Bilancio 2016 del Comune di Palermo: i ‘buchi’ nascosti in una notte di agosto

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Questo non è un ‘viaggio’ tra il Bilancio del Comune di Palermo, documento che ci riserviamo di approfondire. Per ora ci limitiamo a commentare alcuni ‘passaggi’ poco chiari. Per esempio: com’è stato coperto il ‘buco’ provocato dai tagli per i fondi sui mutui? Che fine ha fatto il controllo analogo? Come mai non ci sono fondi stanziati per la qualità dell’aria? L’Amministrazione comunale ci vuole appioppare la ZTL e non ci sono risorse finanziare per eliminare i fattori inquinanti? E come mai zero Euro per i senza casa? Forse perché non portano voti?

Questo non è un articolo di approfondimento sul Bilancio di previsione del Comune di Palermo 2016. Per un motivo semplice: perché non abbiamo tra le mani il documento approvato dal Consiglio comunale. Nelle prossime settimane proveremo a ragionare sui ‘numeri’ che oggi abbiamo solo raccolto, in minima parte, qua e là. Questo è un articolo che, semmai, commenta quanto avvenuto a Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale di Palermo. E commenta alcuni dei già citati ‘numeri’ che abbiamo letto su altri giornali o rintracciato tra rilievi statistici.

Fatta questa doverosa precisazione, del Bilancio di previsione 2016 del Comune di Palermo ci sono due cose che non ci convincono affatto.

La prima è legata alla tempistica: ci sembra impossibile che un Consiglio comunale esamini ed approvi in una notte un documento così importante. I consiglieri comunali del capoluogo dell’Isola sono così bravi da studiare e capire tutto in poche ore? La cosa ci lascia perplessi.

La seconda cosa attiene al ‘buco’ finanziario ulteriore che si è creato in tutti i Comuni siciliani con il venire meno dei fondi per pagare i mutui. Sono quasi 170 milioni di Euro che, di fatto, Roma ha bloccato (come potete leggere qui). Con quali soldi i Comuni siciliani pagheranno i mutui?

Non avendo i dati ufficiali, ipotizziamo che questo nuovo ‘buco’, per il Comune di Palermo, oscilli tra 20 e 25 milioni di Euro. Che vanno ad aggravare una situazione già precaria. Con quali soldi il Comune sta coprendo le somme che mancano?

La domanda non è oziosa. Con l’applicazione della riforma della contabilità pubblica (Decreto n. 118 del 2011) – che riguarda anche il Comune di Palermo, visto che ancora non è una ‘Repubblica indipendente’ – alle spese debbono corrispondere le entrate. In parità.

Mettiamola così: non c’è più il Bilancio di competenza, ma solo il Bilancio di ‘cassa’.

Non solo. Dopo il riaccertamento dei cosiddetti residui attivi – cioè dei crediti non esigibili – in Bilancio vanno iscritte entrate certe. Su questo punto ci saremmo aspettati un dibattito in Consiglio comunale, non l’approvazione del Bilancio in una notte!

Ancora: il Comune di Palermo sta applicando il controllo analogo, che, sotto il profilo legislativo, anticipa la riforma del Decreto 118? I Bilanci delle società che fanno capo al Comune di Palermo debbono – non dovrebbero: debbono – stare dentro il Bilancio del Comune. E’ così? I consiglieri comunali l’hanno accertato?

Questo fatto è molto importante. Perché il Comune si accinge a riproporre una ZTL per finanziare la società comunale che gestisce il Tram: l’AMAT. Per l’AMAT e per le altre società che fanno capo al Comune si sta applicando il controllo analogo?

Nel caso in cui non venga ancora applicato il controllo analogo, il Comune può finanziare con i soldi dei cittadini una società al di fuori del proprio Bilancio?

Sono, questi, argomenti che il Consiglio comunale avrebbe dovuto dibattere. E avrebbe dovuto renderli noti ai cittadini.

In attesa di avere tra le mani il Bilancio di previsione per capire come stanno le cose – il fatto che il Bilancio sia stato approvato nei giorni di Ferragosto la dice lunga su questa vicenda! – commentiamo alcuni dati raccolti, lo ripetiamo, qua e là.

