Alla riapertura dei lavori parlamentari di Sala d’Ercole il presidente dell’Antimafia prova ad accendere i riflettori su un’intoccabile del Governo Crocetta-PD: la dottoressa Luciana Giammanco. Che, secondo Musumeci, esercita due ruoli incompatibili: Dirigente generale del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Personale della Regione siciliana e Responsabile regionale per la Prevenzione della corruzione e per la trasparenza. Musumeci fa notare al presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, che la posizione della dottoressa Giammanco contrasta con le indicazioni riportate dal sito della stessa Autorità nazionale anticorruzione…
Oggi l’Assemblea regionale siciliana riapre i battenti. In verità, nessuno, in Sicilia, a parte gli ‘ascari’ e gli affaristi, ne ha avvertito la mancanza, se è vero che negli ultimi mesi il Parlamento della nostra Isola presieduto da Giovanni Ardizzone ha prodotto solo enormi danni. Nel marasma della politica siciliana segnaliamo una lettera che il presidente della Commissione Antimafia dell’Ars, Nello Musumeci, ha inviato al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. Tema: le ‘gesta’ della dottoressa Luciana Giammanco, che continua a ricoprire due incarichi tra loro in compatibili: quello di Dirigente generale del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Personale e quello di Responsabile regionale per la Prevenzione della corruzione e per la trasparenza.
“Signor Presidente – scrive Musumeci all’Autorità nazionale anticorruzione – si ritiene opportuno ribadire alla Signoria Vostra le riserve, già espresse in occasione del Suo graditissimo incontro a Palermo con questa Commissione parlamentare, riguardo a quel che appare un vero e proprio caso di eclatante incompatibilità. Il riferimento è all’attuale Responsabile regionale per la Prevenzione della corruzione e per la trasparenza, dott.ssa Luciana Giammanco, recentemente confermata Dirigente generale del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Personale (settore ad ‘alto rischio’), nonché capo dell’Ufficio disciplinare del personale della Regione. Si continua a ritenere che la posizione della dott.ssa Giammanco contrasti finanche con quanto riportato nel sito dell’Anac (che potete leggere qui), che in materia di incompatibilità stabilisce quanto integralmente di seguito si riporta:
“FAQ in materia di Anticorruzione: Può il responsabile della prevenzione della corruzione rivestire il ruolo di responsabile dell’ufficio per i procedimenti disciplinari? Il responsabile della prevenzione della corruzione non può rivestire il ruolo di responsabile dell’ufficio per i procedimenti disciplinari, versandosi in tale ipotesi in una situazione di potenziale conflitto di interessi, con la sola eccezione prevista, per gli enti di piccole dimensioni, dall’Intesa sancita in sede di Conferenza Unificata il 24 luglio 2014, per l’attuazione dell’art. 1, commi 60 e 61 della l. n. 190/2012. Parole chiave per la ricerca: Anticorruzione – responsabile per la prevenzione della corruzione – art. 1, co. 7, l. n. 190/2012 – responsabile dell’ufficio per i procedimenti disciplinari”.
“Lo scrivente – prosegue Musumeci – non può che condividere il superiore pronunciamento, che sembra non prestarsi ad alcun dubbio interpretativo, e chiede alla S.V. di volere far conoscere il proprio autorevole parere, affinché questa Commissione parlamentare possa formalizzare al Presidente della Regione l’invito a rimuovere il perdurante caso di incompatibilità. Nel ringraziarLa dell’attenzione, desidero, anche a nome di tutti i colleghi Commissari, esprimerLe sincero apprezzamento per l’opera tenace e costante svolta dall’Autorità che guida e presiede così egregiamente”.
Musumeci ci va con eleganza. sarà interessante, a questo punto, leggere la risposta dell’Anticorruzione nazionale. In questo caso, infatti, non sembra ci sia molto spazio per le mediazioni con il potere…
Foto tratta da blogsicilia.it
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