‘Impazzimento’ all’Ars: ‘bocciati’ i fondi per la Kore di Enna e per il Brass Group

14 settembre 2016

Ieri, a Sala d’Ercole, una ‘manovrina’ di circa 8 milioni di Euro si è trasformata in una sorta di resa dei conti tra i parlamentari. Quello che è successo – è quello che succede fuori dal ‘Palazzo’, con riferimento alle proteste dei Siciliani per gli incredibili tagli alla sanità – danno la misura di una politica siciliana che, ormai, è oltre la frutta. Lo possiamo dire: il disfacimento è totale

 

Credeteci: ci costa riprendere a raccontare quello che succede in Assemblea regionale alla ripresa dei lavori parlamentari. Perché questi signori del Parlamento siciliano sono veramente oltre la frutta, oltre il caffè e oltre l’amaro. Pensate: ieri, nell’esame di una ‘manovrina’ di appena 8 milioni di Euro rubacchiati qua e là, i nostri ‘califfi’ di Sala d’Ercole sono riusciti ad accapigliarsi, a presentarsi in Aula in ordine sparso (il riferimento è ai parlamentari che appoggiano il Governo di Rosario Crocetta, almeno sulla carta) e a ‘bocciare’ i provvedimenti presentati dal Governo che dicono di sostenere! Ormai, nella politica siciliana, si aprono crepe come quelle che potete osservare nella foto su.

Parliamo, come già detto, di una mezza manovra di variazioni di Bilancio. E di un patatrac della maggioranza. Pensate: l’Aula ha ‘bocciato’ i 2 milioni di Euro di finanziamento all’Università Kore di Enna. Tutti sanno che quest’Università è una ‘creatura’ di Mirello Crisafulli, ormai ex parlamentare del PD, al quale non tutti i suoi compagni di partito devono volere molto bene.

Ma l’Università Kore di Enna rappresenta un territorio e non può certo essere impersonata da un ex parlamentare come Crisafulli. Solo che, ormai, è difficilissimo capire quello che succede nel Partito Democratico siciliano, dove tre o quattro fazioni sono in ‘guerra’, non abbiamo capito per contendersi che cosa, visto che in Sicilia ormai non c’è più nulla da ‘razziare’ e da spartire.

Per esempio: la capogruppo del PD, Alice Anselmo, è in grado di gestire il gruppo parlamentare del suo partito?

Però sarebbe un errore pensare che la ‘bocciatura’ dei 2 milioni di Euro alla Kore di Enna sia solo il frutto di lotte interne al PD. Ormai è tutta la vecchia politica siciliana in disfacimento. La verità è che se il PD dell’Isola cade a pezzi, le altre formazioni politiche che appoggiano il Governo di Rosario Crocetta non stanno meglio: UDC, Nuovo Centrodestra Democratico e le varie ‘frattaglie’ nate in questi tre anni e mezzo all’insegna delle prebende ‘offerte’ dal Governo sono pure senza bussola.

Leggiamo assieme quello che scrive, a proposito di quello che succede in queste ore nel Parlamento il deputato Nino Malafarina:

“La politica siciliana va in coma. E non ci sono cure e neanche ospedali. Quello che è successo ieri all’Ars sulla manovrina finanziaria, con l’affossamento di diversi articoli che uccidono cultura e turismo, le confuse richieste di sospensione da parte del PD che poi vota contro se stesso dimostrano la totale incapacità di questa politica priva di guida, di programmi, di intelligenza e anche di una faccia incapace di arrossire. Si fanno proclami con soldi vecchi di anni. Crocetta smentisce i propri assessori su rifiuti, sanità e altro, la maggioranza vota contro se stessa, la speranza è moribonda e i gattopardi imperano”.

Sempre ieri, nel marasma generale, è stata ‘bocciata’ anche la norma che avrebbe consentito al Brass Group di entrare nell’allegato 1 per accedere ogni anno a un piccolo contributo senza passare dai tira e molla della ex Tabella H.

Il Brass, per la cronaca, è una delle più importanti realtà del jazz d’Italia. E’ stata fondata a Palermo nel 1974 dal maestro Ignazio Garsia che ne è ancora l’animatore. Ha alle spalle stagioni che hanno fatto la storia del jazz nel nostro Paese. Con collaborazioni prestigiose, da Frank Sinatra a Miles Davis, solo per citare due grandi nomi della musica.

Perché l’Aula ha voluto penalizzare anche il Brass? Con molta probabilità, non c’è più una ‘regia’, dalla gestione della Commissione Bilancio e Finanze all’andamento dei lavori nella stessa Assemblea regionale siciliana. Nel clima di disfacimento generale che ormai pervade l’Ars e il Governo, ogni deputato, ogni assessore pensa per sé, senza alcun raccordo politico e di partito.

Tu non mi finanzi la mia fiera a Roccacannuccia? E io voto contro il Brass.

Credeteci: tutto sta andando a rotoli in Sicilia. Sapere cosa si sussurrava, ieri, poco prima che iniziassero i lavori d’Aula? Qualcuno diceva: “Il mio Comune e la mia Provincia sono senza soldi. Non si pagano nemmeno i dipendenti. E io dovrei votare per dare risorse alle iniziative culturali? Ma non se ne parla nemmeno”.

Altri dicevano, e forse in questo caso non c’è da dargli torto:

“Ma con quello che sta succedendo nella sanità siciliana, tra tagli di posti letto e chiusure di ospedali, con la gente in piazza a protestare, ci mettiamo a discutere di come spartire ‘sti 8 milioni di Euro? Ma chi è che gestisce il Parlamento siciliano?”.

Così alcuni deputati non si sono nemmeno presentati in Aula. E quelli che si sono presentati, tra un voto segreto e l’altro, hanno fanno a polpette tutto quello che gli capitava a tiro…

E adesso che succederà? Tecnicamente, i provvedimenti ‘bocciati’ non possono essere ripresentati e rivotati in questa sessione. Queste sono le regole parlamentari. Ma considerato che il Parlamento siciliano è gestito malissimo, ci aspettiamo di tutto.

Se si rispetterà il regolamento d’Aula, sia le iniziative per la Kore di Enna, sia le iniziative per il Brass, sia altre norme ‘bocciate’ potranno tornare in Aula con l’assestamento di Bilancio di fine anno.

Ma con quale maggioranza?

 

 

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