbe sapere che non si poteva, né si può ancora parlare di assunzioni, bensì di posti liberi in organico, da potersi ricoprire in base ad una legge Finanziaria del 2004, ove esistano le relative coperture finanziarie. Ma questa è la politica del PD e a Gucciardi sta bene così.
Infatti Gucciardi ha inviato alle Aziende sanitarie direttive al fine di fare approvare da ogni singola Azienda l’atto aziendale, relativo alla rete ospedaliera di riferimento e la conseguente pianta organica.
Tali provvedimenti, assolutamente illegittimi, poi, avevano trovato l’approvazione della Giunta (che fa il Segretario della Giunta, dorme? Non è suo dovere d’ufficio riscontrare la compiutezza dell’istruttoria degli atti sottoposti alla Giunta?).
Soltanto recentemente l’assessorato, dopo avere subito rilievi anche dalla Corte dei Conti, ha riadottato la rete ospedaliera, che teneva conto della normativa nazionale (il provvedimento non è stato ancora portato né in sesta Commissione dell’Assemblea regionale siciliana, né, per quello che può valere, in Giunta) .
Il ministero della Salute, di concerto con il ministero dell’Economia ha approvato l’ultimo provvedimento siciliano, con molte condizioni (di fatto il ministero ha ribaltato il problema alla Regione).
Di fatto e di diritto, la rete ospedaliera va riadottata dalla Regione, tenendo conto delle condizioni ministeriali, quindi riapprovata dal Governo regionale e ritrasmessa al ministero per la verifica dell’avveramento delle condizioni imposte.
(Questo meccanismo, quando alla Regione siciliana imperava il diritto amministrativo e non la follia di Eliogabalo, si chiamava “con che”).
Poi, e soltanto dopo l’assenso ministeriale, la rete ospedaliera va notificata alle Aziende sanitarie siciliane; e devono essere riadottati gli atti aziendali e le piante organiche dalle singole Aziende sanitarie, sentite le organizzazioni sindacali.
Alla fine di questo iter potranno essere attivati i concorsi, sempre se esiste la relativa copertura finanziaria. A meno che Gucciardi non faccia esperire, da quello statista che si è rivelato, concorsi a futura memoria per garantirsi il consenso dei suoi raccomandati i quali, se tanto mi dà tanto, non avranno nulla a che vedere con la medicina.
Sta a noi cittadini, più che ai tutori della legalità amministrativa e contabile, impedire che la frenesia di Gucciardi di fare clientela con i concorsi in funzione delle elezioni regionali del 2017 non venga appagata.