Intanto una curiosità: l’atteggiamento a dir poco strano dell’ormai ex capogruppo del PD a Sala delle Lapidi, Rosario Filoramo. Che, così si dice, avrebbe voluto che il Consiglio comunale approvasse il Bilancio 2016 senza dibattito. la cosa è strana perché lo stesso Filoramo – come vi abbiamo raccontato qui – era d’accordo sull’affidamento ai privati dello Stadio delle Palme. operazione che è stata sventata.

Così noi ci chiediamo e chiediamo: quanti PD ci sono a Palermo? Due li possiamo contare: uno che fa opposizione alla giunta comunale di Leoluca Orlando e un secondo Partito Democratico che appoggia Orlando e la sua Amministrazione. Quale dei due PD è quello ‘vero’? Quale dei due gli elettori palermitani di questo partito dovrebbero votare?

Per caso c’è una parte del PD di Palermo che, come potrebbe succedere a Rifondazione comunista, confluirebbe nelle liste di Orlando alle elezioni comunali del prossimo anno (per Rifondazione comunista l’ha ipotizzato in questo articolo Renato Costa, segretario della CGIL medici della Sicilia, dirigente di Rifondazione comunista in dissenso con chi oggi gestisce ‘orlandianamente’ il partito).

Cmmentiamo adesso qualche ‘numero’.

Sembra che il reddito medio pro capite,a palermo, negli ultimi anni, sia diminuito. Oggi si attesta intorno a 9 mila Euro. Domanda al sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale: cosa c’è ancora da tassare?

A Palermo il 50% della popolazione è in possesso di licenza elementare e media. Pare che gli analfabeti siano un migliaia. mentre circa 50 mila persone sarebbero prive di tutolo di studio.

Il tasso di occupazione, a Palermo, è pari al 34 per cento.

Altissimo il tasso di disoccupazione:

61% di disoccupati tra i giovani;

67% di disoccupati tra le donne.

Nemmeno nella gestione della cultura i dati non sembrano esaltanti. Per i musei cittadini, ad esempio, si spendono 4,5 milioni di Euro all’anno, con incassi pari a circa 96 mila Euro.

Continua a ridursi la popolazione dei palermitani. E diminuiscono i bambini. Si fanno meno figli, mentre tanti giovani e anche nuclei familiari lasciano una città che viene giudicata incapace di dare lavoro.

Per la precisione, Palermo perde 12 mila abitanti all’anno, per lo più giovani, costretti ad andare via per mancanza di lavoro, visto che gli unici ‘investimenti’ che vanno in scena in città sono gli eterni appalti ferroviari (con oltre l’80 per cento del valore aggiunto che non rimane a Palermo), i fondi per il personale precario o assunto senza concorsi e le consulenze. 

Il loro posto è preso dagli extracomunitari.

Un altro dato ci sembra indicativo: il numero delle palestre per gli studenti.

Per le scuole primarie – cioè per i bambini fino a 6 anni – in città sono disponibili circa 500 palestre. Mentre è disponibile un laboratorio per ogni 200 bambini.

Se si passa alle scuole elementari Palermo dispone di una palestra per ogni 350 alunni e di 1 laboratorio ogni 100 alunni.

Non sono numeri da città ricca. Anzi.

E i servizi per l’infanzia? Interessano il 5% della popolazione, rispetto a una media nazionale del 15%.

E la raccolta differenziata dei rifiuti, che era iniziata, per circa 120 mila palermitani nel 2009? E’ praticamente pari a zero. L’esperimento voluto sette anni fa dal Ministero dell’Ambiente è fallito.

Un altro dato dovrebbe fare riflettere: i cittadini e anche i giudici della Corte dei Conti: parliamo dei 35 milioni di Euro diu debiti fuori bilancio. Una cifra spropositata.

E le società che fanno capo al Comune?

La SISPI – la società che si occupa di informatizzazione – costa 12 milioni di Euro circa (come potete leggere anche qui). ha circa 100 dipendenti e un utile di circa 700 mila Euro grazie a commesse acquisite fuori dal contratto di servizio.

L’AMAP – la società che gestisce il servizio idrico – presenta un piccolo utile. Ma ha raddoppiato le tariffe nel 2014 (qui potete leggere degli aumenti che l’AMAP ha rifilato ai cittadini). Aumenti non autorizzati dal soggetto che ne dovrebbe verificare la congruità. Tra l’altro, tale società deve fronteggiare contenziosi non indifferenti (di uno di tali contenziosi abbiamo parlato qui: 2 milioni di Euro per un incarico legale!).

