I terremoti non si possono prevedere. Ma si possono limitare i danni con la prevenzione. Per esempio, istituendo – rendendolo obbligatorio – il ‘fascicolo del fabbricato’, che consente di accertare le condizioni statiche degli edifici, verificarne lo stato di manutenzione, rilevarne l’idoneità sismica e, contestualmente, controllare o intervenire in caso di abusi edilizi. Sarebbe l’occasione per eliminare gli edifici che rischiano di sbriciolarsi anche con scosse di terremoto lievi. Si limiterebbero eventuali danni. E si scoprirebbero tutti gli edifici realizzati con il cemento ‘depotenziato’. La proposta presentata a Palermo da Nadia Spallitta
I terremoti non si possono prevedere, ma è possibile limitare i danni. A meno che non si dovessero verificare catastrofi, gli effetti negativi del terremoti possono essere contenuti. Basta intervenire preventivamente, mettendo in sicurezza gli edifici. a cominciare dagli edifici pubblici. In parole semplici, la prevenzione eviterebbe di tenere in piedi palazzi insicuri ed, di conseguenza, si eviterebbero . o si conterrebbero – i lutti.
Una proposta per verificare lo stato degli edifici di un qualunque centro abitato – dalle grandi città ai centri più piccoli – è il ‘fascicolo del fabbricato’, che consente di accertare le condizioni statiche degli edifici, verificarne lo stato di manutenzione, rilevarne l’idoneità sismica e, contestualmente, controllare o intervenire in caso di abusi edilizi.
A Palermo – per citare un esempio – la proposta di utilizzare il fascicolo del fabbricato è stata lanciata dal vice presidente del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta.
“Esistono numerosi strumenti di prevenzione che, a livello internazionale, vengono sistematicamente utilizzati e che potrebbero essere adottati anche dalle nostre città – sottolinea Nadia Spallitta -. Uno di questi potrebbe essere il fascicolo del fabbricato. Attraverso le certificazioni obbligatorie per ogni immobile è possibile monitorare la situazione del tessuto edilizio cittadino, partendo ovviamente dagli edifici pubblici, prevenendo eventuali rischi di crolli e intervenendo tutte le volte in cui la normativa antisismica non viene adeguatamente rispettata.
“Gli interventi, che potrebbero risultare costosi per i cittadini – dice sempre la vice presidente del Consiglio comunale – possono essere compensati con agevolazioni fiscali. Tra l’altro il fascicolo del fabbricato rappresenta anche un’importante occasione di sviluppo delle professionalità, permettendo di rivitalizzare in modo sano anche il settore dell’edilizia in generale e garantendo nel tempo anche molti profili occupazionali. Mi attiverò affinché per la proposta vengano acquisiti rapidamente i pareri di legge cosicché il Consiglio possa esprimersi su questo, a mio avviso, importante mezzo di tutela dell’incolumità dei cittadini”.
Il ‘fascicolo del fabbricato’, a Palermo e, in generale, in Sicilia, sarebbe un po’ rivoluzionario. Provate a immaginare che cosa succederebbe solo nelle scuole. E’ noto che tanti edifici scolastici – o meglio, tanti edifici adibiti a scuole – sono in affitto. In che condizioni sono questi edifici?
Non dobbiamo dimenticare che qualche incidente nelle scuole, con la morte degli alunni, nel nostro Paese, c’è già stato. Ma non sono stati provocati da terremoti.
Sarebbe necessario istituire il ‘fascicolo del fabbricato’ in tutte le scuole. Questo costringerebbe le autorità a mettere in sicurezza gli edifici scolastici. Compresi – ovviamente – gli edifici scolastici di privati in affitto. Chissà che cosa verrebbe fuori…
E che dire dei Centri storici delle città italiane? Immaginate il ‘fascicolo del fabbricato’ da istituire in ogni edificio di un qualunque Centro storico?
Si tratterebbe di un grande investimento pubblico in sicurezza. Perché una volta individuate le criticità, è chiaro che bisognerebbe provvedere per eliminarle. Che è, poi, quello che dice Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri (come potete leggere qui).
In Italia, dice Zambrano, negli ultimi anni, per fronteggiare le emergenze create dai terremoti, sono stati spesi 147 miliardi di Euro. Si potrebbe cominciare devolvendo una parte di questa somma per interventi preventivi.
Il ‘fascicolo del fabbricato’ consentirebbe, inoltre, di accertare quanti sono, in Italia, gli edifici realizzati con cementi ‘depotenziati’. Il riferimento è agli edifici pubblici (per esempio ospedali e uffici), ma anche ad edifici privati venduti come buoni a ignari acquirenti.
Non parliamo di cosa potrebbe succedere solo in Sicilia se il ‘fascicolo del fabbricato’ dovesse essere esteso anche alle abitazioni abusive: sicuramente ci sarebbe un motivo in più per disporre l’abbattimento di tali abitazioni…
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