Domanda: tale società accantona le riserve per fronteggiare i pagamenti di eventuali contenziosi, là dove sarebbe costretta a pagare?

Il consigliere comunale Luisa La Colla ha scritto su facebook:

“L’AMAP chiude con un bilancio positivo per circa 121 mila Euro. Peccato che fra contenziosi, fatturazioni bloccate (oggi è impossibile far pure una voltura), assorbimenti di personale da altre società, gestione del SII l’AMAP ha una perdita reale di circa 8 milioni di Euro che quest’anno non appare grazie ad entrate straordinarie”.

Ancora Luisa la Colla, questa volta sulla RAP, la società che ha preso il posto dell’AMIA. Si occupa di gestione della raccolta dei rifiuti e dela gestione della discarica di Bellolampo (con un conflitto di interessi che tutti fanno finta di non vedere).

“RAP – scrive Luisa la Colla – prende per le manutenzioni stradali più di 15 milioni. Non capisco (e l’ho detto più volte) come questi vengano spesi, visto che le strade sono colabrodo ed i marciapiedi idem. Per la derattizzazione prende 3.800 mila Euro, ma la città è piena di sorci, e se ne crepa uno, non si sa chi lo deve rimuovere!”.

La già citata AMAT. E’ la società del Comune di Palermo che si occupa del trasporto del trasporto passeggeri con i mezzi gommati e con il Tram. L’AMAT perde 4,5 milioni di Euro all’anno, a prescindere dal Tram. Il Tram costa 14 milioni di Euro all’anno e serve – ad oggi – l’1% circa dei palermitani.

La ZTL (Zona a Traffico Limitato) che il Comune vorrebbe riproporre aggirando il pronunciamento del TAR Sicilia previsto per novembre dovrebbe servire, in buona parte, per foraggiare il Tram e, in generale, le società del Comune.

La RESET – altra società del Comune di Palermo – ha preso il posto della GESIP. Su questa società, al centro di tante polemiche per i costi esosi (e per 400 mila Euro di consulenze!) questo blog ha già scritto: l’articolo lo potete leggere qui. 

Ultro ‘umero’ sul quale ragionare: la pressione fiscale. Che a Palermo è alta: 380 milioni di Euro all’anno.

Nel nuovo Bilancio del Comune sembrerebbe che gli investimenti per le politiche giovanili, femminili e per le famiglie sarebbe uguale a zero.

Va un po’ meglio per lo sport e per il tempo libero: spesa prevista, 1,4 milioni di Euro.

Utenze telefoniche, acqua, energia elettrica: il Comune spende circa 15 milioni di Euro all’anno.

La TARI è diminuita, ma l’Amministrazione comunale c’entra poco. Il risparmio è dovuto al taglio dell’IRAP alle società partecipate.

A questo punto arrivano le cose strane.

Le opere pubbliche, ad esempio. A quanto pare per Palermo ci sono solo Tram e linee ferroviarie. E le altre opere pubbliche? Solo 100 mila Euro!

Aree protette: appena 25 mila Euro.

Per il Teatro Stabile Biondo è stato presentato un emendamento da 500 mila Euro. Soldi che sarebbero serviti per il personale. Ma il Consiglio comunale l’ha ‘bocciato’.

Arriviamo ai fondi per la qualità dell’aria: zero Euro. Ci dicono che Palermo ha bisogno di interventi per eliminare l’inquinamento dell’aria. Ma poi si scopre che non ci sono fondi per affrontare tale problema. Né ci possono venire a dire che aspettiamo la ZTL, perché la con ZTL il Comune vorrebbe foraggiare il Tram. E vi abbiamo detto tutto…

Infine l’emergenza abitativa. Ovvero gli interventi in favore dei senza casa. Cosa prevede il Bilancio del Comune di Palermo 2016? Nulla. Avete letto bene: nulla.

Anzi, si prevede di vendere un bel lotto di immobili comunali. Venderli? A che prezzo? A prezzi bassi, con la crisi che c’è. In Consiglio comunale è stata presentata la proposta di assegnare ai senza casa una cinquantina di abitazioni del Centro storico. Emendamento bocciato. E ti pareva!

 

 

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